I CAZZI NOSTRI... E QUELLI DI OGNUNO
... Passavo praticamente il massimo del mio tempo nella villa occupata comprese
le notti...
... la differenza più grossa tra le organizzazioni della vecchia sinistra
rivoluzionaria ed il movimento era che noi non ci ponevamo la questione del
potere, non ci siamo mai posti l'obiettivo della presa del potere, non era fra
le nostre parole d'ordine e non lo è mai stata. Si pensava di cambiare la vita,
di cambiare lo stato delle cose esistente, ma non si è mai parlato di prendere
il potere a chi l'aveva. I circoli, per quel che mi ricordo io, non si sono mai
posti quest'obiettivo a differenza del vecchio PCI, LC eccetera, il problema lo
si poneva partendo dalla soggettività e dai cazzi che ognuno aveva in fabbrica,
a scuola, con la mamma ecc. per stravolgere la vita che gli era stata presentata
fino a quel giorno lì...
... l'attività più politica aveva ritagliato di nuovo dei ruoli di poche persone. Molte invece si erano allontanate e molte altre usavano il circolo per vedersi e poi magari andare in gita, discutere di altre cose, farsi le canne, suonare, ed erano tagliati un po' fuori da tutto il resto delle attività. Allora chi portava avanti queste ultime cose con più forza era in qualche modo tacciato di voler creare l'orticello, l'isola felice, che era anche legittimo perché stava capitando di tutto in Italia; quindi uno con un po' di testa e un po' di voglia di fare diceva: ma che cosa vuoi con la tua chitarra e con il tuo spinello, cosa mi sviluppi con i rapporti interpersonali: qui c'è Cossiga e ci sono i carrarmati in piazza, bisogna schierarsi e bisogna fare le cose,...
Forse il circolo era un'esperienza politica che si muoveva in relazione a un discorso politico a livello nazionale, il discorso dell'antifascismo, il discorso della repressione: un livello più alto di quello che era il nostro radicamento territoriale. All'inizio invece, anche rileggendo i volantini, io ho visto che c'era molta più attenzione al discorso di coinvolgere gli abitanti del quartiere: c'erano molte proposte, per esempio, di creare uno spazio per i bambini, uno spazio per gli anziani, andare in giro a raccogliere i mobili, c'erano diverse iniziative che si stavano muovendo, lo stesso discorso dell'eroina era più legato al territorio.
... le discussioni che si facevano al circolo su questioni enormi, come la violenza ed i rapporti interpersonali, erano un modo, in fondo, per discutere di noi stessi. C'è stato chi ha subito dei veri e propri processi per il suo ruolo di potere più o meno strisciante anche nella relazione d'amore che aveva. Questi erano livelli di discussione, che non sono quelli della politica con la p maiuscola, che però fanno parte della politica, perché se no non fai politica, o la fai solo ad un livello abbastanza superficiale. Perché poi, in realtà, parlando di utopia, per fare la rivoluzione o ti metti in discussione rispetto a tutti i tuoi bisogni, per esempio al problema dei soldi, altrimenti col cavolo che ci riuscirai....
... quando lavoravo, i volantini che facevamo dovevano passare al vaglio di un censore, al Circolo no, anche se io non ne ho mai scritti, forse perché riguardavano cose lontane dalla mia vita di quel periodo...
... Vivere in modo attivo la quotidianità con la speranza di cambiare il modo di vivere, abbattere lo sfruttamento nelle fabbriche, conquistare spazi sociali da gestire autonomamente...