PERCHE' www.ecn.org NON E' ANCORA ONLINE?
Isole Nella Rete (2 LUGLIO 1998)
Pianeta Terra, 2 luglio
1998
Questa mattina la
Polizia Postale di Bologna ha riconsegnato presso il provider
- dove sabato 27 giugno era stato eseguito il sequestro - il
server dellAssociazione Isole nella Rete.
Sequestro che, disposto
il 23 giugno scorso dal Procuratore di Vicenza Paolo Pecori,
non e' stato convalidato dal GIP, ed e' quindi decaduto gia'
nella giornata di martedi' 30 giugno.
Come mai le autorita
di Polizia hanno riconsegnato il server solo oggi?
Allo scopo di verificare
intromissioni illecite e/o manomissioni, abbiamo deciso di trasferire
il server presso la sede di Milano dellAssociazione, dove
i nostri tecnici potranno effettuare tutte le verifiche del
caso.
Ricordiamo infatti
che su quel personal computer sono presenti numerosi dati personali
sensibili, dal momento che tra i tanti soggetti che
utilizzano i nostri servizi vi e' la Lega Italiana per la Lotta
allAids, la lista di discussione delle comunita' omosessuali
italiane, le associazioni di antipsichiatria Telefono Viola
e Diversa-mente, le organizzazioni sindacali di base USI (Unione
Sindacale Italiana) di Bologna, ADL (Associazione di Difesa
dei Lavoratori) del Veneto, il Coordinamento Nazionale delle
RSU, oltre a numerosi soggetti politici: centri sociali, collettivi
e gruppi informali. E oltre, chiaramente, a tutti gli utenti
"qualsiasi".
Noi per primi siamo
molto dispiaciuti e contrariati per questo ulteriore ritardo
nel ripristino del servizio, che verra' prevedibilmente riattivato
nella giornata di lunedi' 6 luglio, ma riteniamo che sia prioritaria
la tutela della privacy e dei diritti di chi collabora con noi
e, in generale, di tutti i cittadini digitali.
ISOLE LIBERATE!
Strano Network (1 luglio 1998)
Apprendiamo con sollievo
del dissequestro del server di isole nella Rete (http://www.ecn.org).
Questa grottesca e
preoccupante vicenda solleva numerosi inquietanti interrogativi
(perche' sequestrare un server per un singolo messaggio? perche'
non si e' tenuto conto della privacy delle persone coinvolte?
perche' tutte le volte che si parla di Turchia repressiva saltano
i nervi a qualcuno?) ma DEVE essere un prestesto per riaffermare
due principi fondamentali:
1) La privacy degli utenti della Rete deve essere salvaguardata
ribadendo il diritto a poter usifruire di risorse e tecniche
di crittografia ed anonimato
2) Non si puo' pretendere che un sistema di comunicazione telematico
possa essere responsabile delle attivita' dei singoli utenti
ne' tantomeno debba mettere in moto meccanismi preventivi di
controllo, filtri e moderazione dei contenuti circolanti nel
sistema stesso.
A questo proposito
riveicoliamo una proposta di legge a firma Falqui - DeNotaris
autoemandata dopo un lavoro di confronto effettuato da Strano
Network con il coordinatore tecnico C. De Blasi e con Falqui
stesso che ha la pretesa di ispirarsi ai suddetti principi.
Riveicoliamo questa proposta (oramai datata) non come panacea
e soluzione dei problemi ma come punto di partenza di una discussione
che puo' essere utile qualora si prospetti la necessita' di
produrre l'ennesima legge sulla telematica affinche' venga emanata
una carta di garanzie e non un'ennesima spada di Damocle da
ondeggiare sopra la testa di libere teste pensanti ed attivisti
sociali.
gruppo di lavoro sulla
comunicazione
StranoNetwork
LIBERATO www.ecn.org
Isole nella Rete (1 luglio 1998)
Abbiamo liberato il
server internet dell'Associazione Isole nella Rete. Domani http://www.ecn.org
tornera' ad essere on-line.
Questa mattina un
rappresentante dell'Associazione Isole nella Rete, accompagnato
dal proprio legale, ha presentato istanza di dissequesto del
server presso la Procura di Vicenza. Il Procuratore Paolo Pecori
ha comunicato che il server e' stato dissequestrato gia' nella
giornata di ieri, e domani verra' riportato presso il provider
ad opera della stessa Polizia Postale.
Questo e' il risultato
della grande mobilitazione che ha visto all'opera i molteplici
soggetti della rete globale. In particolar modo i tanti gia'
presenti nell'Associazione e nel circuito di relazioni che attorno
ad essa si e' addensato in questi primi due anni di attivita',
e che hanno saputo esprimere un livello altissimo di solidarieta'
e cooperazione, riuscendo, gia' poche ore dopo il sequestro,
a ricostituirsi come comunita' digitale, volonta' sociale disponibile
a giocare a pieno campo contro ogni abuso.
We freed the Internet
server of the association Isole nella Rete. Tomorrow http://www.ecn.org will be back online.
An Isole nella Rete
(INR) representative and his lawyer filed a claim for the restitution
of INR server to the Vicenza Prosecutor office this morning.
Prosecutor Paolo Pecori said he had already ruled accordingly
yesterday afternoon. The INR server will be delivered back to
the Bologna provider office by the Postal Police tomorrow.
This result is due
to the strong and prompt reaction of the Internet community,
both on the local and global level. Particularly active were
the INR members and the hundreds of people and other associations
which had been involved with the INR activities over the last
two years. This worldwidespread network proved able to strongly
voice and implement a high level of solidarity and cooperation
which, in a matter of hours after the server seizure, led to
the digital community spontaneaously organizing to firmly defend
its rights against any legal abuse.
Nous avons libéré
le serveur internet de l'association Isola Nella Rete. Demain,
http://www.ecn.org sera de nouveau on-line.
Ce matin, un représentant
de l'association InR, accompagné d'un conseillé légal, a déposé
une requête de levée du séquestre au près du parquet de Vicenza.
Le procureur Paolo Pecori a communiqué que la saisie du serveur
avait été levée dans la journée d'hier, et que celui-ci sera
rapporté cher le provider par la Police postale elle-même.
Ceci est le résulta
de l'importante mobilisation mise en oeuvre par divers sujets
du réseau global. En particulier tous ceux qui sont déjà présent
au sein de l'association et dans le circuit de relations qui
autour de celle-ci s'est densifié au cours de ces deux premières
années d'activité, et qui ont su exprimer un haut niveau de
solidarité et de coopération, réussissant, quelques heures après
la saisie, à reconstruire une communauté digitale, une volonté
sociale prête à peser de tout son poids contre tout abus de
pouvoir.
Associazione Macondo - Comunicato
stampa
Sabato 27 giugno la
magistratura di Vicenza ha ordinato il sequestro del server
internet di "Isole nella Rete", dove sono ospitati
i siti di numerose associazioni e centri sociali, con il pretesto
di eliminare un singolo messaggio ritenuto diffamatorio.
L'atto della Procura
di Vicenza costituisce un pericoloso attacco alla libertà di
espressione che trova nelle realtà autogestite della rete un
importante mezzo per realizzarsi, tanto più preoccupante in
un momento in cui l'autonomia di internet rischia limitazioni
sempre maggiori.
In seguito al sequestro
sono state oscurate decine di associazioni completamente estranee
alla vicenda; il provvedimento ha causato un danno sicuramente
sproporzionato rispetto allo scopo che si proponeva. In particolare
i contatti stabiliti con altre realtà dell'area milanese e l'attività
di informazione sull'immigrazione che la nostra associazione
porta avanti su internet sono interrotti da una settimana in
un momento sicuramente molto delicato.
L'Associazione Macondo
esprime solidarietà agli amici di "Isole nella Rete"
e si augura che l'atteggiamento delle Istituzioni nei confronti
di Internet muti direzione abbandonando la deriva repressiva
che questo episodio testimonia.
ISOLE NELLA RETE: Intervento
di censura e grave limitazione della libertà di informazione
per oscurare la strage dei kurdi
Ya Basta!
LAssociazione
Ya Basta! per la dignità dei popoli contro il neoliberismo denuncia
la gravissima violazione della libertà di informazione operata
dAlla polizia postale su mandato della Procura di Vicenza. Il
procuratore della Repubblica Paolo Pecori ha disposto il sequestro
delle macchine che permettevano la sopravvivenza del servizio
Internet dellassociazione per la libertà telematica ISOLE
nella RETE, interrompendo la possibilità di comunicazione delle
centinaia di utenti della rete informatica ecn.org. Questa operazione
ha isolato moltissimi tra associazioni, centri sociali e singoli
utenti che tramite ISOLE nella RETE avevano accesso ad una comunicazione
democratica.
Il pretesto? La denuncia
dei legami tra lagenzia di viaggi italiana Turban e la
sua omonima turca, sospettata di complicità con la politica
di genocidio attuata dal governo turco nei confronti dei kurdi.
Di fronte alla denuncia della suddetta agenzia di viaggi il
magistrato non trova di meglio che bloccare lintera rete
ECN oscurando anche siti e reti che non operano direttamente
per le rivendicazioni del popolo kurdo. La Lega Italiana per
la Lotta allAids, per fare un esempio, si trova isolata
in concomitanza con la conferenza mondiale sullAids in
corso in questi giorni. Anche la rete italiana dei comitati
di appoggio alla lotta zapatista, ezln-it si trova oscurata.
In questo periodo la necessità di mantenere viva lattenzione
sul Chiapas è stata più volte proclamata: lesercito federale
sta stringendo dassedio le comunità, si sono già verificati
degli scontri e degli assassinii, e la soluzione militare sembra
imminente. Alle soglie della giornata internazionale di mobilitazione
sul Chiapas, indetta per il 3 di luglio, allinterno della
campagna "Fermiamo la guerra per una pace giusta e degna",
occasione in cui le comunicazioni telematiche diventano fondamentali,
lintervento del magistrato Pecori sembra particolarmente
incisivo.
Fin dalle origini
il movimento zapatista ha fatto affidamento ed ha valorizzato
il carattere democratico e libertario delle nuove modalità di
comunicazione: sarebbe interessante sapere cosa ne pensano tutte
le voci che in questi anni si sono levate a difesa della novità
nella libertà del
flusso delle informazioni che la struttura libera di Internet
permette. Così come interessante sarebbe conoscere lopinione
di chi (ed anche in questo caso pensiamo per esempio allon.
Stefano Rodotà) ha sottolineato la necessità di tutelare in
modo chiaro la gestione dei dati personali: che ne sarà delle
informazioni sugli utenti e per gli utenti, alcuni di queste
"sensibilissime" come nel caso della rete omosessuale
o dei malati di HIV ora in mano alla magistratura, alla polizia
e a chissà chi altro? In Kurdistan la guerra di sterminio è
condotta con le armi, nel placido occidente questa guerra è
una guerra contro la libertà, contro linformazione.
Una volta di più si
dimostra la semplice verità zapatista: le parole sono armi.
Completa solidarietà
con ISOLE nella RETE.
Associazione Ya Basta!
per la dignità dei popoli contro il neoliberismo
Tel. 02.6705185 fax 02.6705621
PRIMO SEQUESTRO DI UN SITO
WEB
VOGLIONO AMMAZZARE INTERNET E LA LIBERTA
CHE RAPPRESENTA
LADUC PROTESTA: A QUANDO IL SEQUESTRO
DEGLI IMPIANTI RAI?
Firenze, 29 Giugno
1998.
La polizia postale di Bologna ha messo i sigilli agli impianti
dellassociazione "Isola nella rete", attraverso
cui, con le relative pagine web, venivano diffuse in Internet
le informazioni di un centinaio di associazioni. Allorigine
la denuncia di unagenzia di viaggi turca, che aveva esposto
querela contro linvito di uno di questi spazi web a boicottare
il turismo in Turchia in nome della solidarieta al popolo
kurdo, e del coinvolgimento dellex-primo ministro turco
in episodi di violenza politica.
"Il sequestro
e grave e arrogante commentano allAduc, per
voce del suo presidente nazionale Vincenzo Donvito, e continuano:
"grave perche per un reato dopinione si impedisce
lopera dinformazione non solo del querelato, ma
anche di tutti coloro che fanno riferimento allo stesso fornitore
daccesso ad Internet. Il contenuto del messaggio per cui
e scattata loperazione della polizia postale, non
lo condividiamo, anche perche le prime vittime di un boicottaggio
al turismo in Turchia sarebbero proprio i kurdi, che benficiano
di parte del turismo che arriva e del far meglio conoscere la
loro assurda situazione di oppressione
ma questo e
un altro discorso. Larroganza della polizia postale, inoltre,
rende la situazione ancor piu grave. E come se il
gruppo editoriale Rcs, per esempio, dovesse chiudere per una
presunta non verita pubblicata su uno dei giornali del
gruppo. E a questo punto ci chiediamo come mai non si sia ancora
provveduto al sequestro di tutti gli impianti della Rai; quante
denunce vengono quotidianamente fatte contro le informazioni
e i commenti dei suoi giornalisti? Forse il finto scoop del
coinvolgimento di Suni Agnelli nelle indagini sullAlta
Velocita, e la reazione della stessa Agnelli, ha mobilitato
la polizia postale per sigillare gli impianti Rai? No. Sono
due pesi e due misure. E evidente.
Labbiamo detto
altre volte e lo ribadiamo con vigore: Internet e la frontiera
della liberta di comunicazione e informazione, e le sue
regole vanno affidate solo agli utilizzatori. Se lautorita,
al di la dei requisiti tecnici, ci mette mano, e
la fine. Quello che e successo all"Isola nella
rete", ne e esplicita dimostrazione. I censori di
sempre, con in piu il potere di controllo degli strumenti
di comunicazione, sono i piu pericolosi soggetti da cui
difendere la liberta di ognuno e di tutti.
ITALY: NON-PROFIT SERVER SEIZED
FOR "DEFAMATORY" MATERIAL POSTED ON ITS SYSTEM
From Bernardo Parrella and Arturo di Corinto
Saturday, June 27th,
1998, at 10:30 am, the Isole nella Rete (INR) server <ecn.org>
has been shut down and seized by the Postal Police in Bologna
for "defamatory" material posted on its system.
Isole nella Rete (Islands
in the Net) is an Italian non-profit organization founded in
Milan in 1996, now counting about 300 members, was offering
Web space and Internet services to more than 100 groups (social
centers, local radio stations, cultural associations) and other
entities involved in political, solidarity and social activities
throughout Italy and Europe.
Without any notice,
Saturday morning all of them found their server down and their
incoming mail irreparably lost. The Web site <http://www.ecn.org>
is unavailable and silent -- maybe even for months and years
to come.
Acting under a warrant
issued by the Vicenza State Prosecutor Dott. Paolo Pecori, yesterday
several officers of the Bologna Postal Police seized and physically
removed the INR server hosted in the office of DS Logic srl,
a local ISP.
According to the warrant,
this is a "preventive" measure for the crime of a
"prolonged defamation" toward a Milan travel agency,
Turban Italia Srl. The operation came after the publication
on the INR Web site of a message signed by a Vicenza collective
under the title "Solidarity with Kurdistan people - Boycott
tourism in Turkey." That message was originally posted
on the mailing list <cslist@ecn.org>, devoted to issues
related to social centers and their political activities, and
on January 15th re-published on the Web through a typical automatic
procedure. The message was the actual transcription of a printed
flyer publicly distributed and broadcast in local radio programs.
As part of a solidarity campaign with Kurds persecuted by Turkish
government launched by several political and cultural associations
in Italy, the document called for a boycott of tourism in Turkey
and particularly of Turban Italia services. Among other things,
the flyer claimed that the travel agency had strong financial
ties to former Turkish Prime Minister Tansu Ciller, "organizer
of death squad operations against Kurdistan people and other
political opponents."
After the message appeared on the Web last January, Turban Italia
lawyers alerted local authorities, but also got involved with
INR attorneys to find a "peaceful" solution to the
issue -- a possible outcome being to mantain the "defamatory"
message online along with a strong reply by the same Turban
Italia. It is not clear who or what prompted the Vicenza Prosecutor
to enforce such a sudden and indiscriminate action on Saturday
morning.
Although the seizure warrant does not charge any specific person
(yet), it is clear that the Prosecutor holds INR liable for
the material hosted on its Internet server. Under these circumstances,
provider's liability is an higly debated topic worldwide, still
far from a viable solution. However, as even the US Supreme
Court confirmed last week in a case involving America Online,
the general approach is that ISsP should not be held liable
for the material carried on their systems.
In this case, the operation is exceptionally harmful and serious,
hitting a service mostly used by hundreds of people and associations
politically and socially oriented, in Italy and abroad. They
were (and many of them still are) completely unaware of the
events that conducted to the charge and the shutting down of
the server. Their right to freely communicate and express themselves
have been violated without any notice or explanation. Not to
mention those using the INR mail service for their daily work
and business activities.
In the recent years, the INR-ecn.org activities had greatly
helped the building of a strong solidarity and socially-oriented
network, such as Lila (AIDS fighting association), Italy-Cuba
Association, Telefono Viola (psychiatric abuse hot-line), ADL
(workers union), Spain's CNT. The ecn.org server was also hosting
cultural organizations: web-zines (.Zip , Necron, London's Freedom
Press), local bands (99 Posse, Sunscape, Electra) , radio stations
(Radio Black Out, Radio Sherwood, Radio Onda d'Urto). Very active
were several mailing lists, including one in support and solidarity
with Chiapas people and "cyber-rights", the only Italian
list devoted to public discussion about privacy, encryption,
free speech online.
The <cyber-rights@ecn.org> list and its subscribers were
essential to the success of HackIt98, the first ever public
meeting organized by and devoted to the Italian hacker community,
held in Florence during the first week-end of June and attended
by about one thousand people.
At the moment the INR-ecn.org members are closely monitoring
the situation in order to find the best solutions to what seems
to be an extremely serious event whose conseqences will be in
any case far and wide. The organization is now working to get
the news to all of its members and users, as well as to media
agencies worldwide and to the online community at large. Also,
a backup server should be up and running as soon as possible,
while others initiatives are under way.
For more info and updated news:
http://strano.net/news
http://geocities.com/Hollywood/Set/2184/inr.html
mailing list (in Italian) < hackmeeting@kyuzz.org >
[send mail to < majordomo@kyuzz.org > including 'subscribe hackmeeting' in the body message]
sTRANO nETWORK x Isole nella
Rete
Un utente immette
in una mailing-list gestita dal server no-profit Isole nella
Rete www.ecn.org (che ospita spazi web, mailing-lists ed e-mail
di numerose realtà impegnate nel sociale) un messaggio di critica
(già circolato in altri mass-media come Il Manifesto) contro
la repressione del governo turco che tira in ballo anche un'agenzia
di viaggio.
Il messaggio viene
"stampato" sul web secondo una procedura automatica
del server che prevede la visibilita' sul web per alcune settimane
dei messaggi circolati nelle mailing-list. Parte una denuncia
di diffamazione e la incredibile decisione della magistratura
di sequestro del server.
Vogliamo credere,
ancora per qualche giorno, che si tratti di un errore dovuto
ad ignoranza e non un pretesto per tappare la bocca alla realtà
più importante e variegata in Italia di connubio tra attivismo
sociale e telematica.
Se di errore non si
dovesse trattare ma di una scelta politica di chiudere un organo
di comunicazione e di informazione utilizzando un criterio che
non ha nessuna base giuridica e validità politica di riconoscere
responsabile il server per le azioni di un utente che transita
temporaneamente da quel sistema allora sarà necessario aprire
una ampia vertenza politica per assicurarsi nel presente e soprattutto
nel futuro una legittima libertà di espressione.
Gruppo di lavoro sulla
comunicazione sTRANOnETWORK
x + info http://strano.net/news
mailing list hackmeeting@kyuzz.org
irc #hackit98
SEQUESTRATO UN SERVER PER
UN PRESUNTO MESSAGGIO DIFFAMATORIO
Comunicato stampa ALCEI-EFI
Associazione per la Libertà nella Comunicazione Elettronica
Interattiva
Electronic Frontier Italy - 28.06.9
Apprendiamo con preoccupazione,
sorpresa e indignazione la notizia del sequestro, avvenuto a
Bologna il 27 giugno 1998, del server internet di Isole nella
Rete (un'associazione no-profit che fornisce spazio e comunicazione
a centri sociali, organizzazioni e radio di movimento, associazioni
di volontariato sociale) su ordine del Procuratore della Repubblica
presso la Pretura di Vicenza, dott. Paolo Pecori, a causa della
presenza su quel sito di un messaggio che qualcuno considera
diffamatorio.
Se la notizia dovesse
trovare conferma in questi termini si tratterebbe di un atto
gravissimo che non può passare sotto silenzio. A prescindere
infatti dal merito della vicenda, ALCEI non può che ribadire
- come fa fin dai tempi dell'Italian Crackdown del 1994 - che
il sequestro di un computer (peggio ancora quando si tratta
di un server) potrebbe essere ammissibile se si trattasse di
una macchina rubata, ma è un inaccettabile quanto inutile abuso
quando si è alla ricerca di semplici informazioni (messaggi,
file o quant'altro). Oltre ad essere tecnicamente inutile è
un atto gravemente lesivo dei diritti fondamentali della persona
(perché in violazione degli artt. 15 e 21 della Costituzione
e della Convenzione Universale dei . diritti dell'uomo).
Un computer o un server
sono di per sé neutri e privi di qualsiasi specificità criminale,
per cui nulla può legittimarne il sequestro, specie perché così
facendo si ledono i diritti di tutti gli altri utenti (persone
e organizzazioni) estranei alle indagini o comunque non coinvolti
nella vicenda.
Atti come questo sequestro
(dove sarebbe bastato fare una copia del messaggio incriminato,
o al massimo - con la riserva che ogni atto di censura è di
per sè un arbitrio - chiederne la rimozione "cautelativa"
dal sito) sono chiari tentativi di introdurre surrettiziamente
il concetto di responsabilità oggettiva del provider, altra
posizione che ALCEI da sempre combatte decisamente.
ALCEI esprime disappunto
e profonda preoccupazione per l'ennesimo caso di mancanza di
sensibilità e preparazione dei soggetti istituzionali che hanno
consentito questo abuso e auspica che fatti del genere non abbiano
più a ripetersi in futuro.
Per informazioni e
contatti
Voce++39-(0)2-867045++39-(0)85-294255
Fax++39-(0)2 -867055++39-(0)85-4226470
SOLIDARIETA' A ISOLE NELLA
RETE
BENVENUTI NELLO STATO LIBERO DI BANANAS
Luther Blissett
Cosa pensereste se
un quotidiano pubblicasse una lettera (presuntamente) diffamatoria
e le autorita'decidessero di CHIUDERE D'IMPERIO TUTTE LE EDICOLE
per impedirne la diffusione?
Non dissimili provvedimenti
da dittatore dello stato libero di Bananas vengono quotidianamente
presi, in un clima di prevaricazione e arbitrio assoluti, dalla
magistratura ai danni dei diversi soggetti della comunicazione
telematica.
L'agenzia turistica
Turban di Vicenza si e' sentita diffamata dalla riproduzione
sullo spazio Web di www.ecn.org di un messaggio circolato nella
lista "Cslist". Il messaggio era la trascrizione di
un volantino (circolato a Vicenza) in cui si accusava la Turban
di loschi traffici connessi alla violazione dei diritti umani
e allo sterminio del popolo kurdo in Turchia.Da notare che ogni
messaggio spedito alle tante liste di discussione di ECN viene
automaticamente HTMLizzato e messo su World Wide Web. Isole
nella rete non ha alcun modo di controllare messaggio per messaggio
l'enorme afflusso quotidiano di posta elettronica smistata dal
server.
Su segnalazione della
Turban, la magistratura di Vicenza ha ordinato il sequestro
(!) del server, avvenuto ieri mattina (sabato) alle 10.30. Una
decisione insensata, che potrebbe denotare tanto una completa
ignoranza delle nuove tecnologie di comunicazione quanto un'intenzionale
violazione della liberta' d'espressione.
L'ignoranza e' innegabile:
spessissimo, in casi di sospetta "pirateria" informatica,
gli inquirenti sequestrano i computer degli indagati (il più
delle volte necessari strumenti di lavoro), quando basterebbe
fare una copia del disco rigido.
Ma e' altrettanto
evidente l'intenzione di "forzare" a dismisura il
vuoto legislativo nazionale per quel che riguarda la comunicazione
elettronica. In Italia ancora nessuna legge stabilisce la responsabilita'
degli Internet Service Providers per i contenuti veicolati tramite
le loro macchine - tant'è che non c'è alcun obbligo da parte
di questi soggetti di costituirsi in testata editoriale con
tanto di direttore responsabile. [Andrebbe anche detto che la
nostra legge sulla stampa è incredibilmente restrittiva e ha
in sé svariati elementi di anti-costituzionalità, ma non è questa
la sede per tali riflessioni.]
Ma quand'anche Isole
nella rete fosse da ritenersi responsabile (e il sole girasse
intorno alla terra), rimarrebbe ingiustificabile la scelta di
cancellare l'accesso a centinaia di siti web ospitati da ecn.org
(tra cui quelli della Lega Italiana per la Lotta all'Aids, di
Ya Basta! e altre associazioni di volontariato e cooperazione
internazionale), per non parlare delle migliaia di utenti il
cui indirizzo e-mail è stato improvvisamente reso inutilizzabile
da una decisione gravissima.
In Italia sopravvive,
sotto mentite spoglie, il vecchio Codice fascista. La libertà
di espressione, anziché una conquista dal basso, è considerata
una concessione da parte dei poteri costituiti. Qualunque sociopatico
a cui capita di ricoprire una carica qualsiasi può decidere
di togliercela da un momento all'altro. L'attacco frontale a
Internet è iniziato con le calunnie e le leggende urbane sulla
"pedofilia", e prosegue a colpi di querele e citazioni
a cui seguono richieste di sequestro, o sequestri veri e propri.
Dopo la bagarre scoppiata attorno al libro di Luther Blissett
"Lasciate che i bimbi", ecco l'ennesimo episodio,
il piu' grave.
D'ora in poi, la lingua
ufficiale del Bananas sarà lo svedese. A partire da domani,
sarà obbligatorio cambiarsi la biancheria intima ogni trenta
minuti (per facilitare l'operazione, la si indosserà *sopra*
i vestiti). Inoltre, tutti i minori di 16 anni avranno automaticamente
16 anni.
Informazioni aggiornate
su queste nuove leggi sono reperibili agli url:
http://strano.net/news
http://geocities.com/Hollywood/Set/2184/inr.html e nella mailing list
hackmeeting@kyuzz.org
LUTHER BLISSETT, domenica
28 giugno 1998
GRAVISSIMO ATTENTATO ALLA
LIBERTA DI INFORMAZIONE
Isole nella Rete
Questa mattina, la
Polizia Postale, su ordine della Procura di Vicenza, ha posto
sotto sequestro il computer dellassociazione per la liberta'
telematica Isole nella Rete, interrompendo il servizio Internet
che lassociazione svolgeva, visitato ogni giorno da migliaia
di persone in Italia e allestero.
In sostanza, chiudendo lo spazio web di oltre un centinaio di
associazioni, centri sociali, radio autogestite tra le quali
la Lila, ASIcuba, il Telefono Viola, ADL (associazione di difesa
dei lavoratori), Ya basta, USI (unione sindacale italiana),
CNT spagnola, il Coordinamento nazione delle RSU; centri sociali
(circa 40 centri sociali in tutta Italia); emittenti radiofoniche
(Radio Onda dUrto di Brescia e Milano, Radio Black Out
di Torino, Radio Sherwood di Padova); riviste-on-line (.Zip
e Necron di
Torino, BandieraRossa di Milano, Freedom Press di Londra), gruppi
musicali (99 posse, Sunscape, Electra, Petra Mescal), e molti
altri ancora.
Ma non solo. Insieme alla chiusura del sito WWW, è stato interrotto
lo scambio di posta di numerose mailing list, tra le quali la
lista in solidarietà con il Chiapas, quella di informazione
e discussione sui nuovi diritti legati al digitale, quella delle
comunita gay italiane (lunica di questo genere nel
nostro paese), e sono state disattivate le caselle postali di
centinaia di utenti.
Questo incredibile provvedimento è avvenuto in seguito alla
denuncia dell'agenzia di viaggi Turban Italia Srl, con sede
a Milano, che, ritenutasi vilipesa da un messaggio inviato da
un utente di Isole nella Rete, messaggio che riprendeva i contenuti
di numerosi articoli di giornale pubblicati su di essa in cui
la Turban Italia veniva additata come coinvolta negli interessi
economici dellex-premier turco Tansu Ciller ed in cui
si invitava a non servirsi di questa agenzia in solidarietà
al popolo kurdo.
Il sequestro, disposto dal Procuratore della Repubblica presso
la Pretura di Vicenza, dott. Paolo Pecori, e un atto estremamente
grave, poiche non si e limitato alla rimozione del
messaggio incriminato, ma ha chiuso lintero servizio offerto
da Isole nella Rete, un atto che non ha precedenti nel nostro
Paese.
Ci tocca constatare di nuovo lincongruenza della legislazione
vigente con i nuovi strumenti della comunicazione digitale,
lincompetenza degli organi giudiziari e la sostanziale
arretratezza nella comprensione di cosa sia il fenomeno Internet,
la comunicazione orizzontale, i nuovi diritti dellera
digitale.
Ma ci tocca anche lanciare una pesante accusa nei confronti
di una magistratura gia pronta a rendersi duttile strumento
dei nuovi pontentati della comunicazione, colpendo con tanta
durezza ogni tentativo significativo di dar voce a istanze sociali
di base che rivendicano il diritto ad esistere ed a dire la
loro senza dover passare sotto le forche caudine e censorie
dei media istituzionali.
E ovvio che tutto questo non sara sufficiente a
metterci a tacere, che questo gravissimo attentato alla liberta
di espressione non avra altro risultato che incoraggiarci
ancor piu e dare maggior visibilita al nostro lavoro,
e che quanto prima il server di Isole nella Rete e di tutti
quei soggetti che vi trovano voce, sara di nuovo on-line
allindirizzo web http://www.ecn.org
Associazione Isole
nella Rete
(organizzazione non lucrativa di utilita' sociale)
SEQUESTRATO IL SERVER DI ISOLE
NELLA RETE
Isole nella Rete
Sabato 27 giugno alle
10.30 di mattina e' stato sequestrato il server dell'associazione
Isole Nella Rete (www.ecn.org).
Il sequestro e' avvenuto nei locali del provider che ospitava
il server, su ordine del Pubblico Ministero della Procura di
Vicenza Paolo Pecori ed e' stato eseguito dagli ufficiali di
Polizia Postale del Compartimento di Bologna.
Si tratta di un sequestro preventivo ipotizzante il reato di
diffamazione continuata ai danni di una agenzia di viaggi. Motivo
del sequestro sarebbe la pubblicazione web di un messaggio inserito
da un collettivo di Vicenza, fedele trascrizione di un volantino
stampato su carta e normalmente distribuito in pubblico. Questo
messaggio e' stato originariamente inviato a una lista di discussione
(cslist) ospitata dal server di Isole Nella Rete e successivamente
- in modo automatico come normalmente avviene - pubblicato sul
web.
Sebbene il decreto di sequestro non citi espressamente ancora
nessuna persona formalmente indagata, il magistrato che ha ordinato
il sequestro ha evidentemente ritenuto l'associazione Isole
Nella Rete responsabile per il contenuto di quanto ospitato
sul proprio server Internet. La questione della responsabilità
dei provider e' in realta' materia di discussione accesissima
in tutto il mondo e ben lontana dall'essere risolta. L'orientamento
prevalente sembra tuttavia essere quello di NON considerare
i provider responsabili dei contenuti che veicolano, se non
altro per ragioni di possibilita' tecniche e di convenienza
commerciale.
L'ordine di sequestro dell'intero server, inoltre, appare assolutamente
inaudito poiche' riguarda un servizio utilizzato da migliaia
di utenti italiani e di ogni parte del mondo, del tutto estranei
alla vicenda che ha portato a ipotizzare il reato di diffamazione,
e che si vedono improvvisamente privati di un mezzo di comunicazione
indispensabile.
Stiamo cercando di
analizzare la situazione per trovare le migliori soluzioni a
quello che ci sembra un caso gravissimo e che avra', comunque
vada a finire, un'altissima risonanza.
Informiamo che il server web www.ecn.org, tutte le mailing e
tutti gli indirizzi di posta elettronica ivi ospitati sono attualmente
fuori
servizio. Stiamo lavorando per ripristinare un server di backup
al piu' presto possibile.
SEQUESTRATA ISOLE NELLA RETE
Collettivo infodiret(t)e
Questa mattina, 27
giugno 1998, il server internet di Isole nella Rete, l'associazione
no-profit che fornisce spazio e comunicazione a centri sociali,
organizzazioni e radio di movimento, associazioni di base e
di volontariato sociale, e' stato posto sotto sequestro dalla
Questura di Bologna. Da oggi quindi, e non sappiamo per quanto
tempo ancora, il server di Isole nella Rete non rispondera'
piu' all'indirizzo http://www.ecn.org, non saranno piu' visibili le pagine web, ne' potranno
essere disponibili i servizi di posta elettronica che hanno
permesso in questi anni di costruire una fitta rete di solidarieta'
fra vari settori della societa' civile.
L'ordinanza di sequestro trae origine da una diffida dei legali
della societa' ''Turban Italia'' che si e' sentita ''diffamata''
da un messaggio pubblicato nelle mailing list di Isole della
Rete, in cui si invitava al boicottaggio del turismo in Turchia,
il cui governo si e' reso responsabile
del genocidio del popolo Kurdo. Nel messaggio incriminato, si
denunciavano contestualmente i presunti interessi del governo
turco, e in particolare dell'ex premier Ciller, negli affari
della ''Turban Italia''.
Il messaggio, inviato come tutti gli altri in modo automatico
e incontrollabile, nel rispetto della piena liberta' di comunicazione
che Isole nella Rete ha sempre tutelato, esprime il parere e
le opinioni del suo autore che hanno pieno diritto di essere
trasmesse senza alcuna censura da parte del fornitore di servizi
che, in ogni caso, non puo' assumersi la responsabilita' ne'
l'onere di esercitare un controllo dei contenuti di quanto viene
veicolato attraverso la rete.
Nella diffida legale, la Turban Italia cita come offensive le
seguenti frasi: ''l'invito della Turbanitalia a tours e soggioni
al mare nella <<Turchia piu' bella>> e' decisamente
un pugno nello stomaco se confrontato con le notizie che giungono
dalle zone martoriate del Kurdistan (...) Per mantenere la sua
guerra sporca contro questo popolo, lo stato turco fa affidamento
soprattutto sulla valuta pregiata del turismo'' e citando espressamente
la Turban: ''ai cui affari e' direttamente interessata l'ex
premier Ciller, ispiratrice degli squadroni della morte''.
A causa di queste due frasi, sui cui contenuti non vogliamo
per il momento entrare nel merito, la polizia ha ritenuto di
dover porre sotto sequestro l'intera attrezzatura di Isole nella
Rete, piuttosto che eliminare il
singolo messaggio, interrompendo cosi' un servizio di grande
importanza per la comunita'
Contro questa ennesima azione repressiva, contro ogni tentativo
di censura, chiediamo che:
- il server di Isole
nella Rete venga immediatamente dissequestrato
- sia avviato un ampio dibattito che coinvolga le istituzioni,
per garantire la liberta' di espressione in internet, in cui
si sancisca definitivamente la non responsabilita' dei provider
Padova, 27
giugno 1998
collettivo infodiret(t)e
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