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LA TESTIMONIANZA DI OSCAR NESSENZIA
E
L’ATTENTATO, "COMMISSIONATO", ALLA STAZIONE CARABINIERI
DI FELTRE DEL 22.6.1971
Oscar NESSENZIA, simpatizzante di Ordine Nuovo politicamente attivo a Feltre e poi a Padova sino alla metà degli anni ‘70, è stato sentito il 13.5.1995 in qualità di testimone al fine di acquisire eventuali conferme di quanto riferito pochi giorni prima da Marco AFFATIGATO.
Marco AFFATIGATO, infatti, rievocando in data 2.5.1995 una riunione avvenuta a Padova nel 1974 cui era presente anche Oscar NESSENZIA, ha ricordato che a tale riunione era presente anche il dr. MAGGI, riconoscendolo anche in fotografia.
La presenza del dr. MAGGI a tale riunione ristretta è significativa poiché in tale occasione si era discusso in merito al mantenimento e alla ristrutturazione della struttura clandestina di Ordine Nuovo e gli esponenti padovani presenti avevano confermato la propria disponibilità a rifornire di armi il gruppo toscano di cui in quel momento Marco AFFATIGATO era il rappresentante.
La presenza a tale riunione del dr. MAGGI è quindi sintomatica della sua costante presenza anche quando si dovevano discutere i programmi non solo ideologici, ma anche strettamente operativi delle varie articolazioni di Ordine Nuovo.
Oscar NESSENZIA ha confermato alcune delle circostanze riferite da AFFATIGATO (pur sottolineando di non aver conosciuto tutti i presenti e quindi di non poter ricordare o escludere la partecipazione del dr. MAGGI), ma soprattutto ha rievocato un episodio di cui era stato responsabile nel 1971 e che, nel quadro della ricostruzione generale di questi avvenimenti, non appare affatto trascurabile.
Egli, infatti, aveva commesso un attentato in danno della Stazione dei Carabinieri di Feltre, commissionatogli addirittura da esponenti di apparati istituzionali.
Ecco, in merito a tale episodio, il racconto di Oscar NESSENZIA:
"Nel 1971, a Feltre, io avevo un circolo culturale che si chiamava "Spitfire".
In quel periodo c'era in paese una certa effervescenza di sinistra che dava fastidio. C'erano soprattutto alcuni professori del Liceo e dell'Istituto Tecnico.
Fu quindi proposto a me a ad un'altra persona di Feltre, un dentista che adesso è al di fuori dell'attività politica, di piazzare una tanica con benzina e due pezzi di candelotto di gelatina dinanzi al portone dell'autorimessa della caserma dei Carabinieri di Feltre. I Carabinieri erano comunque stati avvertiti di quello che sarebbe successo.
La proposta e la consegna della tanica avvennero nel mio circolo da parte di una persona che si qualificò come sergente degli Alpini e di un ufficiale del S.I.D. di Trento, una persona alta, prestante, sui 45 anni, con i capelli brizzolati. Non ne ho mai saputo il nome.
Il contatto fra noi e questi due avvenne tramite un sottufficiale dei Carabinieri di Belluno che probabilmente lavorava per il S.I.D.
L'attentato avvenne, così come ci fu chiesto, credo nel novembre del 1971, e la responsabilità fu attribuita alla sinistra della zona e più esattamente a un gruppetto anarchico.
I danni furono comunque modesti e bruciò solo il portone dell'autorimessa della caserma.....
Fu il sottufficiale dei Carabinieri di Belluno a dire che quell'ufficiale apparteneva al S.I.D. di Trento".
(NESSENZIA, dep. 13.5.1995, f.3).
L’attentato rievocato da Oscar NESSENZIA è stato individuato in quello avvenuto in 22.6.1971 appunto in danno della Stazione dei Carabinieri di Feltre, commesso secondo le modalità descritte dal testimone (cfr. rapporto del Comando Stazione Carabinieri di Feltre in data 20.8.1971 allegato alla nota del R.O.S. in data 19.6.1995).
L’episodio, pur non fra i più gravi avvenuti all’epoca in Veneto, testimonia comunque la molteplicità delle collusioni fra gli apparati istituzionali e, in funzione operativa, gli ambienti ordinovisti e in particolare la "consuetudine" di attribuire agli avversari politici attentati ispirati da fonti esterne e commessi dalla struttura eversiva veneta.