Gentile Amanda Reggiori,
Quelle che seguono sono le mie risposte alle sue domande per l'intervistasu Virtual. E' necessario inserire come premessa alle mie risposte anchele righe trascritte sotto la dicitura 'premessa'. Rispetto al testo inizialeche le avevo preparato ho già effettuato un'ampia riduzione chese ulteriore farebbe perdere senso ai contenuti delle risposte. Non mie' possibile dunque in tempi cosi' ristretti di effettuare ulteriori sintesi.Le chiedo quindi di evitare tagli ai seguenti testi e di comunicarmi preventivamentequalsiasi tipo di problema sorgesse in relazione ad essi.
Cordiali saluti
Tommaso Tozzi
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Premessa.
In entrambe le tre domande mi sembra esserci un vizio di fondo intornoad un’ipotetica centralità dell’artista e dell’opera d’arte. Secondogli insegnamenti di Maciunas “tutto è arte”. Prendendo come riferimentoquesta interpretazione della centralità, cercherò di risponderealle tre domande spostandole dal loro asse di riferimento.
Domanda 1.
Secondo Marshall Mc Luhan tocca agli artisti disegnare e progettareil futuro con l'uso delle nuove tecnologie. E' d'accordo? e quali scenariprevede?
Risposta 1.
Il ruolo e la riconoscibilità dell’artista si stanno dissipandoin schemi di ‘relazioni dinamiche’ all’interno dei quali coevolvono entie eventi la cui definizione nel campo dell’arte non è essenzialeper l’esistenza e l’evoluzione dello schema, bensì per una sua esclusivapresentazione. Le conseguenze di tale atto di ‘presentazione’ non sarannoaffrontate in questa sede. Il progetto è un processo. Il progettodi costituzione delle reti telematiche antagoniste non corrisponde allacostruzione di un’intelaiatura di relazioni finalizzata a un’ottimizzazionedel supporto comunicativo per la trasmissione di determinati messaggi econtenuti. Al contrario è il processo di evoluzione di ‘nuovi’ messaggie contenuti che emergono ed esistono solo ‘attraverso’ la messa in operadi nuove forme e modelli connettivi. I contenuti dunque non sono ne preesistenti,ne successivi al modello dinamico, ma emergono ‘in’ esso. E’ la coevoluzione(mutuale) insita nel nuovo modello di attrazione che produce nuove riflessionie nuove forme dell’essere. Il ‘mutualismo’ non è un supporto o uncanale su cui far scorrere ‘individualità’, bensì èun tipo di individualità che evolve attraverso l’altro. Ridurrele reti telematiche a mero ‘strumento’ della comunicazione significherebbelasciare aperto il campo allo sfruttamento individuale o elitario dellacomunicazione telematica. Al contrario va riconosciuto un passaggio epocaleper cui la produzione, il riconoscimento e l’espressione del ‘se’ vivenell’equilibrio dinamico dell’essere/i con ciò che lo/i circonda.
Domanda 2.
Le tecnologie prevaricheranno il ruolo dell'artista o l'artista riuscira'a trovare un linguaggio adeguato all'era digitale?
Risposta 2.
L’individuo grazie al ritrovarsi ‘in’un nuovo modello di relazioni puòriconoscersi come differenza. Non solo, la conseguente espressione di diversità,quando viene resa possibile, produce evoluzione nell’intero modello, chediventa in tal senso dinamico. All’interno del modello, l’artisticitàemerge in un sentire e nel riconoscimento da parte delle soggettivitàche vi transitano di una coevoluzione che produce ‘mutualismo’ attraversol’espressione delle diversità. Tale consapevolezza, se affiancataa uno stato di garanzia del libero arbitrio individuale, produce un mutamentodinamico e lamarkiano dei linguaggi sociali e culturali; garantisce un’evoluzionedella specie affidata non all’interpretazione della legge darwinista comesopravvivenza del più forte, bensì alla capacità socialee individuale di costruire legami collettivi mutanti e innovativi nel rispettodi una volontà di confrontare e far cooperare le diversità.E’ questo tipo di consapevolezza che crea lo scarto tra noi e le macchine.Ma è ‘nelle’ macchine e ‘con’ le macchine che emergono nuovi contenutie nuove forme sociali. Il concetto stesso di biologia va esteso alle macchinee alla cultura. Le nuove tecnologie ‘meccaniche’ e ‘culturali’ produconointerfacce che sono di fatto un’estensione dei confini del biologico econ esso della nostra concezione di ‘vita’ e di ‘individuo’. Rimane altresìimmutata una consapevolezza etica (di tipo comunitario, anzichéuniversale) che ci distingue sia come ‘umani’ che come ‘soggetti’.
Domanda 3.
Che cos'e' l'interattivita' e come cambia e cambiera' il rapportotra artista, fruitore e opera?
Risposta 3.
Il discorso sull’interattività è un discorso necessarioall’interno di un contesto sociale in cui ciò che conta non èpiù tanto la proprietà dell’informazione, quanto il controllodei canali di connessione e distribuzione di tale informazione. In particolareil controllo del modo in cui si sviluppano i sistemi di relazione a livellosociale. Interattività in tal senso non va intesa come una ‘partecipazione’al processo informativo da parte del cosiddetto ‘utente’ in qualitàdi presenza validificante e necessaria, ma come parte esso stesso del processoinformativo.