Le news di sTRANO nETWORK

Laboratorio Politico di Fine Secolo 3/4 presenta

AION- CRUCIALITA’ DEL TEMPO DELL’ARTE

Peri Aionos Kai Khronos

(Eternità e Tempo)

a Cura di Gabriele Perretta

Dove ci porta il tempo?

Dove ci porta il tempo? Dove il tempo porta l’arte? Quale contenuto di verità possiedono le affermazioni artistiche? Si può raggiungere un accordo sulla lettura dei risultati temporali delle ricerche espressive? E questo accordo può contribuire alla comprensione tra i segni delle opere e dei tempi delle opere? Aion, uno dei pochi progetti di arte contemporanea che si interrogano espressamente sulle condizioni del tempo dell’arte e sulla sua processualità, sul suo dato di complessità attuale e sulla sua nuova natura, vuole provocare una piccolissima riflessione sulla crucialità del dato Kairologico dell’arte. Azzardiamo pure, facendoci aiutare dai poeti, che alla rappresentazione o l’interiorizzazione del tempo artistico dovrebbe fare riscontro un senso, o se si preferisce, un sentimento del tempo.

Nel futuro della memoria questa mostra non nasce, dunque, da una rivisitazione di queste mitologie, ma dal confronto e dallo scontro degli impulsi provenienti dalle storie preesistenti. L’opera d’arte nella sua struttura realizzata è scelta come un organismo dotato di una sua persistenza e di un suo ciclo semantico che offre un sentimento del tempo. Veder un quadro oggi, osservare lo statuto di un’opera che si alimenta del sostrato bit, può essere invece un atto di ricezione, di pensiero, di collaborazione del tempo dell’utente col tempo dell’oggetto artistico. E’ piuttosto uno sguardo graffiante, acuto e indiscreto sulle attitudini attuali del tempo. L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Il filo conduttore di questa esposizione, attraverso i labirinti della prospettiva contemporanea, comprensiva del dato tecnologico, è costituito da un tratto paradossale: l’inconcepibilità del tempo dell’arte fuori del riferimento a rappresentazioni spaziali. Aion, sposta lo sguardo lateralmente e la questione del tempo diventa la questione del tempo in cui il fruitore partecipa all’opera.

I nomi degli artisti sono divisi in quattro sezioni operative:

  • Tempus Elabitur (isocronie): Antonin Artaud, Guy Debord, Gerard Mordillat et Jerome Prieur, G.G. Allin-G.P. Orridge – Psychic Television LTD, Franco Vaccari, Luca Maria Patella, Ilya Soskic, Vincenzo Agnetti, Herbert Distel, Rosa Foschi, Giuseppe Desiato;
  • Fugit Irremeabile Tempus (temps-espace e temps-durèe): Ernesto D’Argenio, Elio Saba, Antonello Matarazzo, Claudio Spoletini, Giorgio Lupattelli, Fabrice De Nola, Gianluca Rosso, Silvano Tessarollo, Anna Losapio - Dino Izzo, Paolo Ravalico Scerri;
  • Noema Ancipite (inganni della freccia): Federico Bucalossi, Lorenzo Pizzanelli, Claudio Parrini, Giacomo Verde, StranoNetwork, Massimo Contrasto Cittadini, Tommaso Tozzi;
  • Im laufe der Zeit (i nomi del tempo): Armin Linke, Ulay, Michael Rovner, Mattew Marello, Erwin Olaf, Carlo Bevilacqua - Francesca Di Loreto, Franklin Preston.

Durante la data di inaugurazione intervento speciale di Giuseppe Desiato e Ilya Soskic

Luogo: Museo Archeologico Nazionale, Via Vitruvio, Formia (LT)

Periodo: 13 febbraio – 14 marzo 1999

Inaugurazione: Sabato, 13 febbraio ore 17.30

Apertura al pubblico: Tutti i giorni orario continuato 09.00 - 19.00

Organizzazione: Associazione Culturale "Il Triagono", Gaeta

Patrocinio: Soprintendenza Archeologica per il Lazio

Comune di Formia


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