MA CHI HA DETTO CHE NON C’è

Sta nel fondo dei tuoi occhi
sulla punta delle labbra
sta nel corpo risvegliato
nella fine del peccato
nella curva dei tuoi fianchi
nel calore del tuo seno
nel profondo del tuo ventre
nell'attendere il mattino
sta nel sogno realizzato
sta nel mitra lucidato
nella gioia nella rabbia
nel distruggere la gabbia
nella morte della scuola
nel rifiuto del lavoro
nella fabbrica deserta
nella casa senza porta
sta nell’immaginazione
nella musica sull'erba
sta nega provocazione
nel lavoro della talpa
nella storia del futuro
nel presente senza storia
nei momenti d'ubriachezza
negli istanti di memoria
sta nel nero della pelle
nella festa collettiva
sta nel prendersi la merce
sta nel prendersi la mano
nel tirare i sampietrini
nell'incendio di Milano
nelle spranghe sui fascisti
nelle pietre sui gipponi
sta nei sogni dei teppisti
e nei giochi dei bambini
nel conoscersi del corpo
nell'orgasmo della mente
nella voglia più totale
nel discorso trasparente
ah ma chi ha detto che non c'è
ah ma chi ha detto che non c'è

 

G. Manfredi

Macondo

Come mai tu qui, stasera
certo che coraggio hai.
Io cercavo movimento
tu forse ti scoraggerai

Come stai e tu
che fai e tu
non sapevo dove andare e tu
sono solo e tu
dai vieni su
ti prego non lasciarmi solo

Per dimenticare il verde prato
che non c’è
per cercare amore amore amore insieme a te

e mi perdo fra la gente, i gatti, i clown
i parlatori, i politici, i filosofi,
i poeti, i giocatori,
la lepre di marzo è vicina
qui c’è troppa confusione
Elena ha un gran successo
ma balla senza agitazione,
cosa vuoi di più
dai vieni su

portami con te lontano
ma perché così
ma dai ma si
a me sembrava una follia

per dimenticare il verde prato che non c’è...

 

A. Camerini