META-NETWORK

di Tommaso Tozzi

(1992)

 

(Questo testo è stato pubblicato anche nel libro: "HAPPENING DIGITALI INTERATTIVI", di Tommaso Tozzi, Firenze, 1992)

Esistono già degli ottimi scienziati, filosofi, grafici, fotografi, pubblicitari, giornalisti, epistemologi, decoratori,...

Questi individui producono ricerche e/o oggetti nell’ambito lavorativo; alcune molto belle e interessanti.

La vita offre già la possibilità a ogni individuo di esprimersi privatamente in modo creativo.

Il ruolo dell’artista non è né quello di fare un bel prodotto pubblicitario, né quello di essere creativo.

L’attuale sistema dell’arte si definisce nel potere di gestione degli spazi di connessione tra un ambito che produce merce/lavoro e un ambito che produce eventi creativi privati.

Dunque il ruolo dell’artista deve essere quello di appropriarsi di tale potere per ridistribuirlo sotto forma di "meta-network" che siano in grado di collegare i circuiti preesistenti livellandone quegli aspetti che entrano in contraddizione con i diritti e le libertà sociali di ogni individuo.

La produzione creativa non riguarda l’artista.

Riguarda la vita.

La vita privata, la vita dei luoghi delle autoproduzioni non ufficiali, gli ambiti lavorativi e il tempo libero.

L’artista, attualmente, si occupa del sistema dell’arte.

Il sistema dell’arte è di per se un efficacissimo meta-network.

Ciò che gli manca è:

---> (INPUT)

La libertà di far circolare al suo interno qualsiasi genere di informazione.

---> (INPUT/OUTPUT) --->

La bidirezionalità nel collegamento da parte degli individui/utenti.

(OUTPUT) --->

La libertà di manipolazione dell’informazione in esso contenuta.

Di positivo il circuito dell’arte ha solamente una struttura e dei sofisticatissimi mezzi che rendono la circolazione dell’informazione molto veloce e tentacolare.

Di negativo ha il fatto di non possedere i requisiti espressi nei tre punti descritti sopra.

Gli artisti devono riempire i vuoti.

Happening Digitali Interattivi vuole essere un oggetto d’arte.

---> (INPUT)

LA LIBERTA’ DI CIRCOLAZIONE DELL’INFORMAZIONE ALL’INTERNO DEL SISTEMA DELL’ARTE.

Non deve esistere censura nell’arte.

L’arte ha a che fare con la vita.

Ogni individuo ha diritto a scegliersi il suo stile di vita.

Non devono esistere canoni estetici che impongano lo stile.

Nelle comunità virtuali del meta-network artistico ogni stile usato da qualsiasi unità individuale, o network, deve avere diritto allo stesso grado di libertà di circolazione.

Il meta-network deve preoccuparsi di creare il collegamento, non la traduzione. La traduzione la costruiranno le parti coinvolte durante il contatto stesso.

---> (INPUT/OUTPUT) --->

LA CIRCOLAZIONE DELL’INFORMAZIONE DEVE POTER AVVENIRE IN MODO BIDIREZIONALE E QUINDI INTERATTIVO.

Ogni individuo deve avere a disposizione gli stessi mezzi per creare, far circolare e prelevare l’informazione.

Lo spettatore deve poter essere contemporaneamente attore.

Lo schema di connessione del meta-network deve essere di tipo parallelo e non seriale. Ogni nodo deve quindi avere la possibilità di collegarsi con gli altri nodi senza dover essere obbligato a passare per un numero limitato di gateway.

(OUTPUT) --->

LA LIBERTA’ DI MANIPOLAZIONE DELL’INFORMAZIONE CHE CIRCOLA NEL META-NETWORK.

Non devono esistere delle informazioni cui viene negato l’accesso.

Non deve esistere copyright sull’informazione.

Ogni individuo deve avere la libertà di poter duplicare e manipolare l’informazione.

I costi di accesso al meta-network devono essere alla portata di ogni individuo.

La selezione dell’informazione deve essere eseguibile da ogni singolo individuo.

Il meta-network deve essere semplicemente un circuito di connessioni efficace. Non deve dunque preoccuparsi della selezione dell’informazione; ma deve dare a chiunque gli strumenti per potersi costruire la propria selezione individuale e indicizzata.

Il meta-network deve essere paragonabile a un linguaggio aperto. Ogni parte dell’informazione va considerata come una parola di questo linguaggio.

Ogni persona deve avere gli stessi strumenti per potere imparare la lingua e farne un uso quotidiano.

L’informazione contenuta nel meta-network deve poter essere parlata da chiunque come se fosse la propria lingua.

Una lingua universale.

Non deve esistere copyright sulle opere così come sulle ricerche, sul software, su qualsiasi dato.

Ogni dato, software, opera deve essere considerata come una parola.

Come siamo liberi di parlare, dobbiamo essere liberi di ‘parolificare gli algoritmi’.

L’analfabetizzazione comincia laddove lo stato costruisce leggi sul copyright.

La cultura deve essere considerata un patrimonio comune, non un bene riservato a pochi.

Lo stato deve preoccuparsi di far si che sussista la produzione di cultura senza avere come controparte dei limiti alla circolazione della cultura prodotta.

Altrimenti per quale motivo dovremmo finanziare lo stato.

In una società basata su modelli di comunicazione che fanno largo uso di immagini, le immagini vanno considerate alla stregua delle parole in una lingua, e non si può dunque pensare di creare divieti all’uso del linguaggio adottato nella comunicazione sociale.

Lo stesso vale per il ‘linguaggio’ della programmazione.

Non si può vietare la libertà d’uso degli algoritmi/parola di tale linguaggio. E se gli algoritmi costituiscono un software/discorso/idea, non bisogna vietare la libera citazione o uso delle idee altrui.

Per quale motivo durante la vita quotidiana posso appropriarmi degli insegnamenti di qualsiasi filosofo, scrittore, teologo contemporaneo e usarli per costruire il mio discorso, mentre non posso fare lo stesso con ciò che viene prodotto, ad esempio, dai programmatori o da chi brevetta frammenti del codice genetico?

Bisogna essere liberi di usare l’informazione.

Bisogna essere liberi di parlare l’informazione.

 

L’attuale ruolo dell’artista non è quello di creare informazione da far circolare nella comunità virtuale dell’arte, bensì quello di far sì che la comunità artistica si trasformi in un meta-network che connetta stili, discipline, razze, linguaggi e informazioni che devono essere utilizzabili in un modo libero come dovrebbe esserlo la nostra vita quotidiana.

Siamo tutti in grado di svolgere il ruolo di artisti.