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Un'Europa
liberticida nell'indifferenza politica generale.
Lettera
aperta del gruppo di lavoro sulla comunicazione Strano Network
alle persone libertarie, a chi - individui e organizzazioni -
si sente di sinistra, alla società civile, al Senatore
Cortiana, all'arcipelago hacker sull'esigenza di reagire politicamente
contro i recenti orientamenti liberticidi dell'Europa in tema
di comunicazione digitale.
http://www.ecn.org/sotto-accusa
- Un
progetto che favorisce i giganti del software e penalizza gli
"indipendenti";
- Un
database per schedare i manifestanti;
- Il
progetto dell'Europol per un'intercettazione di massa;
- L'obbligo
dei log per i provider;
- L'avanzata
della famigerata direttiva EUCD volta ad azzerare i
diritti dell'utenza finale dei prodotti multimediali;
- Pene
spropositate per atti interpretabili come reati informatici;
infine manifestazioni virtuali equiparate in Europa ad atti
di sabotaggio informatico e di terrorismo.
Queste sono solo alcune delle recenti iniziative
delle istituzioni europee che hanno gettato nello sconcerto
gli utenti di Internet.
Chiamati in prima persona in quanto ideatori della proposta
di mobilitazione pacifica ma politicamente efficace del Netstrike
(http://www.netstrike.it)
lanciamo un appello a tutt* coloro - individui, organizzazioni
ed istituzioni - sensibili al il mantenimento della libertà
d'espressione in Rete (patrimonio culturale di tutta l'umanità)
a prendere in seria considerazione il pericolo di queste iniziative.
Il distacco fra istituzioni politiche europee - evidentemente
soggiogate agli interessi insieme delle forze di polizia e delle
multinazionali del digitale - e gli interessi dei cittadini
che dovrebbero rappresentare pesa ora come un macigno sul futuro
di Internet.
Prima che l'EUCD venga definitivamente approvata, prima che
qualsiasi forma di protesta elettronica venga bandita per sempre
dal territorio europeo, prima di subire un destino fatto di
grandi fratelli sempre presenti nella nostra vita quotidiana
lanciamo un appello alla mobilitazione politica di tutte le
forze sensibili alla libertà d'espressione e se proprio
dobbiamo perdere un patrimonio eccezionale di partecipazione
e condivisione di saperi che tanto ha inciso
culturalmente in questi anni che almeno lo si subisca in coscienza
sapendo chi si è mosso in quale direzione e chi è
stato fermo a guardare.
gruppo
di lavoro sulla comunicazione sTRANOnETWORK ~ http://strano.net
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