PRIMO
TEMPO
Una normale stanza della questura centrale. Una scrivania, un armadio, qualche
sedia, una macchina da scrivere, un telefono, una finestra, due porte.
COMMISSARIO
- (Sfogliando degli incartamenti rivolto ad un indiziato che se ne sta seduto
tranquillo).
Ah, ma non è la prima volta che ti travesti allora. Qui dice che ti sei
spacciato due volte per chirurgo, una volta per capitano dei bersaglieri...
tre volte vescovo... una volta ingegnere navale... in tutto sei stato arrestato
vediamo un pò... due e tre cinque... uno, tre... due... undici volte in tutto...
e questa è la dodicesima...
INDIZIATO
- Sì, dodici arresti... ma le faccio notare signor commissario che non
sono mai stato condannato... ho la fedina pulita io!
COMMISSARIO
- Beh... non so con che razza di gabole tu ce l'abbia fatta a scantonare...
ma ti assicuro che stavolta la fedina te la sporco io... puoi giurarci!
INDIZIATO
- Beh, la capisco commissario: una fedina immacolata da sporcare, fa un pò
gola a tutti...
COMMISSARIO
- Sì, fai lo spiritoso... Qui la denuncia dice che ti sei fatto passare
per psichiatra, professore già docente all'università di Padova...
Lo sai che per millantato credito c'è la galera?
INDIZIATO
- Sì, per il millantato credito messo in piedi da uno sano... ma io sono
matto: matto patentato... guardi qua il libretto clinico: sono stato ricoverato
già sedici volte... e sempre per la stessa ragione: ho la mania dei personaggi,
si chiama "istriomania" viene da istriones che vuol dire attore. Ho
l'hobby di recitare delle parti insomma, sempre diverse. Soltanto che io sono
per il teatro verità, quindi ho bisogno che la mia compagnia di teatranti
sia composta da gente vera... che non sappia recitare... d'altra parte io non
ho mezzi,, non potrei pagarli... ho chiesto sovvenzioni al ministero dello spettacolo
ma siccome non ho appoggi politici...
COMMISSARIO
- Appunto, così ti fai sovvenzionare dai tuoi attori... gli tiri il collo...
INDIZIATO
- No, non ho mai tirato bidoni a nessuno io...
COMMISSARIO
- Ancora un pò: s'è fatto pagare addirittura ventimila lire per una
visita...
AGENTE
- (che sta alle spalle dell'indiziato) Ammazza che carabinata!
INDIZIATO
- E' la normale tariffa di uno psichiatra che si rispetti... per uno che ha
studiato per sedici anni la stessa materia!
COMMISSARIO
- Appunto ma tu, quando mai hai studiato?
INDIZIATO
- Io, per vent'anni ho studiato, in sedici manicomi diversi... su migliaia di
matti come me... giorno per giorno... e anche di notte... perché io,
a differenza dei normali psichiatri, dormivo con loro... magari di piedi con
altri due, perché mancano sempre i letti.
Ad ogni modo, s'informi, e vedrà se non gli ho fatto una diagnosi più
che perfetta a quel povero schizofrenico per il quale mi hanno denunciato.
COMMISSARIO
- Anche le ventimila lire erano perfette!
INDIZIATO
- Ma commissario... sono stato costretto per il suo bene!
COMMISSARIO
- Ah, per il suo bene? fa parte della terapia?
INDIZIATO
- Sicuro... se non gli carabinavo le ventimila, lei crede che quel poveraccio
e soprattutto i suoi familiari sarebbero stati soddisfatti? Se gli avessi chiesto
cinquemila avrebbero immancabilmente pensato :"Dev'essere uno che vale
poco: forse non è un vero professore, sarà appena laureato, un
principiante". Invece così, dopo la sparata gli è mancato
il fiato e hanno pensato: ma chi è questo? Il padreterno?... sono andati
via felici come una pasque... e piangevano di commozione.
COMMISSARIO
- Per la miseria, come la sai raccontare bene...
INDIZIATO
- Ma non sono frottole commissario... perfino Freud dice... la parcella salata
è il più efficace dei toccasana tanto per il medico che per l'ammalato!
COMMISSARIO
- E ci credo, ad ogni modo dai un'occhiata alla carta di presentazione e al
suo ricettario... se non sbaglio c'è scritto: Professore ANTONIO RABBI,
Psichiatra. Già docente all'università di Padova... avanti.. me
la conti adesso!?
INDIZIATO
- Prima di tutto, io, professore lo sono davvero... professore di disegno...
ornato, mano-libera alle serali del Sacro Redentore...
COMMISSARIO
- E va bene... complimenti! Ma qui dice: Psichiatra!
INDIZIATO
- Bravo, ma dopo il punto! La conosce lei la sintassi e la punteggiatura? Osservi
bene: Professore Antonio Rabbi. Punto. Poi c'è maiuscolo P.psichiatra!
Ora guardi che non è mica millantato un titolo dire: "io sono psichiatra".
E' come dire "io sono psicologo, botanico, erbivoro, artritico". La
conosce lei la grammatica e la lingua italiana? Si? Beh, allora dovrebbe saperlo
che se uno scrive archeologo è come se scrivesse bergamasco... mica vuol
dire che ha fatto gli studi!
COMMISSARIO
- Si, ma quel "già libero docente all'università"?
INDIZIATO
- Ecco, mi spiace, ma stavolta è lei che millanta: m'ha detto che conosce
la lingua italiana e la sintassi e la punteggiatura, e poi salta fuori che non
sa neanche leggere corretto...
COMMISSARIO
- Cosa non so...
INDIZIATO
- Ma non ha visto la virgola dopo il già?
COMMISSARIO
- Eh, sì... c'è una virgola... ha ragione non ci avevo fatto caso.
INDIZIATO
- Ah, ho ragione!.. "non ci aveva fatto caso". E lei col fatto che
non ci fa caso, ti sbatte in galera un innocente?
COMMISSARIO
- Ma è proprio matto (senza rendersi conto ha cominciato a dargli del
lei)... cosa c'entra la virgola!
INDIZIATO
- Niente, per uno che non sa la lingua italiana e la sintassi!... Che poi mi
deve dire che titolo di studio ha ... e chi l'ha promossa lei... Mi lasci finire!...
La virgola è la chiave di tutto, si ricordi! Se dopo il "già"
c'è la virgola, tutto il senso della frase cambia di colpo.
Dopo la virgola, dovete prender fiato... breve pausa intenzionale... Poiché:
"sempre la virgola impone diversa intenzionalità".
Quindi si leggerà:"Già, e qui ci sta bene anche una smorfietta
di sarcasmo... E se poi ci vuol fare un mugugno ironico sfottente, meglio ancora!
Allora... ecco la lettura corretta della frase: Già (fa una smorfia e
un risolino di testa)... libero docente all'università, altra virgola,
di Padova... come a dire: dai non sparar frottole... ma a chi la racconti, chi
ti crede... solo i fessi ci cascano!
COMMISSARIO
- Così io sarei un fesso?
INDIZIATO
- No, lei è solo un pò sgrammaticato... Se vuole posso darle qualche
lezione. Le faccio un prezzo buono... Direi di cominciare subito... c'è
molto lavoro da fare: mi dica i pronomi di tempo e di luogo.
COMMISSARIO
- La smetta di sfottere! Comincio a credere che lei sia davvero uno con la mania
di recitare ma sta recitando perfino di essere matto... invece è più
sano di me... scommetto!
INDIZIATO
- Non saprei.. certo il vostro è un mestiere che porta a molte alterazioni
psichiche... Faccia un pò vedere l'occhio? (gli abbassa la palpebra con il
pollice)...
COMMISSARIO
- Ma insomma! Vogliamo andare avanti con 'sto verbale?
INDIZIATO
- Se vuole scrivo io a macchina, sono dattilografo patentato: quarantacinque
battute al minuto...
COMMISSARIO
- Stia fermo o le faccio mettere le manette!
INDIZIATO
- Non può! O la camicia di forza o niente. Sono matto,e se lei mi mette
le manette: articolo 122 del codice penale: "chi impone in veste di pubblico
ufficiale strumenti di contenzione non clinici o comunque non psichiatrici ad
un menomato psichico così da procurargli crisi del suo male, incorre
in reato punibile da cinque a quindici anni e perde anche la pensione e il grado".
COMMISSARIO
- Ah, vedo che te ne intendi anche di legge!
INDIZIATO
- Sulla legge? Tutto so! E' venti anni che studio legge!
COMMISSARIO
- Ma cos'hai trecento anni? Dove l'hai studiata legge?
INDIZIATO
- In manicomio! Sapesse come si studia bene là dentro! C'era un cancelliere
paranoico... che mi dava lezioni. Che genio! So tutto: diritto romano, moderno,
ecclesiastico... il codice giustiniano... federiciano... longobardo... greco-ortodosso..
Tutto! Provi ad interrogarmi?"
COMMISSARIO
- Non ho tempo... Figurati! Qui, però, non c'è nel tuo curriculum
che tu abbia fatto il giudice... e nemmeno l'avvocato?!
INDIZIATO
- Ah no, l'avvocato non lo farei mai... a me piace difendere, è un'arte
passiva, a me piace giudicare... condannare... reprimere... perseguitare! Io
sono uno dei vostri... caro commissario. Diamoci pure del tu!
COMMISSARIO
- Attento matto... vacci piano a sfottere...
INDIZIATO
- Come non detto...
COMMISSARIO
- Allora, ti sei già fatto passare qualche volta per giudice, o no?
INDIZIATO
- No, purtroppo non ne ho ancora avuto l'occasione: Ah, come mi piacerebbe:
il giudice è il meglio di tutti i mestieri! Prima di tutto non si va
quasi mai in pensione... Anzi, nello stesso momento in cui un uomo comune, un
lavoratore qualsiasi, a cinquantacinque sessant'anni è già da
sbattere via perché comincia ad essere un pò tardo, un pò lento di
riflessi, per il giudice, invece, comincia il bello della carriera. Per un operaio
alla catena o alla trancia dopo i cinquant'anni è finito: combina ritardi,
incidenti, è da scartare! Il minatore a cinquantacinque anni ha la silicosi...
via, scartato, licenziato, svelto, prima che scatti la pensione... così
anche per l'impiegato in banca, a una certa età comincia a sbagliare
i conti, non si ricorda più i nomi delle ditte, dei clienti, il tasso
di sconto, la casella della Biam, e quella della SA.SIS.
Via a casa... sloggiare... sei vecchio... rincoglionito! Invece per i giudici
no, per i giudici è tutto l'opposto: più sono vecchi e rinco...
svaniti, più li eleggono a cariche superiori, gli affidano cariche importanti...
assolute! Vedi dei vecchietti di cartone tutti impaludati: cordoni, mantelline
di ermellino, cappelloni a tubo con le righe d'oro che sembrano tante comparse
del fornaretto di Venezia, traballanti, con delle facce da tappi della val Gardena...
con due paia d'occhiali legati con le catenelle, che se no li perdono... non
si ricordano mai dove li hanno appoggiati. Ebbene 'sti personaggi, hanno il
potere di distruggere o salvare uno come e quando vogliono: danno certe condanne
all'ergastolo così come uno dice: "Beh, forse domani piove... ".
Cinquant'anni a te... a te trenta... a te solo venti... perché non dimentichiamocelo,
da noi... c'è ancora il reato di vilipendio se uno dice male della magistratura...
da noi e nell'Arabia Saudita!
Ah, sì, sì... il giudice è il mestiere, il personaggio
che chissà cosa non pagherei per riuscire a recitare almeno una volta
nella vita. Il giudice di cassazione, dell'ordine superiore "eccellenza...
s'accomodi, silenzio, in piedi entra la corte... oh, guardi ha perso un osso...
è suo? No, è impossibile, io non ne ho più!".
COMMISSARIO
- Allora, vogliamo piantarla con 'sta ciance? Mi hai stordito. Su, seduto lì,
e stai zitto! (lo spinge verso la sedia).
INDIZIATO
- (Reagendo isterico) Ehi, giù le mani o ti mordo!
COMMISSARIO
- A chi mordi?
INDIZIATO
- A te! Ti mordo sul collo a anche sul gluteo! Gniam... E se reagisci pesante
c'è l'articolo 122 bis: provocazione e violenza ai danni di menomato
irresponsabile e indifeso. Da sei a nove anni con la perdita della pensione!
COMMISSARIO
- Seduto o perdo la pazienza! (All'agente) E tu cosa fai lì impalato?
Sbattilo sulla sedia!
AGENTE
- Aì; ma dottore: lui morde!
INDIZIATO
- Certo; mordo! Grrr grrr... e vi avverto che ho la rabbia. Me la sono beccata
da un cane... un bastardone rabbioso che mi ha morsicato mezza chiappa. però
lui è morto e io sono guarito. Sono guarito ma sono ancora velenoso:
Maggrruuiim! Uhuouuoh!
COMMISSARIO
- Ma porco giuda, ci voleva pure il matto velenoso! Insomma mi fai stendere
'sto verbale, sì o no? Dai, fai il bravo! Poi ti lascio andare... Te
lo prometto!...
INDIZIATO
- No, mi caci via signor commissario. Sto così bene con lei... nella
polizia... mi sento difeso: fuori nella strada ci sono tanti pericoli... la
gente è cattiva, vanno in macchina, suonano i clacson, frenano col cigolio...
fanno gli scioperi. Ci sono gli autobus e le vetture del metrò con le
portiere che si chiudono di scatto... frii gnach... schiacciato... Mi tenga
qui con lei... l'aiuto a far parlare gli indiziati... e i sovversivi... io sono
capace di fare le supposte di glicerina con la nitro...
COMMISSARIO
- Basta insomma... m'hai scocciato!
INDIZIATO
- Commissario, mi tenga qui con lei o i butto dalla finestra... a che piano
siamo? Al terzo...? Beh, quasi regolamentare, mi butto! Mi butto, e quando sono
sotto, ormai morente, sfracellato sul selciato che rantolo... Perché
io sono duro a morire... e rantolo moltissimo... arrivano i giornalisti e gli
racconto, sempre col rantolo, che siete stati voi a buttarmi giù! Mi
butto!
COMMISSARIO
- Per favore: piantala! (Alla guardia) Spranga la finestra (esegue).
MATTO
- E io mi butto dalla tromba delle scale (va verso la porta).
COMMISSARIO
- Per dio! Adesso basta davvero! Seduto, (lo scaraventa sulla sedia) Tu chiudi
la porta a chiave... togli la chiave...
INDIZIATO
- E buttala dalla finestra... (La guardia stordita va verso la finestra).
COMMISSARIO
- Sì, buttala, NO mettila nel cassetto... chiudi il cassetto a chiave...
togli la chiave... (l'agente esegue meccanicamente).
INDIZIATO
- Mettila in bocca e ingoiala!
COMMISSARIO
- No, no, e poi no... a me non m'ha mai preso nessuno per il sedere... (all'agente)
dammi sta chiave (apre la porta) Fuori, vattene... e buttati pure dalle scale...
fai come ti pare... vado fuori io da matto.
INDIZIATO
- No commissario... lei non può! non faccia l'abusivo... non spinga così...
la prego... perché mi vuol far scendere? ... Non è la mia fermata!
COMMISSARIO
- Fuori! (C'è riuscito, accosta la porta) Oh, finalmente!
AGENTE
- Signor commissario devo ricordarle che c'è la riunione dal dottor Bellati...
e siamo già in ritardo di cinque minuti.
COMMISSARIO
. Perché, che ore sono? (Guarda l'orologio). Ma per la miseria... quel
disgraziato m'ha fatto perdere la trebisonda... Andiamo, sbrigati...
(Escono da sinistra e, sulla destra, si riaffaccia alla stessa porta dalla quale
era uscito, il matto)
MATTO
- Si può.. commissario... disturbo? non si arrabbi sono solo venuto a
riprendere i miei documenti... Non mi risponde? su, non mi terrà mica
il broncio... facciamo la pace... Ah, ma non c'è nessuno qua! Beh, me
li prendo da solo... Il mio libretto clinico... il mio ricettario... ehi qui
c'è anche la denuncia... Beh, la stracciamo va... e non parliamone più!
E questa denuncia per chi è? (Legge) "Furto aggravato... "
Capirai, in una farmacia... niente, niente... sei libero (Straccia) Liberi tutti!
(si sofferma a considerare un foglio in particolare) No, tu no... sei una carogna...
tu ci resti... tu vai dentro... (lo stende per bene sul tavolo quindi apre l'armadio
pieno di scartoffie) Tutti fermissimi... è arrivata la giustizia! Oeu,
mica saranno tutte denunce? E io brucio tutto... al gran falò! (prende
l'accendino... si accinge a bruciare un pacco di fogli, legge sul frontespizio):
"Istruttoria in corso" (poi su di un altro pacco): "...decreto
di archiviazione di istruttoria... ". (In quel mentre squilla i
l telefono. Tranquillo il matto risponde): pronto, qui l'ufficio del commissario
Bertozzo. Chi parla? No, mi spiace, ma se lei non mi dice chi parla io non glielo
passo...! Che è... il commissario... proprio lei in persona? ma no...
ma?? Che piacere... il commissario definestra! No, niente, niente... e da dove
telefona... e già, che stupido, dal quarto piano... e da dove se no?!
Come chi sono? Hai sentito Bertozzo, il terrore dei sovversivi, qui, chiede
chi sono... Indovina? Non hai tempo? Andiamo, per un collega si deve sempre
avere tempo... avanti: o indovini o il Bertozzo io non te lo passo! Chi sono?
Anghiari? (quasi fra sé) Sono l'Anghiari? E si hai indovinato... sono
proprio io commissario Pietro Anghiari. Bravo. Beh, che ci faccio qui a Milano...
vuoi sapere troppo. piuttosto dimmi, che cos'hai bisogno dal Bertozzo? No, lui
non può venire al telefono, dì a me. un giudice superiore? Lo
mandano apposta da Washington? Sì,voglio dire, da Roma. ogni tanto mi
dimentico che c'è la trasposizione... Ah, sarebbe
una specie di "revisore". Cero, evidentemente al ministero non sono
d'accordo sulle motivazioni date dal giudice che ha archiviato l'inchiesta.
Ma ne sei sicuro? Ah, non solo "si dice"... mi pareva bene... prima
gli va a meraviglia e poi ci ripensano... ah sarebbe per via dell'opinione pubblica
che preme... Ma fammi piacere... L'opinione pubblica... ma chi preme... Appunto,
il Bertozzo è qui che sghignazza. (Ride spostando la cornetta) Ah, ah!
e fa gesti scurrili... ah,ah! /finge di chiamare) Bertozzo, il nostro amico
del quarto piano dice che tu ti puoi permettere di sghignazzarci sopra perché
non ci sei di mezzo... ma per lui e il suo capo son rogne... ah,ah... ha detto
di grattartele con cura! ah, ah.. no stavolta sono io che rido! No, perché
mi farebbe davvero piacere che il capo questore ci andasse di mezzo... eh sì,
è la verità, puoi anche dirglielo... "il commissario Anghiari
ci avrebbe piacere... a anche il Bertozzo è d'accordo con me, senti come
ride (allontana la cornetta) Ah, ah! Sentito? E chi se n
e frega se ci sbattono al cesso... Sì, gli puoi riferire anche questo:
Anghiari e Bertozzo se ne strafregano... (emette un terribile pernacchio) Prett...
sì, è stato lui che ha fatto il pernacchio. Ma non ti scaldare,
d'accordo che sei tanto amico del questore di Ustica e Ventotene... ma non c'è
mica bisogno di prendersela àsto modo...! Ecco, bravo, ne riparleremo a quattr'occhi.
allora, cos'hai bisogno dal Bertozzo, che documenti? Sì, detta che prendo
nota: la copia del decreto di archiviazione della morte dell'anarchico... va
bene e poi te la fa avere...e anche le copie dei verbali.. sì, sì
è tutto qui nell'archivio... E beh, ci credo dobbiate prepararvi bene
tu e l'ex guardiano dell'isola. se il giudice che arriva è appena appena
una carogna come dicono... come, dove lo dicono? A Roma. io vengo di lì,
no? E il fatto che vi stanno preparando 'sto servizio è in giro da quel
dì! Certo che conosco il giudice! Malipiero, si chiama. Mai sentito nominare?
Beh, lo sentirai. E' uno che s'è fatto una cosa come die
ci anni dic onfino... domanda un pò al tuo capo dei bagnini penali se magari...
no, a pensarci bene forse è meglio non chiederglielo... Gli potrebbe
venire un colpo e allora non ci si diverte più... Ah, ah! Oeu, ma come
sei permaloso dirimpettaio del quarto piano mio... uno manco si può divertire
un pò in 'sta polizia musona.
D'accordo, ti faremo sapere subito tutto quanto. Ti saluto... aspetta, aspetta!
Ah, ah, c'è il Bertozzo che ha detto una cosa molto spiritosa... se non
t'arrabbi te la dico... non t'arrabbi? E va bene allora te la dico: ha detto
che... ah, ah.... che dopo 'sta visita del giudice revisore ti spediranno nel
sud, magari a Vibo Valentia Calabrese... dove c'è il palazzo della questura
che è a un piano solo e l'ufficio per il commissario è nel seminterrato...
ah, ah.. hai capito l'antifona: nel seminterrato... Ah, ah! Ah,ah, t'è
piaciuta? Non t'è piaciuta? Beh, sarà per un'altra volta. (Finge
di ascoltare alla cornetta) Va bene... glielo riferisco subito. bertozzo, il
fra non molto calabrese commissario qui presente, ha detto che appena ci incontra
a tutti e due ci dà un cazzotto sul muso! Ricevuto, passo, prree! (pernacchio)
da parte di tutti e due e chiudo! (il matto abbassa il ricevitore quindi si
gettta subito alla ricerca del materiale) "Al lavoro signor giudice, il
tempo stringe". A,ah, un'occasione come quest
a per dimostrare a me stesso e al mondo intero che i miei studi sono approfonditi,
che sono degno di entrare nella categoria dei "superiori" infallibile
e sacri... dove la trovo più? Dio come sono emozionato! E' come se dovessi
dare un esame, più di un esame di laurea maxima! Se riesco a convincerli
che sono un vero giudice revisore... se non smarrono, per la miseria, sono in
cattedra! Ma guai se sgarro! Vediamo un pò, prima di tutto trovare la camminata:
(ne prova una leggermente claudicante) no, questa è quella del cancelliere.
Camminata artritica ma con dignità! Ecco, così, col collo un pò
torto... da cavallo da circo in pensione... (prova e ci rinuncia). No, meglio
ancora la "scivolosa" con lo scatto finale (esegue) Mica male! E la
"ginocchia di budino"? (esegue) oppure quella rigida a saltabecco
(esegue: passi brevi veloci alternando tacco-punta.).
Accidenti, gli occhiali? No, niente occhiali. l'occhio destro un pò socchiuso...
ecco, così, lettura di sguincio, poche parole... un pò di tosse: ohcc,
ohcc! No, niente tosse... qualche tic? Beh vedremo sul posto, se sarà
il caso. Fare mellifluo, voce nasale?! Bonario con scatti all'improvviso, di
testa: "No caro questore, lei deve smetterla, lei non è più
direttore di un penitenziario fascista... se lo rammenti ogni tanto!".
No, no è meglio un tipo al contrario: freddo, staccato, tono perentorio,
voce monocorde, sguardo triste un pò da miope... che adopera gli occhiali,
ma usa una lente sola: così (esegue facendo la prova, sfoglia alcune
carte). Ma tu guarda! Porco boia: eccoli qua i documenti che cercavo! Ehi, calma...
cos'è sta sbragata? Rientrare subito nel personaggio... prego! (con tono
perentorio) ci sono tutti? Vediamo: decreto di archiviazione del tribunale di
Milano... Ah, c'è l'inchiesta sugli anarchici del gruppo romano... col
Ballerino in testa... Bene!
(Caccia tutto dentro la cartella, ma prima si assicura che sia vuota, la capovolge
e la scuote). Un momento, è che se per caso, c'è rimasto dentro
ancora qualche vetrino... non si sa mai, con le borse della giustizia! Verificare
sempre prima dell'uso!
(A questo punto dopo che il matto ha preso da un attaccapanni un soprabito scuro
e un cappello nero, entra il commissario, non lo riconosce così bardato,
ha un attimo di perplessità).
COMMISSARIO
- Buon giorno, desidera? Chi cerca?
MATTO
- Niente commissario, sono tornato a riprendere i miei documenti...
COMMISSARIO
- Ah, ancora lei? fuori!!
MATTO
- Per favore, se è nervoso per i fatti suoi, perché se li viene
a sfogare su di me?
COMMISSARIO
- Fuori! (lo accompagna, spingendolo, alla porta).
MATTO
- Ma per dio! Siete tutti nevrastenici qui dentro? A cominciare da quel matto
abusivo che va in giro a cercarla per spaccarle la faccia.
COMMISSARIO
- (si arresta un attimo) Chi va in giro a cercarmi?
MATTO
- Un tale, col maglione girocollo dolcevita, non glielo ha ancora dato il pugno?
COMMISSARIO
- Un pugno a me?
MATTO
- Sì, a lei e a un altro suo collega... un certo Angari...Angario...
COMMISSARIO
- Anghiari... un commissario di Roma... della politica?
MATTO
- E che ne so io?!
COMMISSARIO
- E perché dovrebbe venirci a dare un pugno 'sto tipo "dolcevita"?
MATTO
- Per via di un pernacchio.
COMMISSARIO
- Un pernacchio?
MATTO
- Sì, anzi due, per telefono... e con la risatina carogna ah,ah... Non
si ricorda: ah, ah! (Mima l'allontanare della cornetta come faceva prima).
COMMISSARIO
- Ma cosa sta dicendo? Cos'è, un altro dei suoi personaggi?
MATTO
- Sì, se ne accorgerà che personaggio quando le arriverà
il pugno in un occhio... e non gli posso neanche dare torto... al povero dirimpettaio
del quarto piano...
COMMISSARIO
- A chi?
MATTO
- Al suo collega, cosa gli va a dire che spera tanto che lo sbattano in Calabria
al aeminterrato... lui e il suo capo ex guardia confinaria del fascio?
COMMISSARIO
- Chi, il nostro questore? quello che...
MATTO
- Che vi dirige e vi guida!
COMMISSARIO
- Senta, adesso basta, m'ha fatto perdere già troppo tempo... per favore:
se ne vada! Vattene!
MATTO
- Per sempre? (accenna bacetti di addio) Bciu, bciu! (moto di rabbia del commissario)...
Va bene, d'accordo me ne vado. Ad ogni modo, se vuole un consiglio... proprio
perché m'è simpatico, appena incontra il "dolcevita dirimpettaio"
lei, si abbassi, mi dia retta (esce).
Il commissario manda un gran sospiro poi va diritto all'attaccapanni (lo vede
completamente vuoto).
COMMISSARIO
- (rincorrendolo) Ma, 'sto disgraziato! Quello con la scusa di fare il matto
si frega pure i cappotti... Ehi tu (blocca l'agente che sta entrando in quell'istante)
Rincorri quel matto... quello c'era qui prima... Sta uscendo con il mio soprabito...
il cappello... e forse anche la borsa... certo, anche quella è mia! Presto,
prima che se la batta!
AGENTE
- Subito commissario... (si arresta sulla porta, parla rivolgendosi all'esterno,
al di là delle quinte) Sì dottore... il commissario è qui...
s'accomodi. (Rivolto al commissario che sta armeggiando alla ricerca dei fogli
stracciati dal matto).
COMMISSARIO
- Ma dove sono andate a finire le denuncie?...
AGENTE
- Dottor Bertozzo, c'è qui il commissario della politica che la desidera.
(il commissario Bertozzo solleva la testa dalla scrivania, si alza e gli va
incontro, verso la quinta di destra).
COMMISSARIO
- Oh, carissimo... proprio un secondo fa parlando di te con un matto che mi
diceva... ah, ah... pensa un pò... che appena tu mi avessi incontrato... mi
avresti dato... (dalla quinta spunta un braccio rapidissimo. Il Bertozzo si
ritrova letteralmente scaraventato a terra, ha ancora la forza di terminare
la frase).
COMMISSARIO
- ... un pugno! (e crolla).
(dalla porta si affaccia il matto che grida).
MATTO
- Gliel'avevo detto di abbassarsi!
Buio: stacco musicale sul buio, probabilmente una marcia grottesca tipo ingresso
dei "comici". Il tempo necessario per il cambio di scena.