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Date: Wed, 22 Oct 1997 22:52:16 +0200

To: T.Tozzi@ecn.org (Tommaso Tozzi)

From: Carolyn Christov-bakargiev <Christov@ntt.it> Subject: Re: Tozzi rinuncia ai soldi del Premio Nazionale Arti Visive

"Città di Gallarate"

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Caro Tommaso,

ho letto il tuo testo su "Lifeware e coevoluzione" e ci tengo a dirti che sono molto interessato alla tematica che tu affronti, e alla prospettiva di un ruolo radicalmente diverso per l'arte in quanto pratica di conoscennza mutuale e per l'artista, non più come realizzatore di prodotti o luogo di espressione di una soggettività, ma come colui che contribuisce a creare le condizioni per (o semplicemente riconosce e rende palesi) percorsi relazionali, reticolari di comnoscenza e di esperienza. Il mio intervento al convegno di Bologna ("Cosa e come mettere in comune" è il titolo), partendo dall'etimologia antica della parola "comunicare" (condividere, partecipare, fare qualcosa insieme) verterà proprio sull'opposizione fra processo e prodotto, fra percorso e discorso, fra artista e autore. Il mio intento in questi ultimi mesi, da quando rifletto su quello che io chiamo "pensiero non funzionale" (il tipo di processi ideativi che sono alla base dei miei progetti di lavoro), ed essendo convinto del fatto che tali processi appartengono potenzialmente a tutti, è di attivare un meccanismo di produzione di idee, progetti e lavori che coinvolga liberamente e paritariamente artisti, non artisti, chi vuole (se ti capita, in proposito, leggiti le pagine che ho scritto per il catalogo della mostra "fuori uso" curata da Giacinto a Pescara il mese scorso). Sarei molto interessato a discutere con te di questo tipo di prospettive, anche perché vorrei conoscere il tuo parere su alcune idee che ho e alcune difficoltà che intravedo. Mi piacerebbe che i problemi che tu affronti siano elemento importante del convegno al Link; ti ripeto, il mio intervento, sarà proprio su questo. Capisco che ci saranno altri possibili momenti di collaborazione, ma, di cuore, mi auguro che tu e Claudio ritorniate sull'idea di non partecipare e non facciate mancare il vostro contributo. Sono convinto (forse presuntuosamente) che questo momento del convegno al Link - che non a caso fa seguito ad un'esperienza fortemente orientata in senso cooperativo, comunitario e non selettivo come quella di Paliano - può rappresentare un'occasione importante per fare partire, con forza e capacità di incidenza, progetti coraggiosi e significativi proprio di un modo complessivamente diverso di concepire il lavoro artistico. C'è stata, è vero, qualche incomprensione - dovuta più che altro a problemi "di collegamento" - e forse qualche opinione espressa (anche da me, e comunque con l'occhio all'"organizzazione" e non ai "princìpi") in modo non sufficientemente meditato. Ma da qui a voler fare discriminazioni o ad agire in base a logiche di "esclusione" (leggi "potere"), scusa Tommaso ma ce ne corre proprio tanto. Se soltanto sospettassi una cosa del genere, non ci avrei pensato proprio a lavorare per questo progetto, con gli altri che vi sono coinvolti.

Aspetto un tuo cenno di risposta o, meglio ancora, mi auguro di vedervi, a te e a Claudio, a Bologna. Io parlerò venerdì mattina.

 

Cesare Pietroiusti