P2

 

 

La loggia massonica deviata Propaganda 2 (P2), creata dal faccendiere e massone Licio Gelli, sciolta per legge nel 1982, era nata per tutelare ingenti interessi affaristici attraverso un "golpe bianco" e assicurarsi il diretto controllo del potere politico. Gli elenchi della loggia segreta P2, ritrovati dopo un irruzione delle forze dell’ordine nella villa del Venerabile Maestro Gelli erano impressionanti: politici, imprenditori, giornalisti, alti gradi delle forze armate, tutori dell’ordine pubblico, funzionari dello stato, dirigenti dei servizi segreti, magistrati. E ancora,119 piduisti già insediati ai vertici delle maggiori banche, nel ministero del tesoro, e in quello delle finanze Il progetto del partito politico-azienda "Forza Italia" del cavaliere Berlusconi non è altro che la versione attualizzata del "piano di rinascita democratica" elaborato dalla P2 negli anni 70: si tratta di una "restaurazione autoritario-efficentista, con l’obiettivo di mantenere il potere impedendo alla sinistra l’accesso al governo" (Ruggeri-Guarino, op. cit.) Berlusconi temeva che l’accesso al governo del filooccidentale e ormai "laburista" Partito Democratico della Sinistra potesse contrastare i suoi interessi economici. Il 27 dicembre 1993 la Procura di Roma, in base alla legge Antimafia, dispone il sequestro di 16 miliardi in titoli di stato e denaro contante, di proprietà del Maestro Licio Gelli. Gli intrecci fra Mafia e Massoneria deviata vengono allo scoperto. La P2 risulterà implicata in numerosi "misteri" italiani dalla strage del treno 904, alla morte del banchiere Roberto Calvi, a innumerevoli episodi di terrorismo "mafioso". Il numero di tessera della P2 assegnata al Cavalier Berlusconi è: tessera 1816, codice E.19.78, gruppo 17, fascicolo 0625, data di affiliazione 26 gennaio 1978. Contemporaneamente all’insediamento di Berlusconi al governo, un’ennesima sentenza contro la P2 le attribuisce le caratteristiche di associazione per delinquere ma, contrariamente a quanto l’opinione pubblica si aspettava, la proscioglie dall’accusa di avere finalità eversive dello Stato.