Testo integrale del dossier segreto greco
Il microfilm di questo documento è stato consegnato nell'autunno dei 1969 al giornalista Leslie Finer, ex corrispondente da Atene del settimanale inglese " The Observer ", da un rappresentante di quei
gruppi moderati della resistenza greca che hanno stretti contatti con elementi filo-monarchici dell'apparato burocratico dei regime militare. Varie "expertises" - fra cui quella di un alto funzionario dei servizi segreti inglesi - l'hanno giudicato sicuramente autentico. l'unico giornale italiano a pubblicarne integralmente il testo
- reso noto una settimana prima degli attentati del 12 Dicembre - è stato, oltre
all'U'nità ed al Paese
Sera, il settimanale L'Espresso. La stampa d'"informazione", in
maggioranza, l'ha minimizzato. Da parte del governo italiano non c'è stata alcuna presa di posizione ufficiale. Il
dossier è stato compilato nel maggio dei 1969 da un agente dei servizi segreti greci
(K.Y.P.) in Italia ed inviato ad Atene all'agente della C.I.A. Giorgio Papadopulos, presidente del Consiglio dei Ministri greco. Da
Atene una copia ne è stata inviata, per conoscenza, all'ambasciatore greco a Roma Pampuras assieme a questa lettera, firmata dal capo dell'ufficio diplomatico del Ministero degli Esteri, Michail Kottakis:
"Ministero Affari Esteri, Ufficio dei Ministro. Segreto: da aprirsi soltanto dal sig. Ambasciatore
All'Ambasciata Reale di Grecia a Roma.
Atene, 15 maggio 1969.
Ho l'onore di trasmetterLe qui appresso, per Suo uso personale esclusivo, un rapporto confidenziale inviato al Presidente del Governo ellenico da una delle nostre fonti in Italia.
Vorrà notare, in tal rapporto, che la situazione in Italia presenta per noi molto interesse e prova che gli eventi si evolvono in
senso molto favorevole per la rivoluzione nazionale. Sua Ecc. il Presidente ritiene che
i difficili sforzi intrapresi da lunga data dal governo nazionale ellenico in Italia cominciano a produrre frutti. Il Presidente mi ha incaricato di trasmetterLe innanzi tutto il
Suo compiacimento per l'opera che Lei ha compiuto nel paese in cui è
accreditato e di pregarLa inoltre di continuare la sua azione, rinforzandola al fine di sfruttare le
possibilità che, stando al rapporto, sembrano profilarsi. Infine, mi ha incaricato di farLe
conoscere il Suo desiderio che d'ora innanzi tanto Lei quanto gli
estensori del rapporto aumentiate le vostre precauzioni ed occorrendo cessiate qualsiasi contatto tra di voi, in modo da
escludere che si possa individuare un legame tra l'azione dei nostri amici italiani e le
autorità ufficiali elleniche. Pensa che d'ora in poi Lei debba indirizzare gli italiani, per tutto
quanto riguarda i problemi tecnici di aiuto, ai nostri rappresentanti ufficiosi e che Lei debba cessare qualsiasi contatto
che possa pregiudicare la posizione internazionale del nostro paese.,
Obbedientissimo,
per ordine dei Ministro il Direttore Michail Kottakis
TESTO DEL RAPPORTO INVIATO A S.E. IL PRIMO MINISTRO.
CAPITOLO 1 Incontri e discussioni con il signor P. (1)
1. Dopo il suo ritorno da Atene il signor P. ha immediatamente preso contatto, ed ha fatto una relazione dettagliata sul suo viaggio in Grecia, sugli incontri avuti,
nonché‚ sugli accordi conclusi tra Lei e lui, per uso della direzione del Movimento. Ne
è scaturita un'ampia discussione, nonché lo studio delle questioni sopra menzionate. Infine egli ha impartito a ciascuno dei suoi
collaboratori compiti precisi.
2. Poi, il signor P. ha avuto un incontro con i rappresentanti
delle Forze Armate e ha lungamente analizzato le opinioni del governo ellenico sulle questioni italiane. A seguito di
tali contatti, il sig. P. mi ha ricevuto e mi ha comunicato i risultati dei suoi sforzi. Desidero sottolineare che il nostro incontro
ha avuto luogo per iniziativa del sig. P.
3. li primo argomento da lui trattato è stata la gioia di aver
compiuto la visita in Grecia. Sembra che la visita l'abbia profondamente colpito, e l'impressione perdura tuttora. E' stato particolarmente affascinato (sono le sue parole) "dalla
potente e completa personalità del Primo Ministro ellenico".
4. Abbiamo poi trattato la questione dell'azione futura ed abbiamo proceduto ad una precisa ripartizione dei compiti.
Abbiamo alltresì studiato i mezzi per tenerci in contatto e comunicare in futuro. Infine, ci si
è accordati, cosa che risponde peraltro alle istruzioni ricevute, di interrompere i contatti con le
autorità diplomatiche ufficiali in Italia. Per quanto mi riguarda trasmetterò d'ora
in poi i miei rapporti secondo la via indicata, utilizzando la via diplomatica per i soli messaggi di grande urgenza, e
ciò quando mi sarà totalmente impossibile usufruire della nuova strada.
5. Per quanto riguarda i contatti con i
rappresentanti dell'Esercito e della Gendarmeria, (2)
il sig. P. mi ha riferito che la maggior parte dei suoi suggerimenti sono stati accettati. Il solo
punto di disaccordo riguarda la fissazione delle date precise e della azione, come Lei ha proposto. E
ciò perché‚, secondo gli italiani, essi si trovano sul piano organizzativo ad un
livello basso, poiché i loro sforzi sono appena cominciati, ed altresì certe iniziative
deI centro-sinistra italiano, che tende a consolidare la sua posizione.
6. Una delle misure del governo italiano riguarda la decisione di creare
unità militari di facile dislocamento, specializzate nell'affrontare le manifestazioni popolari cittadine.
(3)
I nostri amici ritengono che il governo desideri provare con tale decisione a taluni elementi della vita pubblica italiana che esso
è pronto a prendere disposizioni più drastiche per mantenere l'ordine. I nostri amici ritengono che tali misure siano superficiali e che non eserciteranno alcuna influenza sull'opposizione.
7. Le informazioni di cui sopra mi sono pervenute dopo il ritorno del sig. P. da Atene ed
è per questa ragione che le menziono nel presente rapporto. Peraltro, alla luce di tali informazioni e delle istruzioni portate dal sig. P. da Atene, bisognerebbe, credo, modificare un poco il primitivo piano. Il lavoro preparatorio
già è cominciato; nel prossimo rapporto La terrò informata dello sviluppo dei lavori.
8. Ma sono già in grado di riferire che qui l'opinione prevalente
è che l'intenso sforzo d'organizzazione deve cominciare con l'Esercito. Ciò risulta dall'incontro dei sig. P. con i rappresentanti delle Forze Armate italiane. E' stato acquisito che i metodi utilizzati dalle Forze Armate elleniche hanno dato risultati soddisfacenti: perciò vengono accettati come base per l'azione italiana. Alcuni interlocutori del sig. P. ritengono che nella
realtà italiana tali metodi susciteranno qualche problema poiché‚ l'esercito italiano non ha la tradizione dell'esercito greco nel creare organizzazioni segrete.
Però, anche i sostenitori di questa tesi affermano che le informazioni da noi fornite sono utilissime ed
è in base a tali informazioni che hanno intrapreso l'elaborazione dei loro metodi.
Paragrafo B.
La nostra proposta riguardante un'offensiva su più fronti contro il PSI (partito socialista italiano)
è stata accettata all'unanimità. Ho peraltro detto che un'offensiva di propaganda aperta, analoga a quella che aveva
avuto luogo in Grecia contro l'Unione di Centro, non è possibile per il momento anche se si dispone
di una gran parte della stampa di qui. Essi non possono ancora valutare con precisione l'effetto di una simile offensiva sul
pubblico. La maggior parte si è dichiarata concorde con l'opinione che una tale campagna propagandistica dovrebbe
essere lanciata solo poco prima dell'offensiva rivoluzionaria.
Paragrafo C.
1. Per quanto riguarda la Gendarmeria italiana, il sig. P. mi ha detto che i suoi rappresentanti hanno studiato con grande
interesse la sua proposta. Essi sono stati profondamente impressionati dalle informazioni sul ruolo assunto dalla polizia militare ellenica nella preparazione della rivoluzione. Hanno accettato unanimemente la Sua opinione che in Italia soltanto la Gendarmeria
potrebbe assumersi analogo compito.
2. Si è parlato anche dei preparativi compiuti finora. Il sig. P.
ha fatto loro conoscere la Sua opinione sulla necessità di una immediata azione contro la stampa ed in ispecie contro quei giornali
che sono sotto il controllo comunista. Ha insistito sull'importanza fondamentale da Lei accordata a questo problema. In particolare ha trasmesso le opinioni del sig. Ladas
(4) che richiama la loro attenzione sul fatto che non
bisognerà consentire alla stampa di distruggere la loro azione con rivelazioni ed informazioni, azione che
è il frutto di una lunga. difficile, attività pianificata. Infine il sig. P. ha trasmesso dettagliatamente il punto di vista del comando "diretto" della polizia militare secondo le informazioni tratte dalla nostra esperienza. Tutti i rappresentanti della Gendarmeria italiana hanno convenuto che tale comando "diretto" costituisca un fattore essenziale di successo.
A parere loro, occorre che in seno alla Gendarmeria italiana si operi in modo che il comando supremo sia in grado di dare ordini che possano giungere direttamente fino al
più basso livello.
CAPITOLO II - Azione concreta
A. Le azioni la cui realizzazione era prevista per epoca anteriore non hanno potuto essere realizzate prima del 20
aprile. La modifica dei nostri piani è stata necessaria per il fatto che un contrattempo ha reso difficile l'accesso al padiglione Fiat. Le due
azioni hanno avuto un notevole effetto. (5)
B. I nostri amici organizzano per il 10 maggio a Roma una
pubblica manifestazione. Prenderà la parola il sig. Turchi.(6)
Ho fatto un dettagliato rapporto su quest'ultimo nel mio ultimo rapporto. Egli
ha l'intenzione di esaltare gli obiettivi delle realizzazioni ed i leader della
rivoluzione ellenica e di terminare il suo discorso con degli evviva a loro
favore. Desidero di nuovo sottolineare che malgrado il sig. Turchi non faccia
parte della nostra organizzazione egli si è più volte espresso
in senso favorevole a noi. I nostri amici qui lo considerano uomo degno di totale
fiducia.
C. Per quanto riguarda il mondo studentesco, ritengo che esistano condizioni favorevoli, capaci di dare buoni frutti in un prossimo futuro. Spero di potere, tra brevissimo tempo, sottoporLe un rapporto dettagliato sul problema studentesco.
D. 1. Per quanto riguarda la stampa non sarei troppo soddisfatto. Attualmente oltre a "Il Tempo", ho continui contatti con "Il Giornale d'Italia".
(7) Penso di essere in grado di ottenere su questi due giornali la pubblicazione di qualunque materiale che
il governo nazionale giudicasse utile. Credo però che un invito, rivolto a un redattore di ciascuno di questi due giornali (come avevo
già suggerito in passato) avrebbe benefici effetti e faciliterebbe assai il nostro lavoro.
2. Allo scopo di assecondare i miei sforzi nei confronti della
stampa il sig. P. ha promesso di presentarmi a taluni redattori di sua conoscenza.
E. Chiudendo il presente rapporto, mi sia lecito sottolineare che considero indispensabile che la Grecia continui nel suo aiuto morale e materiale e nell'elargire consigli per lo sviluppo dei gruppi
di azione. Mercé un aumento di aiuto, sarebbe possibile ottenere risultati migliori rispetto al passato e
ciò poiché‚ le presenti condizioni sono più favorevoli, dato che l'opposizione al governo di
centro-sinistra è in costante aumento in tutti gli strati della società italiana: parallelamente aumenta il numero dei cittadini che, sul
piano estero, auspicano il miglioramento delle relazioni con la Grecia e, sul piano interno, desiderano ordine e
tranquillità.
W
(1)
Alcuni giornali lo identificarono nel presidente di Nuova Repubblica, Randolfo Pacciardi, il quale si era incontrato ad Atene nella
primavera del '69 con il Ministro degli Esteri greco Pipinelis. Pacciardi smentì e querelò. Nello stesso periodo si era
però recata ad Atene un'altra persona: il redattore del quotidiano romano Il Tempo P. Rauti, presidente di Ordine Nuovo: molto introdotto negli ambienti militari italiani grazie al volumetto "Le mani rosse sulle Forze Armate" da lui pubblicato sotto lo pseudonimo di Flavio Messala; organizzatore, nel marzo del 1968, dei viaggio-premio dei fascisti italiani in Grecia a cui partecipò anche Mario Merlino. Anche P. Rauti querelò un quotidiano, Paese
Sera, che aveva timidamente ipotizzato rapporti tra lui e i colonnelli greci.
(2) E' il termine greco con il quale viene indicata l'Arma dei Carabinieri.
(3) L'argomento fu oggetto di discussioni riservate tra il Ministro degli Interni Restivo, il capo della polizia Vicari ed il capo dei carabinieri Forlenza, nei giorni successivi all'eccidio di Battipaglia. Esso non fu mai reso noto ufficialmente.
(4) Si tratta di Giorgio Ladas, segretario generale del Ministero dell'interno greco e Presidente della Giunta. Era a capo della gendarmeria militare al tempo del colpo di Stato. Il suo braccio destro è l'agente del KYP Costantino Plevris, intimo amico di P. Rauti e presidente del movimento neonazista greco 4 Agosto nella cui sede di Atene, nel marzo del '68, si incontrò con Mario Merlino e con altri fascisti di Ordine Nuovo e di Avanguardia Nazionale.
(5) Si tratta degli attentati dinamitardi eseguiti il 25 aprile 1969 a Milano, al padiglione Fiat della Fiera Campionaria ed all'Ufficio Cambi della Stazione Centrale. Nel marzo del 1970 i difensori degli anarchici che in seguito alle indagini condotte dal commissario aggiunto Luigi Calabresi erano stati identificati come gli esecutori (i coniugi Corradini, indicati come i mandanti, furono rilasciati dopo sette mesi di carcere per "mancanza di indizi a carico") chiesero al magistrato inquirente che il testo del "dossier greco", accompagnato da una perizia che ne, affermava l'autenticità, fosse allegato agli atti dell'istruttoria. Il magistrato, dottor Antonio Amati, rifiutò. Dopo 13 mesi gli anarchici sono ancora in carcere in attesa di processo.
(6) La manifestazione ci fu. Tra i vari oratori intervenne il deputato dei M.S.I. Luigi Turchi.
(7)
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