Principi etici x la telematica
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Quello che segue e' un estratto dall'intervento che Strano Network leggera' a Budapest il 6 ottobre durante il convegno METAFORUM II. Poiche' l'intervento nella sua totalità e' lungo 20 pagine ho preferito selelzionare la parte relativa ai "principi etici" che potrebbe servire come base per un manifesto programmatico della Consulta della telematica amtoriale fiorentina.
In fondo al testo segue il programma del convegno di Budapest.
Bye Tommaso Tozzi
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- La proprietà delle reti non deve essere sotto il controllo di monopoli o oligopoli privati o pubblici. La comunicazione e l'informazione devono essere di tutti, dunque il popolo delle reti deve essere in grado di controllare e partecipare alle scelte gestionali di coloro che posseggono le reti.

- Le reti devono mettersi in collegamento tra di loro a livello globale. Va imposta la creazione di una mappa di link globale che raccolga al suo interno l'indirizzo di tutti i server nel mondo; tale mappa deve essere custodita in determinati server pubblici che devono dare a chiunque la possibilità di aggiungervi l'indirizzo del proprio server. Va imposto ad ogni server di rendere disponibile alla sua utenza tale mappa che dovrà essere aggiornata ciclicamente prelevandola da uno dei server che la custodiscono.

- Deve essere tutelata la privacy di ogni utente.

- Deve essere consentito l'anonimato in rete.

- Deve essere consentito l'uso della crittografia in rete.

- Il sysop non deve essere responsabile dei materiali immessi dagli utenti nel suo sistema.

- La comunicazione non può essere regolamentata da privati ne essere di loro proprietà. L'informazione condivisa da una rete deve essere regolamentata secondo criteri votati collettivamente da tutti gli utenti di tale rete.

- L'informazione deve essere accessibile a tutti.

- Tutti devono poter inserire le proprie informazioni in rete.

- Chiunque, se non per scopo di lucro, deve poter copiare e usare il software o qualsiasi altra informazione di tipo digitale. Deve in tal modo essere garantito che il sapere non sia un'entità astratta e distaccata dall'individuo, bensì deve essergli restituita la possibilità di "adattarsi" alle "interpretazioni" individuali o collettive di chiunque.

- I software di comunicazione non devono contenere al loro interno criteri di selezione che censurino una specifica zona o informazione in rete.

- L'informazione non deve essere censurata.

- Gli standard di comunicazione in rete devono essere il frutto di una decisione globale e diffusa non di una politica economica imposta da un gruppo di potere ristretto.

- Deve essere garantito un costo di acquisto dei materiali hardware necessari alla comunicazione in rete accessibile a tutti. Allo stesso modo va garantita una tariffazione delle bollette relative alle comunicazioni di dati accessibili a tutti. Inoltre lo stato deve garantire una cablatura del territorio a costo accessibile al cittadino, che permetta a chiunque di realizzarsi il proprio server web in casa.

- Le tecnologie e la loro conoscenza non devono sottostare a controlli e politiche economiche che ne frenino la distribuzione o produzione globale.

- Gli orari di lavoro fatto salvo il potere di acquisto devono diminuire per frenare la crescita del tasso di disoccupazione causato dall'uso di nuove tecnologie negli ambiti lavorativi.

- Deve essere garantita la privacy del telelavoratore

- Deve essere garantita la possibilità di socializzare nell'ambito lavorativo al telelavoratore