Breve storia di Silvio Berlusconi
Il 10 Maggio 1994 Silvio Berlusconi forma un governo di destra.Ben 5 sono i neofascisti diventati ministri.
A 12 anni Silvio Berlusconi entra nel collegio dei Salesiani, in Via Copernico a Milano, dove resta 7 anni in unn clima di rigida disciplina e di integralismo cattolico, vi si adatta perfettamente.
Un suo compagno dai Salesiani, Giulio Colombo, racconta che faceva i suoi compiti in fretta e poi aiutava i compagni... in cambio di caramelle e monete da 50 lire.
Berlusconi e’ figlio di un semplice impiegato di una piccola banca, la Rasini, la stessa che gli da una fideiussione per il suo primo affare. La banca Rasini, secondo un rapporto della Criminalpol, in qurgli anni e’ implicata nel riciclaggio di denaro sporco proveniente dalla cosiddetta "mafia dei colletti bianchi", la quale e’ in rapporto col boss mafioso palermitano Vittorio Mangano, nel 1975 Berlusconi lo assumera’ come custode e stalliere della sua villa, un’attivita’ abbastanza strana per un capomafia. Poco tempo dopo la sua assunzione, pero’ Mangano verra’ arrestato.
Il primo grosso affare Berlusconi lo realizza nel 1963. Come amministratore della Edilnord costruisce un complesso residenziale per 4.000 abitanti a Brugherio. Da dove provenissero gli ingenti finanziamenti necessari non lo ha mai detto, sappiamo solo che arrivano dalla Svizzera attraverso la Finanzierungesellschft fur Residenzen AG di Lugano dell’avvocato Renzo Rezzonico.
Nel 1968 il vero grande affare: la costruzione di Milano 2, 712.000 metri quadri. Questa volta gli occulti finanziatori svizzeri tirano fuori ben 3 miliardi di allora. Da un’attenta indagine risulta che dietro agli occulti finanziatori compaiono la Privat Credit Bank, la FiMo, la Interchange Bank, la Banca Svizzera Italiana, esponenti della DC svizzera e Giuseppe Pella, esponente della destra democristiana italiana.
FiMo = e’ la societa’ fiduciaria di Silvio Berlusconi a Chiasso. Coinvolta nelle inchieste giudiziarie aperte in diversi paesi europei per riciclaggio di ingenti somme di narcodollari provenienti dalla mafia colombiana e delle tangenti ENI ed Enimont. E’ coinvolta anche nel caso Kolbrunner.
Interchange Bank = Coinvolta nel "caso Texon", primo grande scandalo finanziario che vede la Svizzera come crocevia del riciclaggio di capitali illegali.
Banca Svizzera Italiana = Controllata da Tito Tettamanti, vicino all’Opus Dei e alla massoneria, anticomunista viscerale implicato in scandali finanziari.
Privat Credit Bank = Controllata da Tito Tettamanti e da Giuseppe Pella.
Berlusconi fin dagli anni ‘70 possiede una ragguardevole collezione di parrucchini. Silvio e’ falso fino alla punta dei capelli.
Berlusconi possiede uno yacht per traversate atlantiche di 4° metri, acquistato da Pininfarina, il Geographic Vascel First. Ai suoi ospiti regala un accappatoio arancione, i marinai li fa vestire di blu, lui indossa un accappatoio marrone per... "far capire subito chi e’ il padrone", come afferma lui stesso.
A Vulcano, nell’agosto ‘73 Berlusconi attracca col suo yacht e si presenta vistosamente alticcio nella discoteca del paese, prende il microfono e annuncia l’apertura del concorso "chiappe d’oro" sul suo yacht, alla vincitrice promette una crociera tra le isole Eolie, ma nessuna concorrente si presenta.
In una intervista del 1973 gli chiedono di indicare i politici che preferisce risponde: "...un uomo di grande valore come Mazzotta...". Roberto Mazzotta, presidente della Cariplo finira’ in galera nel febbraio del ‘94 per lo scandalo del suo gruppo bancario.
Nella relazione finale della Commisione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2 si legge: "...alcuni operatori (Genghini, Fabbri, Berlusconi) trovano appoggi e finanziamenti al di la’ di ogni merito creditizio...". Le due grandi banche, infatti, che danno credito a Berlusconi sono la Banca Nazionale del Lavoro e il Monte dei Paschi di Siena, dove durante gli anni ‘70 la P2 e’ piu’ attiva. Il Monte dei Paschi concede tra il ‘70 e il ‘79 70 miliardi di mutui fondiari a Berlusconi a tassi fra il 9 e il 9,5%.
Dal 1973 al 1975 frequenta assiduamente Egidio Carenini.
Dal 26 Gennaio del 1978 Berlusconi risulta iscritto alla loggia P2, con la tessera numero 1816.
Il 10 Aprile 1978 Berlusconi inizia una collaborazione come editorialista sul maggior quotidiano italiano, il Corriere della Sera, proprio quando la loggia P2 acquisisce, come dice la commissione parlamentare d’inchiesta "il controllo finanziario e gestionale del gruppo Rizzoli".
Interpellato su Licio Gelli, Berlusconi risponde: "...Anch’io come 50 milioni di italiani, sono sempre in curiosa attesa di conoscere quali fatti o misfatti siano effettivamente addebitati a Licio Gelli. Anni di inchieste sono serviti solamente ad offrire alle varie fazioni politiche un terreno di lotta e di calunnie facile quanto strumentale.
Dalla lettera del 27/9/92 inviata a Silvio Berlusconi da Eugenio Carbone, allegata agli atti del caso Kollbrunner in cui e’ inquisito Claudio Martelli: "...Licio (Gelli n.d.r.) ed Egidio (Carenini n.d.r.) si erano offerti a farle pervenire una mia "lettera-proposta" al fine di rendere piu’ probabile che lei, pur col suo enorme e assorbente lavoro, la leggesse..." e prosegue "...la mia situazione, Licio forae le ha detto, dipende sempre dalla controversia non ancora chiusa, dopo 10 anni, per la fratellanza...". Altra lettera del 29/7/92, sempre di Eugenio Carbone a Berlusconi "...non avrei mai immaginato di doverla disturbare per questo, ma e’ solo a un vero amico che e’ possibile farlo, pensando che egli sia l’unico che possa foronteggiare la cosa, senza ricorso a banche ma ad altri enti finanziari...". Sotto la firma Carbone scrive un’annotazione: "Inviato a Licio e ad Egidio"., l’italiano non e’, evidentemente, la materia piu’ studiata da certi potenti.... anche se sufficiente per comprendere i rapporti fra "sua emittenza" e la P2.
Eugenio Carbone = e’ stato direttore generale del ministero dell’Industria, iscritto alla loggia P2 di Licio Gelli. E’ fratello di un monsignore. E’ socio della camera di commercio Italo-Slovena. Imputato nell’inchiesta su un traffico di titoli rubati al Banco di S. Spirito e’ accusato di aver preso parte all’"affare" dei titoli insieme a un gruppo di altri ex piduisti, e sarebbe coinvolto nel tentativo di acquistare la Banca Agricola Romena, con 300 miliardi ricavati dal traffico dei titoli.
Egidio Carenini = ex parlamentare democristiano, protettore di Mino Pecorelli, iscritto alla P2 e considerato uno dei piu’ attivi reclutatori della loggia di Gelli.
Nel 1990 la corte d’appello di Verona denuncia Silvio Berlusconi con la seguente motivazione: "...Ritiene il collegio che le dichiarazioni dell’imputato non corrispondano a verita’. In sostanza infatti secondo il Berlusconi la sua definita adesione alla P2 avvenne poco prima del 1981 e non si tratto’ di vera e propria iscrizione, perche’ non accompagnata da pagamenti di quote appunto di iscrizione, peraltro mai richiestegli. Tali asserzioni sono smentite:
a) dalle risultanze della commissione Anselmi
b) Dalle stesse dichiarazioni rese dal prevenuto avanti al G.I. di Milano, e mai contestate, secondo cui la sua iscrizione alla P2 avvenne nei primi mesi del 1978.
Invero, dagli atti della commissione parlamentare ed in particolare dagli elenchi degli affiliati, sequestrati in Castiglion Fobocchi figura il nominativo del Berlusconi (numero di riferimento 625) e l’annotazione del versamento di lire 100.000 come eseguito in contanti in data 5 maggio 1978, versamento la cui esistenza risulterebbe comprovata anche da un dattiloscritto proveniente dalla macchina da scrivere di proprieta’ di Gelli...". Berlusconi sara’ comunque amnistiato in modo da poter diventare Presidente del Consiglio nel 1994.
Berlusconi e’ socio negli anni ‘80 di Mario Rendo nella Societa’ Tipografica Siciliana, un grosso centro stampa che realizza, alla periferia di Catania, le edizioni teletrasmesse di alcuni importanti quotidiani nazionali.
Mario Rendo = e’ uno dei famosi "cavalieri dell’apocalisse mafiosa", come li hanno definiti i giornalisti. Al maxi-processo contro la mafia fu definito "contiguo alla mafia" e fu proposto per il soggiorno obbligato dal questore di Catania Luigi Rossi.
il 16 Ottobre 1984 tre pretori di Torino, Roma e Pescara fannochiudere le reti televisive di Berlusconi per violazione dell’Art. 215 del codice postale che limita all’ambito locale le trasmissioni delle Tv private. Il 20 Ottobre Craxi con un decreto annulla l’ordinanza dei pretori. Il decreto verra’ annullato dal Parlamento perche’ anticostituzionale, ma Berlusconi continuera’ a trasmettere indisturbato fino al 1990, quando la legge Mammi’ togliera’ ogni ostacolo alle reti di "sua emittenza".
Nel 1990, dopo l’acquisizione della Mondadori da parte di Berlusconi, Federico Confalonieri, numero due della Fininvest, afferma: "...La nostra informazione sara’ omogenea al mondo che vede nei Craxi, nei Forlani e negli Andreotti l’accettazione delle liberta’...".
Nel 1993 i debiti della Fininvest ammontano alla considerevole cifra di lire 4.500.000.000.000.