Razzismo, xenofobia

e antisemitismo

B4-0261/94

Risoluzione sul razzismo, la xenofobia e l’antisemitismo del Parlamento Europeo

 

 

Il Parlamento europeo,

 

 

A.considerando che il razzismo, la xenofobia, l’antisemitismo e le strategie e le esclusioni fondate sull’epurazione etnica, che hanno provocato gravi conflitti e sofferenze in tante regioni e nazioni europee nel corso della storia, hanno aperto ferite profonde e permanenti e rimangono fenomeni rampanti in questa fine del XX secolo,

B.considerando che, grazie alla manipolazione politica, gli individui sono più vulnerabili al razzismo e alla xenofobia quando imperversano rivoluzioni, miseria e insicurezze di tutti i tipi,

C.considerando che la disoccupazione strutturale e persistente aggrava la permeabilità al razzismo e alla xenofobia, provocando l’intensificazione delle difficoltà economiche ed escludendo decine di milioni di persone dell’Unione europea da qualsiasi partecipazione dignitosa alla vita economica, sociale e politica,

D.preoccupato per l’esito elettorale dei partiti razzisti in Europa come, per esempio, la FPô in Austria, il Fronte nazionale in Francia, il Fronte nazionale in Gran Bretagna, il "Vlaams Blok" e il Fronte nazionale in Belgio, e soddisfatto per il calo dei voti dei "Republikaner" e della DVU alle elezioni al Bundestag in Germania,

E.deplorando che talune forze politiche strumentalizzino l’attuale crisi occupazionale ed economica facendo leva sui sentimenti xenofobi e razzisti e avvalendosene a fini elettorali,

F.considerando che l’esistenza di società multietniche e multiculturali è un’espressione della civiltà e suffraga l’ideale europeo, indicando che una cultura viva è aperta alle influenze culturali esterne e manifesta quindi una tendenza spontanea a mescolarsi con altre, in una miscela che determina la storia e il carattere stessi di tanti Stati e di tanti popoli,

G.sottolineando che i considerevoli progressi registrati dal 1945 nell’introduzione di legislazioni che proteggono i diritti dell’uomo non hanno trovato corrispondenza nella pratica e che, di tutta evidenza, la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo continua a non essere sostenuta dalla volontà politica necessaria per l’applicazione universale di tali diritti,

H.sottolineando che anche all’interno dell’Unione europea gli Stati membri hanno posizioni divergenti quanto all’attuazione dei diritti dell’uomo, quando entrano in gioco i diritti di individui e di gruppi, in quanto le loro costituzioni sono diverse, così come le leggi che da tali costituzioni derivano,

I.deplorando fortemente da una parte che, malgrado il suo impegno quinquennale nella lotta contro il razzismo, la xenofobia e le altre forme di discriminazione, le sue richieste non sono state quasi mai prese in considerazione da parte degli organi decisionali a livello politico e dall’altra che i fenomeni razzistici si sono anzi aggravati,

1.condanna ancora una volta, e ancora più fermamente, il razzismo in tutte le sue forme, la xenofobia, l’antisemitismo, la violazione flagrante dei diritti della persona subita in modo specifico dalle donne e l’intolleranza che caratterizza tutte le forme di discriminazione religiosa;

2.chiede a tutti i governi dell’Unione europea di condannare, nella loro politica e nelle loro azioni, qualsiasi forma di intolleranza e qualsiasi dichiarazione razzista e xenofoba, a maggior ragione quando si manifestino in sedi istituzionali;

3.ritiene che la commissione consultiva "razzismo e xenofobia" offra l’opportunità di presentare una selezione motivata di proposte concernenti azioni concrete e urgenti, da considerare come un progetto di risposta del Consiglio a tutte le proposte già formulate dal Parlamento europeo e dal Consiglio d’Europa, e interpreta in questo senso il mandato conferito a tale commissione;

4.ritiene che l’incitazione al razzismo nonché la divulgazione e la promozione di qualsiasi tesi revisionista e negazionista sull’olocausto debbano essere considerate come veri e propri reati a livello di Unione e chiede a tutti gli Stati membri di adeguare in tal senso le norme giuridiche che puniscono gli autori di atti di razzismo;

5.constata con inquietudine la crescente simpatia che le tesi difese da movimenti e partiti politici di estrema destra conquistano in vari Stati membri dell’Unione e paesi candidati all’adesione;

6.chiede ai governi degli Stati membri e alla Commissione di sostenere politicamente e finanziariamente i movimenti e le organizzazioni di cittadine e cittadini che si occupano della lotta contro il razzismo e la xenofobia;

7.sollecita con vigore l’attuazione di una politica globale di non discriminazione a livello di Unione, basata sul principio di uguaglianza, che possa integrare utilmente ed efficacemente la politica adottata dagli Stati membri e al loro interno applicata;

8.chiede agli Stati membri di adottare misure preventive contro i maltrattamenti a sfondo razzista perpetrati dalla polizia e da altri corpi dello Stato e di garantire che il comportamento razzista da parte del personale dei corpi di polizia non sia tollerato, introducendo nella polizia esami preliminari all’assunzione, una formazione e, se necessario, misure disciplinari formali;

9.ribadisce ancora una volta la sua richiesta alla Commissione di elaborare urgentemente una direttiva che definisca misure di rafforzamento degli strumenti giuridici applicabili in materia negli Stati membri, utilizzando quale base il documento "The Starting Line" e tenendo conto degli orientamenti del Parlamento europeo a favore di una politica antirazzista segnatamente nei seguenti settori: istruzione, mezzi di comunicazione, informazione, cultura, gioventù, diritti dei cittadini, diritti della donna, azione giuridica, affari sociali, affari economici e dell’occupazione, politica di immigrazione e asilo;

10.invita l’autorità di bilancio ad aumentare l’assistenza finanziaria attribuita ai progetti inerenti alla lotta contro il razzismo, nonché a finanziare ONG fra i cui obiettivi figuri un elemento chiaramente antirazzista;

11.manifesta viva preoccupazione per il carattere particolarmente restrittivo della risoluzione adottata il 20 giugno 1994 dai ministri della giustizia e degli affari interni in materia di immigrazione, che traccia un collegamento fra il tasso di disoccupazione nell’Unione europea e la presenza di cittadini di paesi terzi; ritiene che una simile decisione non possa che ravvivare i sentimenti xenofobi e i movimenti di estrema destra nell’UE;

12.chiede ancora una volta che la lotta contro la discriminazione razziale e la xenofobia e, in generale, tutti i temi inerenti alle discriminazioni figurino tra i compiti di un membro della Commissione; sottolinea in proposito che l’estensione della cittadinanza dell’Unione alle cittadine e ai cittadini provenienti da stati terzi e residenti nell’Unione costituisce un importante passo verso la realizzazione della loro parità ed è un importante contributo alla lotta contro il razzismo e chiede agli Stati membri di tenerne conto al momento di rivedere il trattato dell’Unione;

13.invita il Consiglio, in stretta collaborazione con la Commissione e il Parlamento, a cogliere l’occasione del cinquantesimo anniversario dalla fine della seconda guerra mondiale per intraprendere azioni concrete, segnatamente nei settori dell’istruzione e dell’informazione, volte a promuovere i valori di libertà, democrazia pluralista, tolleranza e rispetto dei diritti dell’uomo che si sono collocati alla base della lotta per la liberazione dell’Europa dalla tirannide nazista nonché della filosofia che ha ispirato i padri fondatori della costruzione europea;

14.chiede alla Commissione di intervenire presso gli Stati dell’Unione affinché, di concerto con le organizzazioni non governative e membri attivi della società nonché con le organizzazioni giovanili che svolgono un ruolo importante nella lotta contro l’espandersi del razzismo e della xenofobia, contribuiscano alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica e alla prevenzione di atteggiamenti razzisti, discriminatori e intolleranti;

15.ritiene che, come si chiede nella Dichiarazione di Strasburgo elaborata a seguito della Conferenza europea "Vegliare sulla democrazia", svoltasi a Strasburgo il 20 e 21 ottobre 1994, sia della massima importanza istituire un Premio annuale per l’integrazione, da attribuire a località, organizzazioni o istituzioni che rappresentano un esempio positivo di integrazione riuscita tra cittadini autoctoni e allogeni;

16.sottolinea che la politica dell’immigrazione e quella dell’asilo impongono soluzioni diverse, perché asilo non equivale a immigrazione;

17.invita le autorità dell’Unione europea e i governi degli Stati membri a incrementare gli aiuti alle associazioni di rifugiati e immigrati, nonché alle associazioni per la lotta contro il razzismo e la xenofobia;

18.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione non solo alla commissione consultiva "razzismo e xenofobia", ma anche al Consiglio, alla Commissione, al Comitato economico e sociale, al Consiglio d’Europa e ai governi e parlamenti degli Stati membri e dei paesi candidati all’adesione.