Nell'inverno del 1944 il tenente Edgardo Sogno è a capo
dell'"Organizzazione Franchi" (rete spionistica collegata all'IS,
il servizio segreto inglese, si tratta di una delle formazioni partigiane bianche,
foraggiate dagli alleati che agiscono in molte città città del
nord.
Nel 1947 risulta collaborare con i servizi segreti USA alla riorganizzazione
di un servizio informativo militare in Italia.
Nel Luglio 1953, dopo aver seguito a Parigi i corsi del "Defense College"
per la guerra psicologica, torna in Italia per organizzare il movimento "Pace
e Libertà", che fonderà nell'Ottobre dello stesso anno, con
l'appoggio totale della CIA, anche dal punto di vista finanziario. La nascita
dell'organizzazione inoltre era stata voluta dall'allora presidente del consiglio
Scelba e dal ministero della difesa guidato da Randolfo Pacciardi, lo rivela
lo stesso Sogno in una lettera a Francesco Silj, direttore generale del personale
del ministero degli affari esteri, del 3/3/1960 in cui dice: "...L'interesse
politico di non far sapere all'opinione pubblica che dietro Pace e Libertà
stavano il governo Scelba, il ministero della difesa e vari complessi industriali
privati è ormai talmente irrilevante che possiamo lavarcene le mani?...".
Al gruppo aderisce anche Luigi Cavallo; nel 1954 Il gruppo, che ottiene anche
finanziamenti dalla FIAT e dalla Pirelli, inizia una intensa attività
contro gli operai di sinistra nelle fabbriche del nord, frequenti saranno anche
le pubblicazioni di falsi documenti del PCI. In un appunto del SIFAR datato
16/10/1953 si legge a proposito di Pace e Libertà "...Il Movimento
si dovrebbe persino sostituire alla polizia, specie nello schedare gli attivisti
del PCI e le maestranze comuniste...". Il gruppo aveva inoltre carattere
internazionale, la sua origine risale infatti al 1951, quando l'ex funzionario
della NATO, Jean Paul David fonda a Parigi una agenzia informativa anticomunista
che chiamerà "Paix et libertè". In un'altro appunto
del SIFAR datato 25/5/1954 si legge "...Il David e il Sogno si sono recati
a Roma per far visita all'Ambasciatore degli USA, Luce, ed al presidente del
consiglio Scelba, per ottenere un congruo finanziamento per la intensificazione
della propaganda anticomunista in Italia. Oltre che in Italia, analoghe organizzazioni
furono fondate in Belgio, Olanda e Germania. Nel 1954 i rapporti fra Cavallo
e Sogno si guastano, in un appunto del SIFAR del 2/12/1954 viene scritto "...Viene
riferito che il conte Sogno in data 20 Novembre u.s. ha allontanato dal movimento
Pace e Libertà...Luigi Cavallo...".
Il 4 Novembre 1956 truppe sovietiche invadono l'Ungheria. Sogno giunge nel paese
per salvare alcuni esponenti del deposto governo Nagy. Si instaura un fitto
rapporto epistolare per la riuscita dell'impresa fra Sogno e il ministro Taviani.
Nel Febbraio 1971 Sogno fonda i Comitati di Resistenza Democratica , cui aderisce
fra gli altri, l'ex comandante dei partigiani bianchi Enrico Martini-Mauri.
In questo periodo riprende i contatti con Luigi Cavallo, da questo rinato sodalizio
ne ricava, fra il Giugno '71 e il Luglio '74 ben 187 milioni di finanziamento
dalla FIAT, per la sua nuova organizzazione anticomunista. Sogno e Cavallo non
si limitano a intascare finanziamenti dalle grandi industrie ma lavorano in
questo periodo alla preparazione di un "golpe bianco", che Cavallo
così definisce "...un golpe di destra con un programma avanzato
di sinistra che divida lo schieramento antifascista e metta i fascisti fuori
gioco...". Tale progetto vedrà il sostanzioso appoggio del gen.
Maletti, capo dell'ufficio D del SIFAR.
Nell'agosto del '74, il ministro della difesa Giulio Andreotti parla dell'esistenza
di più di un tentativo di colpo di stato. Edgardo Sogno, contemporaneamente,
lancia un appello per un "...colpo di stato liberale...". Il golpe,
si saprà poi, avrebbe dovuto scattare in piena estate, durante la chiusura
delle fabbriche e gode dell'appoggio degli USA e della loggia P2 di Licio Gelli
a cui Sogno è iscritto.
In tutto questo periodo Sogno svolge le funzioni di ambasciatore della repubblica
italiana presso vari paesi esteri.
Il 23 Agosto 1974 la magistratura di Torino scopre il complotto facente capo
a Edgardo Sogno , Randolfo Pacciardi ed altri fra cui il braccio destro di Junio
Valerio Borghese. Il golpe era previsto per ferragosto e aveva come obiettivo
di forzare l'intervento dei militari a favore di una repubblica presidenziale.
Il 27/1/1975 il giudice Violante aveva valutato necessario acquisire agli atti
il carteggio riguardante Sogno, esistente negli archivi del SID. Il successivo
12 Febbraio il SID invia poche pagine piene di "omissis", affermando
che "...le parti mancanti non potevano essere trasmesse, perché si riferivano
a materia connessa a specifica attività di controspionaggio...".
Il 4/6/1975, il presidente del consiglio Moro, afferma che "...i documenti
non consegnati rientravano nella materia connessa a specifica attività
di controspionaggio in relazione a dati formali soggettivi (nomi di personaggi
stranieri e di agenti informatori, sigle di operazioni di controspionaggio,
denominazione di uffici addetti alle operazioni ed altri elementi analoghi)
che dovevano essere mantenuti segreti a tutela di interessi politici e militari...".
Il 5/5/1976 Violante emette mandato di arresto contro Sogno e Cavallo.
Il 24 Maggio 1976 la magistratura romana conferma le accuse del giudice Violante
di Torino, ed emette altri due mandati di cattura per Sogno e Cavallo. Il 19
Giugno però, il giudice istruttore Filippo Fiore, su conforme parere
del pubblico ministero poneva i due imputati in libertà provvisoria,
il p.m. quindi chiedeva il proscioglimento di Sogno e Cavallo per insufficienza
di prove e degli altri imputati per non aver commesso il fatto. Il 12 Settembre
1978 il giudice istruttore Francesco Amato emette una sentenza di proscioglimento
per tutti gli imputati "...perché il fatto non sussiste...".
Le Brigate Rosse sequestreranno documenti riservati e gli elenchi degli iscritti
all'organizzazione di Sogno, ma, gli autori del sequestro, verranno immediatamente
arrestati e la documentazione viene fatta scomparire dai carabinieri.
Nel Dicembre 1990 Sogno ha rilasciato un'intervista a Panorama nella quale ha
rivelato che i suoi comitati di resistenza democratica avevano preso "...l'impegno
di sparare contro coloro che avessero fatto il governo con i comunisti...".