Resent-Date: Wed, 29 Oct 1997 16:43:53 +0100 From: jupiter@galactica.it

To: arti-party@breton.dada.it

Date: 29 Oct 1997 16:42:44 GMT

Subject: from Gallarate ahead ...

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MI>ho chiesto di darmi una definizione convincente MI>termine 'artista' e non mi e' stata data: pazienza! Su una cosa concordiamo: MI>tutti sono in vari modi e a vari livelli autori.

 

gli artisti non esistono

i loro diritti (d'autore) tanto meno

la produzione creativa riguarda la vita, non i presunti "artisti"

 

 

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MI>Mi sembra altresi' pericoloso affermare che la mente non e' una macchina.

 

perche' pericoloso?

la mente non e' una macchina nel senso che: * non risponde al mondo in termini di causalismo meccanicistico; * nel senso che, a differenza di una qualsiasi macchina (cioe' di un dispositivo che incorporsi in se' modalita' di funzionamento meccaniciste - lineari e non complesse, sequenziali e non parallele, deterministiche e non stocastiche etc) il tutto e' piu' della somma delle parti;

* perche' e' evolutiva (almeno in senso batesoniano) * perche' impara da esempi, non esegue una serie di istruzioni ...

 

 

MI>99% delle odierne reti neuro

MI>artificiali sono state derivate dal modello di Hopfield (o sue varianti) che MI>i suoi punti di forza nella somma degli stimoli sul neurone e nell'alta MI>connettivita', ma tale modello mostra ormai la corda. Tutti i modelli di que MI>tipo non tengono conto di modalita' diverse di funzionamento dei neuroni: il MI>modello di Hopfield potrebbe non essere completo e con molta probabilita' e' MI>cosi' perche' le reti neuronali, in realta', hanno la capacita' di seleziona MI>gli input su base temporale.

 

Questo non e' vero. Oltre il 70% delle reti neurali in uso si basano sulla retropropagazione dell'errore (backpropagation), che poco ha a che vedere con le reti di Hopfield introdotte dall'autore nel 1982. La forza dei modelli di Hopfield non sta tanto nella "somma degli stimoli", ma nell'idea di "superficie della memoria" e nel paradigma di minimizzazione dell'energia (Hopfield era un fisico). Di modalita' diverse del funzionamento del neurone in relta' ne sono state implementati piu' d'una, anche se: * potrebbe non essere necessario implementarle (ma su questo il dibattito - matematico - e' estremamente aperto) * su questo punto si conosce assai poco (una stima della quantita' di funzioni neuronali parla di circa 150) Non capisco la questione della selezione temporale (la mail mi e' giunta in parte monca, I'm sorry); comunque le reti autoassociate cooperative sono in grado di mappare il tempo.

 

MI>In aggiunta gli attuali modelli di reti neurona MI>non tengono conto dei fattori e delle modalita' di crescita della rete (fors MI>cio' che Tozzi chiama crescita rizomatica) che sono guidate, a quanto pare, MI>dalla produzione ed organizzazione dei microtuboli. I modelli classici preve MI>invece la sola variazione dei pesi sinaptici.

 

Molti modelli ne cominciano a tenere conto: intriganti studi sulla selezioni delle connessioni a partire da un algoritmo genetico vanno proprio in questo senso. (e comunque la variazione dei pesi simula piuttosto bene la crezione/rottura di nuove connessioni) Non voglio annoiare nessuno con questo discorso off topic, quindi mi fermo qui: mi preme sottolineare che la plausibilita' biologica delle reti non e' affatto un problema, stiamo parlando di dispositivi interessanti di per se', non della loro capacita' dii riprodurre il

cervello umano.

 

MI> E ancora, forse il

MI>pensiero non e' solo manipolazione simbolica ma questo non implica che il no MI>'cervello' non sia una macchina!

 

il pensiero non e' affatto solo manipolazione simbolica (mi stupirei di Tozzi al sentirlo dire una cosa simile - e il corpo dove lo mettiamo? il cervello e' sulla pelle) e proprio per questo ha poco a che vedere con una macchina.

 

 

MI>F) Ancora, mi sembra pericoloso affermare che "i comportamenti emergono MI>spontaneamente all'interno dei sistemi complessi", occorre chiarire: molti d MI>comportamenti messi in atto durante la parte iniziale della nostra esistenza MI>sembrano avere origine genetica, tutti gli altri sono frutto di reazioni ad MI>imput esterni; ovviamente possono esserci 'fluttuazioni' e questo forse ci s MI>...

 

questo si' mi pare un discorsetto pericoloso...

 

MI>Sogni d'oro a chi ancora non e' crollato in un sonno profondo ....

 

grazie del succoso intervento, altro che crollare!! :-)

 

giu.zip!

 

 

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