"UN'INTERFACCIA FLUTTUANTE PER
FARE MUSICA INTERATTIVA"
di Tommaso Tozzi
(Pubblicato sulla rivista "Derive e Approdi", anno III, n. 8, estate 1995, Roma).
"L'imparare è disimparare qualcosa
che non si riuscirà più a riconquistare"
(G.Chiari da "Improvvisazione Libera", 1990)
"Musica Interattiva" è il titolo con cui descrissi inizialmente il mio progetto "Happening Digitali Interattivi" quando lo spedii ai suoi partecipanti all'inizio del 1992.
Occorre una precisazione sul termine interattività.
Al mercato interessa interpretare il concetto di interattività semplicemente come l'azione tra due enti, persone o cose che siano. Il mercato glissa sulle modalità.
L'interattività è tale dove esiste libertà e rispetto.
Libertà di scegliere la propria azione, rispetto delle scelte altrui.
Non occorre avere una rete telematica per avere interattività; non occorre coinvolgere altri; l'interattività si ha anche nella solitudine. Il mondo è già un ente con cui si interagisce; se siamo liberi di muoverci nel mondo, se lo rispettiamo, stiamo facendo musica interattiva.
Il mercato insegna "percorsi" interattivi nel mondo. Sottrae libertà, impedisce il rispetto. Una volta che in una rete si sono costruiti i percorsi, alle persone non resta altra libertà che imparare come percorrerli.
Esiste uno strumento musicale, la telematica. Se sei libero di improvvisare la costruzione di percorsi allora la rete diventa interattiva.
Esiste uno strumento musicale, la rete neurale. Le connessioni di tale rete sono in continua evoluzione. Ogni attimo della nostra vita le connessioni mutano, muta il nostro pensare, muta il nostro agire. Ogni nuovo insegnamento costruisce un percorso alternativo agli infiniti altri possibili.
Il WEB fissa i percorsi, impedisce l'evoluzione della rete, non rispetta le scelte individuali, sottrae la libertà di improvvisare. Il WEB è un'interfaccia della rete The Internet. Le interfacce sono insegnamenti possibili. Sono di fatto limiti.
Bisogna rischiare l'uso di un'"interfaccia fluttuante".
L'interfaccia fluttuante è lo strumento musicale reso disponibile all'"improvvisazione libera" dell'utente. Niente di più.
Un'interfaccia fluttuante muta se stessa in relazione alle scelte dei suoi utenti. Non esistono percorsi o regole stabilite. Esiste un mezzo ed esiste chi lo usa. Se il mezzo si da al mondo rispettando le libertà e le scelte degli utenti, l'interfaccia fluttua e assume in ogni attimo una forma che è il risultato dei fluttuamenti delle singole parti.
Qualcuno organizza l'interfaccia, se questa fluttua saranno gli altri a fare musica interattiva.
Happening Digitali Interattivi è il primo cd-rom dell'area cyberpunk in Italia. H.D.I. è un progetto che ho ideato e coordinato nel 1992. E' un cd-rom mix mode, ovvero contiene sia musica che può essere ascoltata con un normale lettore di compact disc audio, sia musica (ma anche immagini, testi, animazioni) che può essere ascoltata o "rimanipolata" tramite computer.
In H.D.I. l'interfaccia è praticamente assente. E' un archivio di materiali resi disponibili all'interazione di ognuno. Il no-copyright sui materiali è uno degli elementi principali dell'interfaccia.
L'idea alla base di H.D.I. è quella di formare delle "catene" di musicisti (o artisti e scrittori) che creino musica rimanipolando quella realizzata precedentemente da un altro musicista. Ciò è stato fatto in alcuni casi con l'ausilio di strumenti "analogici", ma nella maggior parte dei casi la musica è stata realizzata sul computer. Ogni musicista creava un brano, lo registrava su floppy disk, quindi lo spediva per posta (o tramite Hacker Art BBS, la mia prima BBS ora diventata Virtual Town TV) a un altro musicista che vi interveniva rimanipolandolo. Il risultato veniva a sua volta registrato su floppy disk o BBS e quindi trasmesso a un terzo musicista, a un quarto, e così via fino a quando la catena non finiva. Il risultato finale delle manipolazioni, registrato su cd-rom veniva quindi distribuito nei negozi di dischi, centri sociali, gallerie d'arte, permettendo all'acquirente che fosse in possesso di un computer di continuare la catena delle rimanipolazioni intervenendo sui contenuti del cd-rom in modo interattivo.
A Happening Digitali Interattivi hanno partecipato 70 tra musicisti, scrittori e artisti, tra cui: G.Chiari, Ludus Pinsky, S. Messina (Radio Gladio), Lion Horse Posse, Tax (Negazione), F.M. (Pankow), S.F., Le Role, M.G.Z., H.Velena (Cybercore), M.Cesare (Juggernaut), E.Fantin, Denni (Gronge), Steve Rozz (Oil 13"), Massimo Cittadini, Le Forbici di Manitù, G.M.M., T.Leddi (Stormy Six), Agenzia di Comunicazione Antagonista, V.Baroni, Cecilia e Guido (Officine Schwartz), R.Daolio, Damsterdammned, Philopat, Raf Valvola, Decoder, N.Gavyna, G.Giannuizzi (Neon), Mace (Trap Magazine), R.Marchioro (Amen), Luigi e Oliver (Nautilus), G.Perretta, R.Pinto, N.Renzoni, F.Storai, A.Valcavi (Informe), P.Vitolo, G.Bramante (Wide Rec.),...
Il cd-rom H.D.I. è stato distribuito insieme a un libro e un floppy disk per dare a tutti la possibilità di leggere i materiali e capire il progetto anche senza l'ausilio del computer.
Il progetto, iniziato nel 1990 con l'apertura di Hacker Art BBS (nodo della rete Cybernet), non è mai terminato (attualmente la sezione musica di Virtual Town TV è coordinata da Marco Cesare e Massimo Cittadini).
La musica scambiata tramite bbs ha bisogno di un inizio, ma non necessita di una fine. Quando nasce un circuito di relazioni, di scambi e di comunicazione (che siano parole o che siano suoni) in rete, non serve un museo, oppure un teatro, o un disco dove "fissare" e storicizzare un brano. I dati vanno e vengono, scorrono in un flusso di relazioni e in esso mutano costantemente.
Aprire una bbs al giorno d'oggi è facile quanto lo è formare un gruppo musicale. L'attrezzatura minima per partire costa la stessa cifra che può costare una chitarra elettrica e un amplificatore. Basta mettere insieme tre o quattro persone, uno fa il sysop, l'altro il co-sysop, un altro cura un'area files, un'altro un'area messaggi e la band è formata. Non importa saper suonare per fare musica con una bbs; basta mettere a giro il proprio numero di telefono e aver voglia di comunicare. Ci sarà chi fa pagare i biglietti all'entrata del concerto e chi invece darà l'accesso libero all'entrata del bbs. Ci sarà chi auspica l'autoriduzione e sfonderà le barriere all'entrata. Ci saranno bbs che suonano un genere musicale anziché un altro. Alcune bbs diventeranno un cult nella storia delle reti, altre si scioglieranno dopo il primo concerto, altre diventeranno delle "rock star" e faranno quattrini a palate. Ma di fatto ciò che risulterà la migliore musica sarà la musica in rete, centinaia, migliaia di bbs unite in una o più reti in cui l'identità della singola bbs sarà irrilevante rispetto alla circolazione di idee e comportamenti liberi da ogni costrizione di stile o genere. Relazioni che costruiranno un'unica o più comunità telematiche la cui musica collettiva non avrà bisogno del sistema dello spettacolo per diffondersi nelle stanze di ogni individuo.
Il mondo è un enorme rete di relazioni, progetti e musica in continuo divenire. Fluxus e Giuseppe Chiari, tra gli altri, ne hanno mostrato il concetto in ambiti artistici e extra-artistici.
Le reti telematiche sono uno dei mondi possibili.
Le piazze, i muri, i libri, la posta, casa propria, sono tanti mondi possibili. Ad ognuno di essi è necessario applicare un'interfaccia per riconoscerli ed usarli.
Costruiamo un'interfaccia fluttuante anche per le reti telematiche.
Se ogni interfaccia della nostra vita si renderà fluttuante, la nostra musica ci permetterà di riconquistare il libro, la chitarra, il corpo, lo spazio che ci circonda senza disimparare gli altri infiniti mondi possibili.