Resent-Date: Sat, 22 Nov 1997 11:55:47 +0100 Date: Sat, 22 Nov 1997 11:43:21 +0100
From: Claudio Parrini <c.parrini@leonet.it> Reply-To: c.parrini@leonet.it
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To: Giacomo Verde <gverde@tvol.it>
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Subject: Re: aggregazione/disgregazione
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Giacomo Verde wrote:
>Ciao
>At 10.43 06/11/97 +0100, Claudio Parrini wrote:
>>>... l'eccitazione di stare a parlare con
>>>qualcuno che "sa", il santone, colui che può dare consistenza a qualunque sogno o fantasia che puoi avere in mente.
>>Penso che ognuno di noi a suo modo, in generale, possa essere un santone, uno sciamano... sta al soggetto stesso di attuare una "pratica" non prevaricante, non approfittatrice...
>anche perche' quel saper-fare che ha imparato a gestire tanto da sembrare un "santone" non e' solo merito suo ma e' anche frutto di una rete di conoscenze, relazioni e contesti che vanno oltre la sua persona.
>>>La vita stessa di una persona è lo strumento per eccellenza.
>>Il mezzo e il fine sono due cose che si intrecciano, sono spesso indecifrabili o meglio indicibili. Non siamo così presuntuosi di saper bene scinderli. La stessa vita di un uomo è uno strumento, ma anche un fine. La migliore opera d'arte che si possa fare è saper vivere. La questione è molto complessa, cerchiamo di visualizzarla.
>Questo si che e' un bel problema!
>Come giudicare se una vita e' riuscita come opera d'arte? Cosa vuol dire "saper vivere"?
>A questa domanda spesso rispondono le religioni a volte le filosofie e le ideologie.
>Penso che ognuno di noi abbia in testa un modello piu' o meno consapevole di giustezza del "saper vivere".
>Per me "saper vivere" e' riuscire ad agire in armonia-dialettica con chi mi sta attorno cercando di migliorare lo stato delle cose nel rispetto delle differenze. E' cercare di essere felice senza fare danni. E' cercare di vedere lontano senza dimenticare il vicino e viceversa. E altro ancora ... Questa e' l'arte del saper vivere?
Il fatto che si possa essere anche "artisti del saper vivere" mancati, dimostra che non bisogna ricorrere a dei modelli. Domandandoci cosa significa "saper vivere" ricadiamo nel possibile. Invece tutto è relativo.Pensa a quanta gente non gliene importa niente dell'arte e tanto della vita; viceversa a quanta genta non gliene importa niente della vita e tanto dell'arte. Ecco perché con "artista del saper vivere" cerco di racchiudere tutte le istanze. Senza far proseliti.
>>Siamo tutti dei deserti limitati a noi stessi.
>Non mi pare che sia sempre cosi'. Certamente esistono momenti di deserto ma esistono anche momenti di condivisione e affollamento. Il bello della vita e' che cambia continuamente. Perche' tutto in torno si muove.
Se vuoi possiamo parlare di monadi invece che di deserti, ma credo che la questione non cambi. Individuando entrambi i casi come "strutture" aperte.
>>>L'artista è colui che trasmette emozioni e qual'è il punto più >sensibile dell'uomo (l'uomo attuale) se non il momento di contrasto, di contrapposizione di forze?
>>E' lo so...!
>>Diciamo che l'artista è anche colui che trasmette emozioni, non porrere limiti al limitato.
>Sono d'accordo. Pensare che l'artista sia solo un trasmettitore di emozioni e' limitante e poi si rifa' ad una concezione romanticista (ottocentesca) dell'agire artistico. Ormai l'artista puo' essere molte piu' cose: puo' non solo trasmettere ma anche provocare emozioni, condividerle, puo' elaborare informazioni, condivedere esperienze e saperi. Ma cosi' rimaniano sul vago bisognerebbe fare degli esempi.
Ma perché esemplificare ciò che, in questo momento storico, è vago di per sé.
Se ancora oggi qualcuno si rifà ad una concezione romanticista, va bene...
Altrimenti l'artista non potrebbe essere, giustamente, molte più cose.
>Comunque insisto a dire che bisogna imparare a parlare al plurale: non Arte ma Arti: quindi non artista ma artisti di arti diverse soprattutto nelle finalita' piuttosto che nei mezzi.
Se pensiamo che ci sono mille modi di "saper vivere", credi necessario categorizzare le finalità dell'arte?
Entrando sempre più nei pelaghi, Claudio
--
Claudio Parrini-Via Piave, 15-50059 Sovigliana-VINCI-(FIRENZE)-ITALY- Tel. +39-571-508550
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