Sindona con il suo caffè |
Michele Sindona riceve a New York dal giudice Nicholas M. Pette il premio della libertà dal comitato per il bicentenario della rivoluzione americana |
Michele Sindona premiato come "uomo dell'anno" dall'ambasciatore USA in Italia John Volpe |
Sindona con Paul Rao Jiunior, presidente di un'associazione di destra italo-americana |
Soprannominato agli inizi della sua folgorante carriera come "l'avvocaticchio
di Patti", Michele Sindona viene raccomandato agli alleati sbarcati in
Sicilia alla fine della seconda guerra mondiale dal boss Lucky Luciano. Immediatamente
comincia a darsi da fare e intrattiene rapporti con l'AMGOT, il governo militare
alleato. Compra grano dal capomafia Baldassarre Tinebra, nominato sindaco di
Regalbuto dagli americani e socio di Calogero Vizzini, per rivenderlo al governo
militare alleato facendosi pagare in armi che rivendeva poi all'EVIS comandato
da Salvatore Giuliano. Anche John Mc. Caffery è in rapporti di amicizia
e affari con Sindona in quel periodo.
Nel 1946 si trasferisce a Milano apparentemente con i proventi del losco traffico
in Sicilia e nient'altro, ma dopo 10 anni amministra un patrimonio di 300 miliardi.
La ragione del suo successo è da ricercare nel viaggio che nel 1952 Sindona
compì negli USA, dove consolidò le sue conoscenze all'interno
di Cosa Nostra, con i servizi segreti statunitensi e con gli ambienti finanziari.
Al ritorno da questo viaggio cominciò ad operare come incaricato d'affari
di società americane. è in questa veste che entra in rapporti
con Franco Marinotti, padrone della SNIA Viscosa della quale Sindona vende i
brevetti per la fabbricazione di fibre in USA. Marinotti, coincidenza, ha collaborato
durante l'ultimo periodo della guerra con John Mc Caffery.
Attraverso Marinotti Sindona entra in rapporti con Ernesto Moizzi che possiede
una piccola banca con cui opera in Borsa per conto della SNIA Viscosa: la Banca
Privata Finanziaria. Moizzi possiede anche le fonderie Vanzetti, una specie
di azienda rottame di cui non sa come liberarsi. Sindona trova un compratore
pronto a pagare senza battere ciglio il triplo del valore dell'azienda, si chiama
Dan Porco, boss mafioso e rappresentante della Crucible Steel of America che
fa parte del gruppo Colt Industries, la grande multinazionale produttrice di
armi.
Dopo la vendita delle Acciaierie Vanzetti, Sindona si guadagna presso Moizzi
la totale fiducia e ne diviene socio.
Sindona continua a tessere i suoi rapporti con Cosa Nostra statunitense e quando
Joe Adonis viene a Milano, nel Febbraio 1956, per coordinare l'insieme delle
attività mafiose in tutta l'Europa centro-occidentale, soprattutto il
traffico di stupefacenti in Germania ed Olanda conosce Sindona. Joe Adonis per
giustificare la sua prolungata presenza in Italia, si presentava come incaricato
da società USA di investire nel campo dei supermercati e degli impianti
alberghieri, frequenta quindi assiduamente Sindona che gli fa da consulente
fiscale. Successivamente Adonis incaricò Sindona di svolgere alcune missioni
di fiducia negli Stati Uniti. Il 12 Ottobre 1957, grazie a simili entrature,
partecipa al summit a Palermo di Cosa Nostra statunitense e della mafia siciliana,
dove viene deciso di intraprendere il traffico di stupefacenti e dove viene
decisa la condanna a morte di Albert Anastasia.
Nel 1959, quindi, Sindona torna in USA su incarico di Adonis e prende contatti
con la famiglia di Vito Genovese, al quale l'"avvocaticchio" sistema
la situazione contabile e fiscale delle società "legali" di
"don Vitone".
Michele Sindona entra quindi nella P2 di Licio Gelli dove conosce John Mc Cone,
direttore repubblicano della CIA, fervente cattolico e in stretti rapporti con
alti prelati. Nel 1962 Sindona grazie alle nuove conoscenze viene incaricato
dal Vaticano di "...curare gli affari della Chiesa, negli Stati Uniti..."
e lo IOR entra con una partecipazione del 24,5% nella Banca Privata Finanziaria,
di cui nel frattempo Sindona è riuscito ad assumere il pieno controllo
con capitali di dubbia provenienza. Gli altri soci di minoranza sono la Continental
Illinois Bank di cui è presidente David Kennedy, nona per attività
di bilancio negli USA ed una delle più utilizzate dalla CIA per le sue
operazioni, e la Hambròs Bank (Gran Bretagna). David Kebnnedy è amico
e concittadino di Paul Marcinkus, presidente dello IOR e di Dan Porco, e così
il cerchio si chiude. Kennedy è socio di Sindona anche nella Fasco A.G.,
la società del Liechtenstein da cui Sindona manovra in tutto il mondo.
La Hambròs Bank di Londra è invece presieduta da Jocelyn Hambro
un collaboratore durante la seconda guerra mondiale di John Mc Caffery.
Hambro era entrato in rapporti durante la sua attività nell'IS inglese
con l'industriale fascista Marinotti e con Edgardo Sogno, con cui continuņ a
mantenere rapporti di solida amicizia. Questo la genesi dell'"Impero Sindona",
per le vicende che seguirono fino ad arrivare alla morte di Sindona per avvelenamento
rimandiamo alla cronologia.