Date: Sun, 26 Oct 1997 00:31:15 +0100

To: arti-party@breton.dada.it

From: Tommaso Tozzi <T.Tozzi@ecn.org>

Subject: Re: Why Gallarate?

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>Tommaso Tozzi : "Per Tozzi il documentare il lavoro artistico che singoli o gruppi svolgono

>nelle reti telematiche non ha bisogno di un "surplus" estetico che si concretizza in una presenza oggettuale all'interno di una galleria d'arte".

>Perché porsi questo problema, non pensi che l‚estetica e l‚etica vadano a braccetto ?

 

La tua affermazione credo che possa valere all'interno di un'interpretazione dell'estetica che e' stata data da personaggi descritti da Perniola nel quarto capitolo del libro che continuo a citare (L'estetica del Novecento), ovverosia quello che si intitola "Estetica ed azione" e che descrive il pensiero di personaggi come Tolstoj, Dewey, Bloch, Gramsci, fino ad Habermas e Rorty. In realta' la mia idea di etica si risolve in pratiche "anti-estetiche" nel senso in cui Perniola descrive tale concetto nel quinto capitolo del suo libro "Estetica e sentire". Durante una sua lezione all'universita', che registrai con la telecamera in questa primavera, Perniola afferma:

 

"se noi riflettiamo sull’estetica, sulla filosofia dell’arte di questo secolo ci troviamo dinnanzi ad una specie di paradosso, che consiste nel fatto che l’estetica in senso stretto continua a sviluppare problematiche che appartengono al Settecento e all’Ottocento, rispettivamente a Kant e a Hegel, mentre i veri interpreti del sentire del Novecento, di un sentire altro, alternativo, che rappresenta gli aspetti perturbanti, non sono estetici, sono contro l’estetica. Danno inizio in qualche modo a un altro tipo di considerazione filosofica che non si può etichettare col nome di estetica anche se in un certo senso interpreta in maniera più profonda, in maniera più essenziale, quelle che sono le linee portanti dell’attività artistica, dell’attività musicale, dell’attività architettonica del Novecento."

 

Certo sarebbe piacevole se a tale discussione intervenisse Perniola stesso per verificare se il modo in cui interpreto il suo testo e' piu' o meno corretto.

 

>Poi in riferimento alla presenza oggettuale o meno, penso che ultimamente cento acquerelli su carta valgono più di cento pagine web.

 

Dato che uno dei soci di Strano Network, Claudio Parrini, va affermando pubblicamente le suddette frasi, do le dimissioni dal mio incarico di Presidente dell'Associazione Culturale Strano Network. ;-)))

 

Tom