Resent-Date: Fri, 31 Oct 1997 20:32:51 +0100 X-Sender: gverde@alessia.tvol.it

Date: Fri, 31 Oct 1997 20:31:53 +0100

To: arti-party@breton.dada.it

From: Giacomo Verde <gverde@tvol.it>

Subject: Arti Arti

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Salve a tutti

sono veramente contento di tutti (e sottolineo tutti) gli interessanti interventi che ho trovato al mio ritorno alla tastiera. :-))

Mi vengono cosi' da fare alcune considerazioni sparse.

Mi fa strano che Fabio (che provocatoriamente cita Croce- secondo me potresti provare ad inviare un primo pezzetto del tuo scritto in lista, cosi' vediamo cosa succede-) consideri arte i suoi disegni e non il sito, i suoi Java e il progetto Anfypaint che ho trovato veramente ben fatto: per questo ha avuto tante visite perche' non si e' preoccupato di "esporre" una sua opera ma di creare uno strumento che permettesse a tanta gente di creare e confrontarsi. Questa e' arte di rete. E' strano che un artista-programmatore non consideri il programmare come una operazione artistica!! Quella si che e' arte elettronica! o no?!

Marco Fichera scrive

>chi dice che arte e' comunicare dimentica che da troppo l'artista ha l'arroganza di codificare i propri sentimenti un un guazzabuglio di colori e chiamarlo Bosnia, amore o il piccolo risveglio di madame u. ecc. ecc

Per me quelli sono solo un genere di artisti e non mi interessano, mi spiace per quelli che gli credono ;-) e anche per quelli che si credeno tali, anche se bisogna ammettere che il "diritto all'incomprensione" a volte ha reso possibile esistenze antagoniste-clandestine, ma non mi pare che sia piu' il tempo per tali sciocchezze...

Comunque penso che "artista sia chiunque si dichiari tale" tanto per parafrasare una frase da un libro di Antonio ;-)

Devo comunque confessare il mio imbarazzo quando vengo presentato sia come artista che come autore perche' in entrambi i casi si presenta nella mente degli ascoltatori un "personaggio" o un ruolo nel quale non mi riconosco. Io non dipingo e non mi comporto secondo le regole "estetiche" dominanti, probabilmente sono daccordo con l'anti-estetica di Perniola-Tozzi ma vorrei capire meglio cosa intendono (forse comprero' il libro) di sicuro mi comporto secondo un'etica che tende a non inibire o mettere in soggezione i fruitori dei miei messaggi o delle mie oper'azioni artistiche (tutte comunque nate dall'esigenza di farmi sopravvivere). Tendo ad elaborare contesti piuttosto che "testi". E comunque anche quando sono autore mi rendo conto di essere frutto di un insieme di connessioni senza le quali non sarei autore di niente.

Rispetto al problema dell'aura sono daccordo con Antonio anche se mi lascia perplesso la citazione "mistica". E' vero che l'aura un'opera se la deve conquistare come e' vero che non esiste una sola aura ne una sola arte. Mi viene in mente un discorso di Duchamp. In una intervista diceva che l'arte che ci arriva dal passato non e' detto che sia la migliore ma e' solo quella che e' riuscita ad arrivare a noi, eppure questo gli da un'aura.

Ci terrei inoltre a dire che secondo me il cervello non e' una macchina per due stupidi motivi: 1) perche'e' nato prima delle macchine; 2) perche' nonostante gli studi e le certezze dei "cervelloni" della comunicazione ci sono sempre comportamenti devianti.

Comunque cercare di fare paragoni "scentifici" per giustificare comportamenti artistici o quotidiani e' una cosa che trovo semplicemente discutibile.

Nel mondo esistono tante cose che la scenza non sa spiegare, eppure esistono, e non sto certo parlando di UFO ;-)) comunque mi interessa molto tutto il dibattibito sulle reti neuronali che avete avviato, mi spiace di non essere in grado di intervenire, ma spero che andiate avanti cosi' imparo qualcosa.

Un saluto anche a Massimo Cittadini per sottoscrivere gran parte delle sue considerazioni sulla tecnologia-che-siamo-noi.

Parrini potresti mandarmi un acquarello, che lo metto nella mia collezione?

Salutoni

giac

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