1998
11 Gennaio | Fermato a Roma Hashi Omar Hassan, uno dei somali, presunti vittime di militari italiani, venuti in Italia per testimoniare. Hassan è stato riconosciuto come l'autista del commando che uccise Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Dopo quattro anni riprende corpo l'ipotesi che a volere l'uccisione dei due giornalisti siano stati i responsabili di un traffico d'armi |
13 Gennaio | Al processo che si svolge a Firenze per le stragi del '93, Giovanni Brusca dichiara di essere stato contrario alla strategia stragista e che il suo programma era di fare azioni dimostrative, come spargere sulle spiagge siringhe infette dal virus dell'Hiv oppure avvelenare le merendine in vendita nei supermercati |
18 Gennaio | Viene reso noto che l'avvocato palermitano di Gaetano Badalamenti, Paolo Gullo, ha consigliato al suo assistito di non venire in Italia e di non parlare più con i magistrati. Badalamenti era stato citato dai PM del processo per mafia contro Giulio Andreotti e aveva accettato il confronto con Buscetta per il processo Pecorelli. La decisione potrebbe influire sulla trasferta negli Stati Uniti del GIP Renato Grillo per interrogare il capomafia sull'omicidio di Giuseppe Impastato |
19 Gennaio | Al processo per le stragi mafiose del '93 Giovanni Brusca, durante la sua testimonianza, coglie l'occasione per esprimere sospetti sulla gestione dell'arresto di Totò Riina da parte dei carabinieri, ipotizzando che ci siano stati contatti tra Riina e l'Arma, nella persona del colonnello Mario Mori, tramite il figlio di Vito Ciancimino. Dice Brusca: "Di Maggio aveva tutte le informazioni possibili per fare arrestare Riina a casa mentre dormiva, per questo pensammo che ci avessero pilotati. Perché l'arresto avvenne per strada e non nella sua abitazione, così da permettere che dalla casa venissero fatti sparire documenti". Però poi aggiunge: "Si tratta di riflessioni personali dopo aver letto i giornali". Le parole di Brusca suscitano proteste da parte di rappresentanti di tutte le forze politiche. Il procuratore Pier Luigi Vigna, esprimendo "stima nei confronti dell'Arma", afferma che "i collaboratori debbono riferire solo fatti vissuti, e quindi compiuti, che potranno avere valore soltanto se poi saranno riscontrati. è quindi del tutto improprio che un dichiarante faccia affermazioni suppositive" |
21 Gennaio |
Reso noto il testo dell'audizione, del 10 febbraio '93, del capitano Giuseppe De Donno alla Commissione antimafia. Si tratta delle indagini sul sistema mafioso di spartizione degli appalti, al centro del rapporto del ROS presentato alla Procura di Palermo nel 1991. Le dichiarazioni di De Donno riguardano anche gli appalti, per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle fogne, assegnati dal Comune di Palermo alle aziende Cosi e Sico, dietro cui c'era Vito Ciancimino Reso noto il contenuto delle dichiarazioni rese da Balduccio Di Maggio alla Procura di Palermo a fine ottobre '97, qualche giorno dopo il suo arresto per il ritorno a San Giuseppe Jato e la ripresa delle attività criminali, riguardanti le presunte pressioni per fargli ritrattare le rivelazioni sull'incontro, con bacio, tra Giulio Andreotti e Totò Riina: l'avvocato Vito Ganci lo avrebbe fatto incontrare con due uomini, forse dei servizi segreti, che gli avrebbero promesso 6 miliardi |
23 Gennaio | Depositati, agli atti del processo che si svolge a Firenze per le stragi del '93, i verbali delle deposizioni del capitano Giuseppe De Donno e del colonnello Mario Mori sui contatti presi, alla fine del '92, dai vertici del ROS con Vito Ciancimino, a cui fu chiesto di collaborare per permettere la cattura di Totò Riina. Dopo qualche incertezza Ciancimino aveva dato la sua disponibilità, ma non poté far nulla perché poco dopo fu arrestato |
10 Febbraio | David Carret, ufficiale dell'US Navy (la marina statunitense) e agente della CIA in Italia è indagato per spionaggio politico e militare, concorso nella strage di Piazza Fontana e in altri attentati avvenuti a cavallo fra gli anni '60 e '70. Il giudice Salvini, inoltre, ha rinviato a giudizio Sergio Minetto, capozona CIA in Veneto e il neofascista, agente dell'agenzia di spionaggio USA, Carlo Digilio. Avviso di comparizione anche per Yves Guerin Serac e Stefano Delle Chiaie. Questi alcuni dei provvedimenti presi dopo la conclusione dell'inchiesta del giudice Salvini dalla quale emerge che le organizzazioni neofasciste presenti negli anni '60 e '70, La Fenice, Avanguardia Nazionale e Ordine Nuovo erano teleguidate da membri delle istituzioni statali con la supervisione della CIA. Carlo Digilio, a proposito dell'attentato alla questura di Milano del 1973, ha dichiarato: "Il capitano Carret si mostrò preoccupatissimo, e disse che poteva finire male. Aggiunse che se fosse stata effettivamente colpita una così alta personalità dello Stato (Mariano Rumor) le indagini sarebbero state molto approfondite con il rischio di mettere allo scoperto l'intera struttura e di venire a sapere tutto quello che era avvenuto, anche in passato, compresi gli attentati e il progetto di golpe del '69." è stato reso noto, inoltre, che recentemente, nel 1995 il fiduciario della CIA a Milano, Carlo Rocchi, è stato sorpreso mentre era impegnato a raccogliere notizie sull'inchiesta del giudice Salvini |
16 Febbraio | Depositate dal PM Francesco Greco, al processo "All Iberian" che vede Silvio Berlusconi imputato di falso in bilancio e di finanziamento illecito al Psi, le risultanze dell'inchiesta sui 1.103 miliardi passati, tra il 1990 e il 1995, dai conti della Silvio Berlusconi Finanziaria S.A. del Lussemburgo sui conti delle società All Iberian e Catwell che, secondo la Guardia di Finanza, erano le "tesorerie estere riservate" |
17 Febbraio | Confermati dalla Corte d'assise d'appello di Palermo gli ergastoli per Totò Riina, Bernardo Provenzano, Bernardo Brusca, Michele Greco, Pippo Calò, Nenè Geraci e Francesco Madonia, considerati mandanti degli omicidi del segretario provinciale della DC, Michele Reina, del presidente della Regione, Piersanti Mattarella, e del segretario regionale del Pci, Pio La Torre, ucciso assieme al militante che gli faceva da autista, Rosario Di Salvo. La Corte ha assolto i terroristi neri Giuseppe Valerio Fioravanti e Gilberto Cavallini per l'omicidio di Mattarella, escludendo che ci fosse stato un patto tra neofascisti e mafiosi. Contro l'assoluzione di Fioravanti, che era stato riconosciuto come il killer dalla moglie di Mattarella ed era stato accusato dal fratello, mentre Tommaso Buscetta, Francesco Marino Mannoia e Gaspare Mutolo avevano escluso un coinvolgimento dei neofascisti, il procuratore generale ha preannunciato ricorso in Cassazione |
24 Febbraio | Resi noti alcuni contenuti delle registrazioni dei colloqui avvenuti nell'aprile del '97 tra Angelo Siino e il colonnello dei carabinieri Gian Carlo Meli, consegnate alla Procura di Caltanissetta. Siino parla, tra l'altro, di un incontro avvenuto nel '93 con il colonnello del ROS, Mario Mori, in cui questi gli chiese se conoscesse il nome dell'alto personaggio dello Stato (Mori fece il nome del presidente Scalfaro) che avrebbe raccomandato a Giulio Andreotti e a Salvo Lima l'impresa "Tor di Valle" di Piero Catti De Gasperi, genero di Alcide De Gasperi, per un appalto a Monreale (Pa). La Procura di Caltanissetta precisa "di non aver ravvisato alcun elemento che coinvolga, a qualunque titolo, la figura del Capo dello Stato", e inoltre che "dalle indagini non è emerso alcun elemento che possa far dubitare della correttezza e lealtà dell'Arma ed in particolare del ROS del generale Mori". |
3 Marzo | Chiesta dall'associazione "Non solo Portella", formata dai parenti delle vittime della strage di Portella delle Ginestre e degli altri attentati del '47, la riapertura dell'inchiesta sulla strage e su altri delitti che hanno avuto come vittime militanti del movimento contadino. |
6 Marzo | Emessi dalla Procura di Milano avvisi di garanzia per Giancarlo Rossi, agente di cambio romano, Luigi Bisignani, ex iscritto alla loggia P2 e implicato nell'affare Enimont, e Filippo Troja, direttore per le relazioni istituzionali della società per l'Alta velocità. Sono accusati di «associazione per delinquere, ancora perdurante» per aver corrotto Giorgio Crisci, presidente delle Ferrovie dello Stato quando era amministratore delegato Lorenzo Necci, indagato a Roma per falso in bilancio e rimosso qualche giorno fa, e l'ex magistrato della Procura di Roma, Antonio Vinci, "perché favorisse loro o le persone che avrebbero indicato in modo da conseguire l'impunità". Altri nomi, di avvocati, magistrati e vertici della Finanza, sarebbero iscritti nel registro degli indagati |
18 Marzo | La Corte d'appello di Milano respinge l'istanza di revisione del processo a Sofri, Bompressi e Pietrostefani, affermando che non esistono nuovi elementi. I magistrati sostengono che è inattendibile la dichiarazione dell'ex brigatista romano Raimondo Etro, che avrebbe appreso dal brigatista Alessio Casimirri che ad uccidere Calabresi era stato "Matteo", nome di battaglia di Valerio Morucci, che smentisce decisamente. Gli avvocati degli ex militanti di Lotta continua annunciano che ricorreranno in Cassazione |
20 Marzo | 14 arresti tra Catania e Roma per un traffico di metallo radioattivo e sequestrata una barra di uranio, per il valore di venti miliardi. Il traffico è stato smascherato da tre finanzieri infiltrati. Coinvolti nel traffico di uranio mafiosi catanesi, uomini della 'ndrangheta e della banda della Magliana |
24 Marzo | Al processo contro Giulio Andreotti, il capomafia Gaetano Badalamenti, che avrebbe dovuto deporre in videoconferenza, si avvale della facoltà di non parlare |
1 Aprile | Al processo per l'omicidio di Mino Pecorelli, la collaboratrice di giustizia Fabiola Moretti, l'ex componente della banda della Magliana che aveva accusato Claudio Vitalone di avere avuto contatti con la banda, dice di non potere ricordare più nulla. La Moretti è stata legata a tre componenti della banda: Danilo Abbruciati che era il tramite con la cosca dei corleonesi, Renato De Pedis, da cui la donna avrebbe saputo notizie su Vitalone e Andreotti, e, dopo la morte dei primi due, Antonio Mancini, anche lui ora accusatore di Vitalone. |
6 Aprile | Il presidente della Commissione antimafia Ottaviano Del Turco annuncia che verrà tolto il segreto sulle carte che riguardano la strage di Portella della Ginestra. |
9 Aprile | Viene reso noto che è sotto inchiesta, presso la Procura di Brescia, il generale dei carabinieri Francesco Delfino, accusato di avere ottenuto un miliardo da un figlio di Giuseppe Soffiantini, Giordano, con il pretesto di dover pagare un informatore. Indagato anche un ex socio di Soffiantini, Giordano Anghisi, che avrebbe fatto da tramite tra la famiglia e il generale. Il generale Delfino vanta molti successi, tra cui la cattura di Renato Curcio e Alberto Franceschini, operazioni contro le bande di sequestratori in Calabria e Sardegna e contro un clan milanese affiliato alla 'ndrangheta, la cattura di Baldassare Di Maggio. La sua carriera è stata accompagnata però da sospetti e denunce: secondo il collaboratore Saverio Morabito, nel '77 non avrebbe impedito due sequestri di cui era stato informato in anticipo per riscuotere il premio per la liberazione, ma l'inchiesta è stata archiviata, e inoltre è stato accusato dai familiari delle vittime di piazza della Loggia a Brescia di avere depistato le indagini. Si parla anche di un coinvolgimento di Delfino nel golpe Borghese. Intanto, per ordine del PM romano Franco Ionta, è stato arrestato Luciano Ligas, di Tortolì (Nu), accusato di riciclaggio di denaro proveniente dal riscatto Soffiantini. |
10 Aprile | Interrogato dal PM di Venezia Felice Casson il comandante generale dell'Arma dei carabinieri ed ex direttore del Sismi, Sergio Siracusa, indagato con l'accusa di favoreggiamento e abuso d'ufficio per essersi rifiutato di rispondere a domande su una somma che sarebbe stata pagata ad un neofascista collaboratore del PM milanese Guido Salvini nelle indagini sulla strage di piazza Fontana. Per queste indagini lo stesso Salvini, nell'ottobre del '95, era stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Venezia |
13 Aprile | Confermata dalla Procura di Palermo l'iscrizione nel registro degli indagati del generale del ROS Mario Mori, accusato di falsa testimonianza nel processo Contrada perché secondo l'accusa avrebbe offerto due versioni diverse dell'episodio della fuga, avvenuta nel 1984, dell'imprenditore Oliviero Tognoli accusato di riciclaggio. Oltre Mori altre 12 persone sarebbero indagate, tra cui il prefetto Emanuele De Francesco, ex direttore del SISDE ed ex Alto Commissario per la lotta alla mafia, il questore di Catanzaro Vittorio Vasquez, e il maggiore della Guardia di Finanza Michele Adinolfi. Vengono rivolti attacchi al Governo e alla Procura di Palermo da parte della destra che parla di complotto contro l'Arma dei carabinieri. Il generale Sergio Siracusa dichiara che non c'è nessun contrasto tra carabinieri e magistratura e nessuna volontà di delegittimazione da parte del Governo |
14 Aprile | Arrestati il generale Francesco Delfino e l'imprenditore Giordano Alghisi. Indagato il capitano Arnaldo Acerbi, comandante del nucleo operativo dei carabinieri di Brescia, con l'accusa di avere ricevuto da Carlo Soffiantini confidenze sul ruolo svolto da Delfino e di non averne parlato alle autorità giudiziaria |
17 Aprile | è stato arrestato in Francia il neonazista Carlo Cicuttini, latitante dal 1972 e ricercato in seguito ad un mandato di cattura per la strage di Peteano, per la quale è stato condannato all'ergastolo |
20 Aprile | Chiesto dalla Procura di Perugia il rinvio a giudizio, per corruzione in atti giudiziari, per l'ex magistrato Filippo Verde, per l'avvocato Attilio Pacifico e per il cassiere della banda della Magliana, Enrico Nicoletti |
22 Aprile |
Il generale Francesco Delfino tenta il suicidio nella sua cella del carcere militare di Peschiera del Garda Annullata dalla Corte di Cassazione la condanna a quattro anni inflitta a Carlo De Benedetti per il crack del Banco Ambrosiano. Nuovo processo invece per Orazio Bagnasco che era stato condannato in appello a 4 anni e 2 mesi. Confermate le condanne a dodici anni per Licio Gelli e Umberto Ortolani, a 8 anni per Maurizio Mazzotta e Francesco Pazienza, a 8 anni e sei mesi per Flavio Carboni, a 5 anni e 7 mesi per Mario Valeri Manera, a 5 anni e 4 mesi per Giuseppe Prisco, a 5 anni e 3 mesi per Alessandro Mennini, a 4 anni e 10 mesi per Gennaro Casella e Giacomo Di Mase, a 4 anni e 6 mesi per Mario Davoli, Emilio Pellicani e Giuseppe Ciarrapico, a 4 anni e 4 mesi per Adriano Bianchi, a 4 anni e 3 mesi per Carlo Von Castelberg |
28 Aprile | Tolto dalla Commissione antimafia il segreto su 41 documenti, che avrebbero dovuto essere visibili nel 2012, riguardanti la strage di Portella della Ginestra del primo maggio 1947. 6 documenti riguardano la strage; 18 il bandito Salvatore Giuliano e la sua morte; 6 il comportamento degli organi di polizia; 7 le responsabilità politiche nella vicenda dell'uccisione di Giuliano; 4 il fenomeno del banditismo nel dopoguerra in Sicilia |
6 Maggio | Reso noto che dal 4 maggio è irreperibile Licio Gelli, che deve scontare dodici anni di reclusione, confermati dalla Cassazione il 22 aprile, per il crack Ambrosiano. Critiche al governo da tutte le forze politiche, AN chiede le dimissioni del ministro dell'Interno. Annunciata dal ministro Flick un'ispezione in Cassazione per capire come mai l'ordine di cattura per Gelli sia arrivato con un ritardo di 13 giorni |
8 Maggio | Si riaccendono le polemiche sull'eventuale ruolo dei Servizi segreti durante il rapimento di Aldo Moro, dopo la notizia, rivelata nel libro di Sergio Flamigni, "Convergenze parallele", della presenza nel condominio di via Gradoli di una ventina di appartamenti che, direttamente o indirettamente, appartenevano al SISDE |
9 Maggio | Carlo Fumagalli, ex capo del MAR, accusa di essere l'organizzatore e il mandante della strage di Brescia a Piazza della Loggia del '74 il generale dei carabinieri Francesco Delfino e che a depositare materialmente la bomba nella piazza sarebbe stato il confidente dei carabinieri e "uomo di fiducia" di Delfino, Gianni Maifredi. Fumagalli ha anche dichiarato che il MAR progettava di fare un colpo di Stato nei primi anni '70 iniziando dalla Valtellina, con l'appoggio dei carabinieri, in particolare del generale Nardella e del colonnello Dogliotti. Ma l'appoggio dei carabinieri si rivelò poi una trappola e i membri del MAR furono poi arrestati. Fu proprio Delfino ad arrestare Fumagalli nel '74 |
11 Maggio |
Perquisizione in Casa Di Maurizio Gelli, figlio del gran maestro della loggia P2, durante la quale sono stati rinvenuti una serie di assegni post-datati (di cui uno per 900 milioni) per un totale di un miliardo e mezzo, una scheda contabile che elenca una serie di crediti per centinaia di milioni da recuperare e da ripartire tra Maurizio Gelli e la sorella Maria Rosa. I legali di Gelli hanno opposto ricorso contro il sequestro al tribunale della libertà di Roma che lo ha respinto |
22 Maggio | Fuga di notizie su un probabile coinvolgimento di Licio Gelli ed estremisti di destra, come Stefano Delle Chiaie, in un progetto eversivo della cupola mafiosa (in cui si inserirebbero le stragi del '92 e del '93) che avrebbe avuto lo scopo di creare nel Meridione movimenti separatisti |
27 Maggio | Assolto dalla Corte d'appello di Palermo, nel processo "Golden market", l'avvocato Carmelo Cordaro condannato in primo grado a cinque anni e sei mesi per concorso in associazione mafiosa. Ridotta da nove a sei anni la pena per il bancario Salvatore Cuccia accusato di riciclaggio. Per gli altri imputati, mafiosi e fiancheggiatori, pene confermate o leggermente ridotte: in totale sono stati inflitti a 13 imputati 62 anni di carcere |
28 Maggio | Al processo per la strage di via D'Amelio che si svolge a Caltanissetta il collaboratore Giovan Battista Ferrante, che ha ammesso di avere partecipato a tutte le stragi mafiose, ha dichiarato di aver saputo da Riina che le stragi del '92 erano state volute dai massoni |
1 Giugno | Reso noto che Giovanni Brusca dovrà testimoniare al processo per l'assassinio di Giorgio Ambrosoli, in seguito alle sue dichiarazioni secondo cui Cosa nostra si sarebbe rifiutata di eseguire l'omicidio, per il quale Michele Sindona sarebbe stato disposto a pagare mezzo miliardo di lire, con la motivazione che "Cosa nostra non uccide per soldi" |
2 Giugno | Notificati dalla Procura di Caltanissetta ordini di custodia a Totò Riina, Bernardo Brusca, Leoluca Bagarella, Antonino Marchese e Turi Pillera per gli omicidi, avvenuti circa venti anni fa, di Francesco Madonia, padre di "Piddu" capomafia del Nisseno, di Carlo Napolitano e Giuseppe Di Fede, guardaspalle dell'allora capomafia di Riesi Giuseppe Di Cristina. Arrestato a Roma, dove gestisce da anni una gioielleria, Gaetano Di Bilio, accusato dell'omicidio di Francesco Madonia. Gli omicidi avvennero durante la guerra di mafia tra i corleonesi di Luciano Liggio e la cosca di Di Cristina, che fu ucciso il 30 maggio del '78. Secondo il collaboratore di giustizia Gaetano Iannì, Di Bilio saprebbe tutto sulla morte di Enrico Mattei. Di Bilio, scampato all'uccisione nell'83 (in un agguato davanti al carcere di Palermo da dove era appena uscito), è considerato uno dei fondatori della Stidda |
5 Giugno | Confermate dalla Cassazione le condanne per il gran maestro della loggia massonica coperta "Iside 2" di Trapani, Gianni Grimaudo, e il suo braccio destro Natale Torregrossa. Sono accusati di aver creato una loggia coperta, all'interno del circolo culturale Scontrino, a cui avrebbero aderito politici e mafiosi |
6 Giugno |
Condannati all'ergastolo dalla Corte d'assise di Firenze 14 dei 26 imputati delle stragi del '93: sono capimafia di Cosa nostra e killer appartenenti alla famiglia dei Graviano, tra cui Leoluca Bagarella, Giuseppe Barranca, Francesco Giuliano, Filippo Graviano, Cosimo Lo Nigro, Antonino Mangano, Gaspare Spatuzza e i latitanti Matteo Messina Denaro e Bernardo Provenzano. Agli altri imputati, tra cui alcuni collaboratori di giustizia, sono state comminate pene dai ventotto agli undici anni di reclusione. Venti anni a Giovanni Brusca a cui sono state concesse attenuanti Al processo per l'omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, il collaboratore di giustizia Tullio Cannella ha parlato del movimento "Sicilia Libera" che avrebbe fondato assieme a Leoluca Bagarella per aggregare politici, massoni ecc. per: "avere tutto in mano. Volevamo separare l'Italia in due perché questo fatto avrebbe determinato la nostra ingerenza nelle scelte di governo e di coloro che avrebbero ricoperto incarichi nelle procure e nelle magistrature" |
8 Giugno |
Al processo a Marcello Dell'Utri che si svolge a Palermo i collaboratori di giustizia Tony Calvaruso e Salvatore Ciulla dicono di non aver mai saputo nulla di rapporti tra l'ex manager della Fininvest e uomini di Cosa nostra. Calvaruso però afferma che Leoluca Bagarella, non ritenendo possibile, perché troppo dispendioso, fondare "Sicilia Libera" che avrebbe dovuto essere il partito di Cosa nostra, indicò di votare Forza Italia, mentre prima «appoggiava il PSDI dove c'erano amici di Giovanni Brusca, come Salvatore Cintola» (ora deputato regionale del CDU) Interrogato in videoconferenza Tommaso Buscetta al processo che si svolge a Roma per gli omicidi, avvenuti nell'81, di Giovanbattista Brusca, ucciso perché appartenente alla cosca di Gaetano Badalamenti, e Domenico Balducci, ucciso perché si era appropriato di una parte dei 700 milioni ricevuti da Pippo Calò per prestarli a Flavio Carboni. Gli imputati sono Totò Riina, Pippo Calò e Raffaele Ganci accusati di essere i mandanti, e i membri della banda della Magliana Raffaele Pernasetti, Francesco La Marca e Vincenzo Buccafusca accusati di essere i killer |
9 Giugno | Contro Gaspare Giudice, deputato siciliano di Forza Italia è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare per associazione mafiosa, riciclaggio, bancarotta fraudolenta e altri 18 reati minori. Oltre a quella di Giudice sono stati emesse altri 16 ordini di custodia cautelare. Quindici anni fa il capitano Gennaro Scala, aveva individuato nel "circolo Margherita" gli "appartenenti ad un blocco di potere politico mafioso estremamente inquietante nel triangolo Termini Imerese, Trabia e Caccamo". Nel rapporto di Scala comparivano molti dei nomi degli arrestati. Tra gli altri Salvatore Catanese (imprenditore ed ex presidente di una USL), Antonino Mandalà e l'allora direttore di banca Gaspare Giudice. Scala venne successivamente trasferito e le indagini sul circolo Margherita vennero bloccate. A impedire di andare avanti con l'inchiesta sarebbe stato l'allora comandante generale dell'arma Umberto Cappuzzo, amico di Catanese, che poi fu eletto senatore per la DC a Termini Imerese. Nella richiesta di arresto per Giudice si legge: "Per quasi un ventennio ha stretto legami personali e di affari con esponenti di Cosa Nostra... ha realizzato operazioni bancarie finalizzate al riciclaggio.... ha partecipato con altre persone ad un'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti." |
11 Giugno | Inizia a Palermo il processo d'appello a Bruno Contrada, condannato in primo grado a dieci anni per concorso in associazione mafiosa |
16 Giugno | Uno dei principali testimoni nell'inchiesta sulla strage di Piazza Fontana del '69, Carlo Digilio, è stato colpito da un ictus e non sarebbe più dotato di facoltà mnemoniche. I PM Grazia Pradella e Massimo Meroni produrranno copia degli interrogatori precedenti, i difensori dei 7 rinviati a giudizio per la strage si sono opposti |
30 Giugno | E' stato individuato il primo rifugio di Licio Gelli dopo la fuga del 4 maggio scorso. Si tratta di un appartamento ad Arezzo senza mobili ma dove sono stati rinvenuti tre scatoloni pieni di documenti e 6 miliardi in franchi e lire. L'appartamento era stato affittato dalla famiglia di Gelli attraverso un prestanome (una collaboratrice dell'avv. Raffaele Giorgetti, da sempre legale di Gelli), all'attico dello stesso palazzo abita il figlio di Gelli, Maurizio che ha ricevuto un avviso di garanzia insieme alla sorella Maria Rosa per associazione a delinquere, bancarotta, truffa e altri reati |
1 Luglio | Reso noto che nei giorni scorsi era stata disposta dalla Procura di Palermo, nell'ambito dell'inchiesta su un presunto riciclaggio di denaro della mafia tramite Marcello Dell'Utri, una richiesta di copia di atti contabili per le 23 holding di Berlusconi che controllano l'impero Fininvest, a cui i legali di Silvio Berlusconi si sono opposti, negando i documenti di 22 su 23 holding, "rifacendosi alle sue prerogative quale appartenente alla Camera dei deputati". Berlusconi dichiara: "Certi PM imbeccano i pentiti contro di me". I magistrati indagano sul riciclaggio di denaro sporco dei boss mafiosi Bontate e Inzerillo. |
6 Luglio | Al processo contro Marcello Dell'Utri il collaboratore Antonio Mancini, ex componente della banda della Magliana, dichiara di non conoscere l'imputato ma parla di Silvio Berlusconi del quale Francis Turatello, mentre erano insieme nel carcere di Trani, gli avrebbe detto che per le speculazioni in Sardegna aveva riciclato il denaro sporco della banda della Magliana e della mafia siciliana. Berlusconi replica chiedendo ai magistrati di tutelarlo contro le calunnie. |
7 Luglio |
Emessi tra Palermo e Trapani, su richiesta della DDA di Palermo, 45 ordini di custodia cautelare per presunti mafiosi, uomini politici e imprenditori, al termine di un'inchiesta su dieci anni di appalti di opere pubbliche dall'inizio degli anni ottanta. Tra gli arrestati con l'accusa di concorso in associazione mafiosa, Francesco Canino, deputato regionale e più volte assessore fin dal 1981, eletto prima nelle liste della DC e nel 1996 con una lista "fai da te", poi passato al CDU, accusato (e assolto) di aver fatto parte della loggia massonica trapanese "Iside 2" che avrebbe avuto legami con Cosa nostra; Manlio Orobello, ex consigliere provinciale e comunale del PSI e sindaco di Palermo, per quattro mesi, nel '92; l'ex presidente della Provincia Mimmo Di Benedetto, DC della corrente di Salvo Lima. Devono rispondere dell'accusa di corruzione l'ex assessore regionale della DC Franz Gorgone, già coinvolto in una inchiesta su voto di scambio; Francesco Caldaronello, ex presidente della Provincia, limiano e da anni capo ripartizione dell'assessorato comunale Ville e giardini, carica mantenuta sino ad adesso malgrado le rotazioni dei dirigenti attuate dal sindaco Orlando (verrà sospeso in seguito all'arresto); l'ex assessore provinciale del PSI Vincenzo Leone. Tra i funzionari pubblici il capo del genio civile di Palermo, Giuseppe Mendola, accusato di associazione a delinquere semplice, e il professore universitario Giuseppe Di Giovanni, ex presidente del consorzio Asi di Palermo. Tra gli imprenditori Agostino Catalano, consuocero di Vito Ciancimino; Pietro ed Epifanio Patti; Vincenzo Udine, cugino di Pino Lipari anch'egli arrestato con l'accusa di avere curato gli interessi di Totò Riina. Uno degli affari miliardari gestiti dalla mafia di Trapani era un impianto di riciclaggio e smaltimento delle scorie ospedaliere, in mano ai capimafia Roberto Marciante e Francesco Virga. Condannato a due anni e nove mesi, dal Tribunale di Milano, Silvio Berlusconi per le tangenti pagate dalla Fininvest alla Guardia di Finanza. Assolto il fratello Paolo. Il Polo preannuncia proteste di piazza. |
13 Luglio | A Milano il Tribunale del processo All Iberian condanna Silvio Berlusconi a due anni e quattro mesi e 10 miliardi di multa e Bettino Craxi a quattro anni e 20 miliardi di multa. Condannati anche i gestori dei conti esteri di Craxi, Miguel Vallado e Mauro Giallombardo, e il cugino di Berlusconi, Giancarlo Foscale. Assolti i manager Fininvest Ubaldo Li Volsi e Alfredo Zuccotti, e il fratello di Craxi, Antonio. Berlusconi dichiara che si tratta di una sentenza politica che risponde al «disegno delle sinistre» per eliminarlo. |
15 Luglio |
Concluso a Palermo il processo per l'omicidio di Salvo Lima, con l'accoglimento delle richieste del PM: 18 ergastoli ai componenti la cupola mafiosa e 127 anni complessivi di carcere ad altri 10 imputati, tra cui due killer divenuti collaboratori di giustizia Confermata in appello la condanna a cinque anni per Pino Mandalari, accusato di concorso in associazione mafiosa perché considerato prestanome di Totò Riina e di altri mafiosi. |
16 Luglio | Arrestata per traffico di droga Fabiola Morelli, ex componente della banda della Magliana poi collaboratrice di giustizia. Con lei sono stati arrestate altre 5 persone componenti un'organizzazione diretta dalla donna. |
20 Luglio | Sequestrata, per decreto della Procura di Palermo, documentazione delle holding del gruppo Fininvest, nell'ambito dell'inchiesta su un presunto riciclaggio del denaro della mafia negli anni ottanta da parte della società. Indagati di riciclaggio sono Marcello Dell'Utri e Carlo Bernasconi, manager della Fininvest. L'inchiesta nasce dalle dichiarazioni dell'ex socio di Dell'Utri, il finanziere Filippo Alberto Rapisarda, secondo cui Dell'Utri avrebbe chiesto e ottenuto, nell'80-81, 20 miliardi da Stefano Bontate e Mimmo Teresi. Al consiglio nazionale di Forza Italia, Berlusconi dichiara che le parole di Rapisarda sono "follia pura" e, afferma, riferendosi chiaramente al Presidente della repubblica, che nel '94 venne ordito contro il suo governo un "colpo di Stato" con la copertura "dall'alto". Prodi, Mancino e Violante intervengono a difesa del capo dello Stato |
21 Luglio | Depositata la sentenza-ordinanza, di 370 pagine, del giudice Antonio Lombardi sulla strage della questura di Milano del 1973, attuata da Gianfranco Bertoli con una bomba a mano, in cui si richiede il rinvio a giudizio per 5 neofascisti (Carlo Maria Maggi, Giorgio Boffelli, Francesco Neami, Amos Spiazzi), accusati di concorso in strage, e 2 ex ufficiali dei servizi segreti (Gianadelio Maletti, Sandro Romagnoli), accusati di depistaggio. Dall'ordinanza risulta che Bertoli è stato un informatore con "retribuzione a rendimento" dei servizi con nomi in codice "Nebro" e "Robert" e sigla IR 031 almeno dal 1955 (risulta in tale anno un pagamento di L. 50.000). Nell'ordinanza si afferma inoltre che gli attentati del '69, compresa la strage di Piazza Fontana, avevano lo scopo di far proclamare lo "stato d'emergenza", ma Mariano Rumor, allora ministro, non se la sentì, fu per questo "tradimento" che fu organizzato l'attentato alla questura che aveva per obiettivo proprio Mariano Rumor |
31 Luglio |
Presentata da Silvio Berlusconi, presso la Procura di Caltanissetta, una querela contro Alberto Rapisarda che, nei verbali depositati al processo contro Marcello Dell'Utri, ha accusato la Fininvest di aver riciclato il denaro della mafia Chiesto dalla Procura di Roma al giudice istruttore Rosario Priore, nell'ambito dell'inchiesta sulla strage di Ustica, il rinvio a giudizio dei generali dell'Aeronautica Lamberto Bartolucci, Franco Ferri, Corrado Melillo e Zeno Tascio, con l'accusa di attentato contro gli organi costituzionali per aver depistato le indagini, e di sei ufficiali e sottufficiali accusati di falsa testimonianza |
4 Agosto | Il quotidiano inglese "The Guardian" ha pubblicato parte di un'inchiesta di "Searchlight" (mensile specializzato nelle inchieste sui neonazisti in Europa), in cui si afferma che i neofascisti italiani Roberto Fiore e Massimo Morsello, condannati nell'ambito dell'inchiesta sulla strage di Bologna, appartenenti ai NAR, sarebbero stati agenti del servizio segreto britannico Mi6. Fiore e Morsello, nonostante le richieste di estradizione italiane, vivono attualmente indisturbati a Londra dove gestiscono lucrosi affari e organizzano gruppi di militanti di destra. I contatti con il servizio segreto inglese sarebbero avvenuti in Libano dove i due fascisti si erano rifugiati, dopo la condanna a 9 e 10 anni, nel 1985 |
11 Agosto | Sequestrato a Licio Gelli un deposito in una banca svizzera contenente circa sei miliardi di lire |
24 Agosto | Respinto dalla Corte Europea di Strasburgo il ricorso presentato da Bruno Contrada che aveva denunciato un "accanimento giudiziario" contro di lui da parte della Procura di Palermo |
7 Settembre | Presentata alla Procura di Palermo dal finanziere Alberto Rapisarda una denuncia contro Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri per i reati di associazione per delinquere, calunnia, subornazione di testi e diffamazione a mezzo stampa. |
10 Settembre | Arrestato a Cannes Licio Gelli, latitante da maggio. Quando è stato arrestato aveva con se documenti falsi. Nei giorni successivi verranno trovati nella sua villa ad Arezzo lingotti d'oro, del peso complessivo di 164 chili, per un valore di 3 miliardi di lire, nascosti nelle fioriere |
21 Settembre | Rinviato a giudizio Omar Hashi, dal giudice Ettore Macchia, per concorso nel duplice omicidio dei giornalisti Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Due testimoni dicono di averlo riconosciuto come uno dei 7 componenti del gruppo che il 20 marzo del 1994 a Mogadiscio uccise i giornalisti |
22 Settembre |
Al processo contro Giulio Andreotti che si svolge a Palermo il teste della difesa Giuseppe Mancuso, ex segretario particolare dell'ex assessore regionale andreottiano Giuseppe Merlino, dichiara di avere incontrato Salvo Lima, per consegnargli una busta su incarico di Merlino (ospite all'Hotel delle Palme), il pomeriggio del 20 settembre 1987, nell'ora in cui secondo Balduccio Di Maggio sarebbe avvenuto l'incontro tra Totò Riina e Andreotti, accompagnato da Lima. Il PM accusa Mancuso di falsa testimonianza perché da un'indagine sui registri degli ospiti non risulta che Merlino si trovasse quel giorno nell'albergo palermitano Al processo contro Marcello Dell'Utri che si svolge a Palermo il finanziere Filippo Rapisarda dichiara che la Fininvest ebbe circa 30 miliardi da Stefano Bontate e Mimmo Teresi, tramite Dell'Utri, e che Silvio Berlusconi ne era a conoscenza. Intanto viene reso noto che dalla documentazione contabile della Fininvest, prelevata alla fine di luglio, la DIA ha scoperto che le holding della società non sono 22 ma 44. Le altre 22 erano registrate sotto la voce "settore di attività: parruccheria" Viene reso noto che la procura di Brescia ritiene che il generale dei carabinieri Francesco Delfino sia implicato nella strage di piazza della Loggia a Brescia, avvenuta nel 1974 Esplode una bomba all'Intendenza di Finanza di Finanza di Milano alle 23,32. L'ordigno è costituito da un cilindro di circa 20 cm. caricato con un chilo di polvere da mina e gelatina. L'esplosione ferisce leggermente il passeggero di un autobus. Le indagini vengono indirizzate verso i centri sociali |
29 Settembre | Arrestati a Malaga (Spagna) dalla polizia italiana il romano Giuseppe D'Alessandri, che deve scontare una condanna definitiva per traffico di droga, e il ferrarese Primo Ferraresi, condannato in primo grado a 18 anni per lo stesso reato. Nella stessa operazione sono state arrestate altre 41 persone, tra cui diverse donne, appartenenti ad una organizzazione di trafficanti di droga diretta da D'Alessandri e Ferraresi e a cui appartengono membri della camorra, della 'ndrangheta e della banda della Magliana. Secondo la polizia, tra il '96 e il '97 l'organizzazione ha introdotto in Italia circa 900 chili di cocaina proveniente dalla Colombia e si stava preparando all'arrivo di altri 1.500 chili |
30 Settembre | Al processo "ter" per la strage di via D'Amelio, il collaboratore Calogero Ganci dichiara che Cosa nostra avrebbe avuto contatti con l'ex ministro Claudio Martelli, con Francesco Musotto, attuale presidente della Provincia di Palermo e assolto dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, con il commercialista Pino Mandalari condannato a cinque anni per concorso in associazione mafiosa, e con il commercialista Pietro Di Miceli |
2 Ottobre | Al processo per mafia contro Marcello Dell'Utri il finanziere Filippo Rapisarda dichiara che l'imputato conosceva l'esattore Nino Salvo e che da lui avrebbe ricevuto negli anni '80 cinque miliardi. |
5 Ottobre | Al processo per l'omicidio di Mino Pecorelli che si svolge a Perugia Giulio Andreotti dichiara di non aver conosciuto personalmente il giornalista e di non aver mai saputo che Franco Evangelisti finanziasse la rivista OP. Invita inoltre la Corte ad informarsi sullo stipendio dei collaboratori di giustizia "per capire meglio quanto è accaduto", e afferma: "Nessuno può darmi la responsabilità della morte di questo poveretto e lo stesso di problemi di mafia". Il giorno successivo dichiarerà che il prefetto Parisi, che si era detto disposto a testimoniare in suo favore, gli aveva riferito che ai collaboratori che lo accusavano venivano triplicati gli emolumenti. |
6 Ottobre | Udienza preliminare, con il rito abbreviato, per il generale Francesco Delfino, accusato di concussione nei riguardi della famiglia di Giuseppe Soffiantini. Verrà ritenuto responsabile di truffa aggravata, e non di concussione, e condannato a tre anni e quattro mesi e alla restituzione del miliardo chiesto alla famiglia Soffiantini. |
9 Ottobre | Al processo per l'omicidio di Mino Pecorelli, Raffaele Cutolo, chiamato a testimoniare dalla difesa di Claudio Vitalone, riferisce di avere saputo dal suo capozona a Roma, Nicolino Selis, che l'omicidio era stato deciso dalla banda della Magliana perché Pecorelli «era in combutta» con l'organizzazione e poi riferiva le informazioni al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa |
16 Ottobre | Rientrato in Italia Licio Gelli che è stato condotto al carcere di Regina Coeli |
20 Ottobre | Secondo i periti nominati dal PM di Caltanissetta Luca Tescaroli, sarebbero dello stesso tipo gli esplosivi usati nell'attentato di Pizzolungo (Tp) contro il giudice Carlo Palermo, che costò la vita alla signora Barbara Asta e ai suoi due bambini, e nel fallito attentato all'Addaura contro Giovanni Falcone. Alcuni collaboratori di giustizia avevano dichiarato che in entrambi i casi era stato utilizzato esplosivo prelevato in un deposito nei pressi di Erice (TP) |
22 Ottobre | Emesso un avviso di garanzia per Paolo Berlusconi, accusato di falso in bilancio, appropriazione indebita e truffa aggravata nei riguardi della regione Lombardia e dell'Amsa, la municipalizzata milanese per la nettezza urbana. Si tratterebbe di un'appropriazione di circa settanta miliardi in cui è implicata la Simec, l'azienda, di cui è comproprietario Paolo Berlusconi, che ha gestito dal '91 al '96 l'unica discarica di Milano a Cerro Maggiore. Nei giorni scorsi sono stati messi sotto sequestro depositi bancari e titoli per venti miliardi, intestati a Paolo Berlusconi, a suoi congiunti e a dipendenti della Edilnord |
30 Ottobre | Al processo a Giulio Andreotti che si svolge a Palermo il senatore, continuando la sua autodifesa, nega ancora una volta di avere conosciuto gli esattori Salvo e giudica "panzane"le dichiarazioni di Francesco Di Carlo e Francesco Marino Mannoia su un suo incontro con Stefano Bontate dopo l'omicidio di Piersanti Mattarella. Riguardo alle dichiarazioni di Balduccio Di Maggio su un incontro con Totò Riina in casa di Ignazio Salvo, dice: «Dovrei essere un pazzo per andare con la mia faccia conosciuta ad incontrare un latitante in casa di una persona agli arresti domiciliari» e sostiene che, nel giorno e nelle ore in cui i PM pongono quell'incontro, ha rilasciato un'intervista ad Alberto Sensini della "Nazione", ha risposto per iscritto alle domande del giornalista Giuseppe Testa della "Sicilia" e ha studiato alcune carte in preparazione dell'assemblea dell'ONU programmata per il giorno successivo. Inoltre afferma che Di Maggio lo avrebbe accusato "con l'incoraggiamento» di qualche mister X «per aumentare la sua forza contrattuale e per ottenere dallo Stato privilegi ed aiuti" |
2 Novembre |
Al processo a Marcello Dell'Utri che si svolge a Palermo il collaboratore di giustizia catanese Maurizio Avola, oltre a confermare dichiarazioni già rese su incontri tra l'imputato e Nitto Santapaola, rivela che Pier Francesco Pacini Battaglia nel settembre del '92 avrebbe incontrato a Roma uomini di Cosa nostra a cui avrebbe chiesto di uccidere Antonio Di Pietro. Il banchiere annuncia querela nei confronti di Avola affermando che a quell'epoca lui non era indagato e non sapeva neanche chi fosse Di Pietro Depositata agli atti del processo All Iberian, contro l'ex giudice Renato Squillante, Cesare Previti e Silvio Berlusconi, la documentazione riguardante il denaro (17 miliardi) depositato nei conti cifrati svizzeri All Iberian e Polifemo. Secondo quanto dichiarato da un "cambista" di Lugano, il denaro in contanti sarebbe stato trasportato da "spalloni" in pacchi da 490 milioni alla volta |
4 Novembre | Al processo per l'omicidio di Mino Pecorelli, il capo della polizia Fernando Masone depone a favore di Claudio Vitalone affermando di avere risolto assieme a lui molti casi relativi alla criminalità organizzata a Roma |
9 Novembre |
Depositata la sentenza di condanna per Silvio Berlusconi nel processo "All Iberian" per i finanziamenti occulti al PSI Viene reso noto che una nota dettagliata del SISMI indica la possibilità di attentati fra il 6 e il 9 novembre. Vengono attuati controlli nelle stazioni, nella metropolitana e negli aeroporti milanesi. La nota del servizio segreto militare individua nella "galassia anarchica" gli autori dei possibili attentati. IL presidente della commissione parlamentare sui servizi segreti, una volta che l'allarme è rientrato e non è successo niente commenta "Si può facilmente pensare, che adesso, chi voleva compiere un attentato, anche solo dimostrativo ma non per questo meno pericoloso, saprà di essere stato individuato e di dover stare molto più attento". Un'altra informativa dei servizi indica nel carcere toscano di Sollicciano e altri carceri in Calabria gli obiettivi di di altri possibili attentati |
12 Novembre |
Arrestate per ordine della Procura di Napoli 40 persone tra cui esponenti della camorra, della 'ndrangheta, della banda della Magliana, titolari di esercizi commerciali, intermediari d'affari, un funzionario di banca, un ispettore di polizia e un ex maresciallo dei carabinieri. Le accuse vanno dal traffico e spaccio di droga all'associazione per delinquere finalizzata alla contraffazione di banconote, certificati di deposito e titoli di credito Arrestati Giancarlo Carpi, di Padova, Loris Apostoli e Giampaolo Ambrosi di Verona, inoltre Bruno Forzato di Venezia non è stato arrestato perché ha deciso di collaborare, mentre Marino Sacchetti di Treviso è riuscito a sfuggire alla cattura, tutti appartengono all'organizzazione di estrema destra "Legione Brenno", costituitasi all'inizio degli anni '90. Sono state inoltre perquisite le abitazioni di una decina di altri affiliati a tale organizzazione a Imperia, Verona e Forlì. Sono accusati di essere gli autori della sparatoria contro i poliziotti di una volante della polizia a Marghera che aveva intimato l'alt alla vettura sulla quale viaggiavano la sera del 3 settembre 1995. Nel bagagliaio di tale vettura furono trovati granate, plastico, un lanciamissili e delle mitragliette Skorpion. La Legione Brenno, di cui facevano parte ben 4 ex carabinieri, ha affiancato in Croazia i miliziani fascisti dell'HOS (eredi degli ustascia) durante la guerra contro Serbia e Bosnia. I membri della Legione Brenno rientrando in Italia portarono con se armi ed esplosivi |
16 Novembre | E' stata pronunciata dalla Corte di Cassazione la sentenza definitiva contro i due ex ufficiali delle SS Erich Priebke e Karl Hass, condannati all'ergastolo, per la strage delle Fosse Ardeatine |
17 Novembre | Al processo per mafia contro Giulio Andreotti, il senatore ha ammesso di essersi incontrato con Michele Sindona, ma che furono tutti incontri "istituzionali", avvenuti alla fine degli anni '50, quando il finanziere gli venne presentato dalla Camera di Commercio di Milano "in termini fortemente positivi", di aver conosciuto Licio Gelli come direttore di una fabbrica di materassi e di averlo incontrato poi a Buenos Aires, scoprendo che era diventato intermediario del governo argentino per i rapporti con l'Italia. |
20 Novembre | Arrestato nella repubblica di Santo Domingo il latitante Vincenzo Lubrano ritenuto il mandante dell'omicidio, avvenuto nell'83, di Francesco Imposimato, il sindacalista fratello dell'ex magistrato Ferdinando a quell'epoca impegnato nelle indagini sulla banda della Magliana |
21 Novembre | Arrestate dal Gico, su richiesta della DDA di Roma, 6 persone in un'operazione, denominata "Omnia", contro un'organizzazione operante tra Roma e la Lombardia, composta da elementi legati alla banda della Magliana e alla 'ndrangheta calabrese. Altre 40 sono state denunciate |
15 Dicembre |
A Palermo udienza preliminare per il processo per l'omicidio di Giuseppe Impastato, per il quale la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio, come mandanti del delitto, del capomafia di Cinisi (Pa) Gaetano Badalamenti, detenuto negli Stati Uniti per traffico droga, e di Vito Palazzolo, agli arresti domiciliari. Presenti, per la richiesta di costituzione di parte civile, la madre Felicia Bartolotta e il fratello Giovanni, il presidente del centro Impastato, Umberto Santino, i rappresentanti di Rifondazione comunista, dell'Ordine dei giornalisti e del Comune di Cinisi. L'udienza preliminare, fissata solo per Palazzolo, è stata rinviata al 10 marzo del '99 in seguito alla richiesta del PM Franca Imbergamo di coinvolgere anche Badalamenti Il giudice istruttore di Venezia Carlo Mastelloni ha chiuso l'inchiesta sulla strage dell'aereo "Argo 16", avvenuta il 23 novembre 1973, in cui morirono quattro ufficiali del SID. L'aereo, utilizzato dai servizi segreti italiani per "operazioni coperte", secondo le risultanze dell'inchiesta, sarebbe stato abbattuto dal servizio segreto israeliano MOSSAD per ritorsione contro la politica filoaraba del governo italiano dell'epoca dei fatti. Mastelloni ha richiesto il rinvio a giudizio, quindi, dell'allora capo del MOSSAD, ma anche di 6 ufficiali del SID (Gianadelio Maletti, Antonio Viezzer, Ambrogio Viviani, Giorgio Genovesi, Gerardo Capotorto, Giuseppe Castaldo) e del vicequestore della divisione affari riservati del ministero dell'Interno Silvano Russomanno, accusati di "soppressione di atti concernenti la sicurezza dello Stato e di favoreggiamento |